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CITTÀ E COMUNITÀ SOSTENIBILI

Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili

Attualmente nel mondo 828 milioni di persone vivono in baraccopoli, e il numero è in continuo aumento. In Italia la precarietà abitativa ha assunto ulteriore rilievo a causa dell’acuirsi della crisi sociale: la condizione di sovraffollamento nel 2021 riguarda il 28% della popolazione contro una media europea del 17,1%.

Notizie

Le città post-Covid possono migliorare la salute, l'economia locale e l'ambiente

Si stima che per la pandemia 120 milioni di persone finiranno in povertà e il tenore di vita si ridurrà del 23%. Una nuova normalità può emergere nelle città se alloggi, servizi e sicurezza avranno la priorità, dice un rapporto Un Habitat.  05/05/21

Le aree urbane sono state in prima linea nella crisi da Covid-19. I governi e le comunità locali sono stati chiamati ad agire rapidamente, e con decisione, per fermare la diffusione del virus. Lo dichiara il rapporto “Cities and pandemics: towards a more just, green and healthy future” pubblicato il 30 marzo dal Programma delle Nazioni unite per gli insediamenti umani (Un Habitat). “Il 95% di tutti i casi nei primi mesi di pandemia è stato registrato nelle città”, ha dichiarato Maimunah Mohd Sharif, direttrice esecutiva di Un Habitat. “Durante l’emergenza, i governi locali sono stati chiamati a compiere uno sforzo per mitigare gli effetti della pandemia” ha concluso.

       

Mancanza di servizi, povertà e sovraffollamento amplificano la crisi -  A causa delle pandemia si stima che ci saranno 120 milioni di nuovi poveri e il tenore di vita si ridurrà del 23%. La maggior parte dei Paesi e delle città era impreparata alla diffusione del SARS-CoV-2, dichiarata ufficialmente pandemia nel marzo 2020. Durante la seconda fase, le nazioni hanno cercato di imparare a convivere con il Covid-19 e hanno iniziato a esplorare soluzioni per affrontare i suoi impatti sociali ed economici negativi. La fase successiva è il processo di ricostruzione e ripresa: una fase su cui alcuni Paesi hanno iniziato a lavorare sin da subito, nei primi mesi della pandemia, ma che altri (prevalentemente Paesi a basso reddito con meno risorse a cui attingere) devono ancora iniziare mentre continuano a lottare con gli effetti del virus.   


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I leader politici devono ripensare le città - Secondo il Rapporto è necessario che le amministrazioni pongano maggiore attenzione sulla pianificazione dei quartieri, su come le persone si muovono nei centri urbani, garantendo insediamenti multifunzionali e inclusivi. Città ben pianificate, che combinino spazi residenziali, commerciali, spazi pubblici e alloggi a prezzi accessibili, per un maggior benessere delle comunità. Le città che riescono a garantire salute, alloggi e sicurezza ai gruppi più fragili, possono contribuire ad una “nuova normalità”. Per farlo i governi locali devono concentrarsi sulle politiche che proteggano i diritti fondiari, migliorino l'accesso all'acqua, ai servizi igienico-sanitari, ai trasporti pubblici, all'elettricità, alla sanità, alle strutture educative e garantiscano una connettività digitale inclusiva.

Il Rapporto si concentra su quattro priorità chiave:

  • ripensare la forma e la funzione della città;
  • affrontare la povertà e le disuguaglianze;
  • ricostruire un'economia urbana;
  • rendere più chiare la legislazione urbana e la governance.

Nuovi sistemi urbani più sostenibili e produttivi - Design compatto, mobilità accessibile e uso misto del suolo possono sviluppare ambienti urbani più sicuri e vivibili. A Melbourne, per proteggere la biodiversità ed evitare la perdita di habitat, i dati sulle specie minacciate di estinzione sono incorporati nella pianificazione dell'uso del suolo. Montréal, in risposta alla pandemia, ha creato una rete di corridoi accessibili per pedoni e ciclisti, che consiste in 112 km di piste ciclabili e percorsi pedonali che forniscono accesso ai residenti della città a parchi, scuole, servizi essenziali e attività commerciali. Anche in Europa le città stanno riconfigurando le proprie strade per consentire un maggiore utilizzo del trasporto non motorizzato. A Milano, il centro della città sarà ristrutturato per creare circa 35 km di spazio stradale per ciclisti e pedoni. A Bruxelles, dove era già in corso un ambizioso piano di pedonalizzazione prima della pandemia, l'intero nucleo cittadino è stato trasformato in una zona prioritaria per ciclisti e pedoni.

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Riprogettare le città sconfiggendo le disuguaglianze - Necessario inoltre creare interventi mirati per le fasce più vulnerabili, fornendo loro tutti i servizi necessari. A Londra è stata riconosciuta la necessità di garantire che la numerosa popolazione di senzatetto ricevesse un alloggio sicuro per proteggerli dalle infezioni e prevenire la trasmissione del virus. Hotel e uffici sfitti sono stati rapidamente convertiti con l'obiettivo di creare migliaia di spazi sicuri.   


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Aiuti a piccole imprese e settori a rischio - Per ricostruire un'economia urbana dovrebbe essere sviluppata una serie di misure di sostegno economico e piani di aiuto personalizzati per aiutare le piccole imprese e i settori più a rischio, promuovendo una transizione verso economie urbane più verdi ed eque. Molte aree urbane stanno sviluppando progetti e iniziative focalizzate alla ripresa economica: a Houston è stato creato il Greater Houston Business Recovery Center, dove le imprese locali si sono riunite per sviluppare strategie per la ripresa e fornire consigli su politiche e finanziamenti. A Maringa, comune del Brasile nello Stato del Paranà, è stata istituita una task force per progettare un piano di sviluppo economico e sociale, creando una collaborazione tra le autorità locali e il Servizio brasiliano di supporto per micro e piccole imprese. L’obiettivo è generare occupazione, riforme legali e promuovere gli investimenti.

Una nuova governance multilivello - Le autorità, conclude il Rapporto, devono attuare una governance più integrata e cooperativa, che ponga l’attenzione allo sviluppo di quadri istituzionali e finanziari più flessibili e innovativi. Cooperare su un piano verticale (tra diversi livelli di governo) e orizzontale (tra governi locali e autorità di settore), con una strategia integrata e coordinata che includa anche associazioni municipali, professionisti sanitari, accademici, Ong e comunità, è la chiave per affrontare la pandemia e attuare una ripresa significativa.

di Tommaso Tautonico

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mercoledì 5 maggio 2021

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