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Strasburgo fissa nuovi target per l’economia circolare e gli sprechi alimentari

La plenaria dell'Europarlamento ha dato il via libera ai nuovi obiettivi da raggiungere nel settore del riciclo: si punta al 55% di rifiuti riciclati entro il 2025 e al 65% nel 2035. L’Italia dovrà ridurre lo smaltimento in discarica.

Nuovo pacchetto per l’economia circolare approvato a larga maggioranza. Dopo 28 mesi di lavori, il testo partorito nella assemblea plenaria di Strasburgo del 18 aprile prevede che entro il 2025 almeno il 55% dei rifiuti (urbani e domestici) sarà destinato a riciclo. Target che salirà al 60% nel 2030 e al 65% nel 2035.

Per quanto riguarda gli imballaggi, la nuova direttiva divide gli obiettivi per singolo materiale in base alle scadenze del 2025 e del 2030: carta e cartone dovranno raggiungere rispettivamente quote di riciclo pari a 75% e 85%, plastica 50% e 55% e vetro 70% e 75%. In totale, si prevede che il 65% del packaging dovrà essere riciclato nel 2025 e il 70% entro il 2030.

Altra novità arriva dal settore dei prodotti tessili e dei rifiuti pericolosi: entro il 2025 dovranno essere raccolti separatamente, al pari dei rifiuti biodegradabili considerati, adesso, riciclabili anche tra le mura domestiche grazie alla pratica del compostaggio.

Inoltre, l’Europarlamento ha stabilito un tetto massimo del 10% ed entro il 2035 per i rifiuti da smaltire direttamente in discarica. Ricordiamo che l’Italia destina ancora oggi il 28% dei propri rifiuti in discarica.

Esprime soddisfazione per il testo, la relatrice italiana Simona Bonafè: “In Europa si segna un cambio di passo e di visione che avrà ricadute concrete. A partire dai 600 miliardi di risparmi annui per le aziende, ai 140mila posti di lavoro in più, ai 617 milioni di tonnellate di Co2 in meno entro il 2035, a bollette sui rifiuti più leggere. Questo significa anche ridurre la pressione sul nostro Pianeta per l'utilizzo delle materie prime e passare a un modello in cui la crescita diventa sostenibile”.

Infine, per essere in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, nel documento è prevista anche la riduzione degli sprechi alimentari: le catene di produzione, di distribuzione e di consumo dovranno ridurre gli sprechi del 30% entro il 2025 e del 50% entro il 2030. Risultato da raggiungere anche attraverso campagne di sensibilizzazione per una maggior consapevolezza del consumatore.

di Ivan Manzo

lunedì 23 aprile 2018

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