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PARTNERSHIP PER GLI OBIETTIVI

Rafforzare i mezzi di attuazione e rinnovare il partenariato mondiale per lo sviluppo sostenibile

Nel 2021 l’aiuto allo sviluppo (Aps) è aumentato del 4,4% in rispetto al 2020, per via degli aiuti ai Paesi ricchi hanno fornito ai Paesi fragili per fronteggiare il Covid-19. Anche in Italia nel 2021 l’Aps è cresciuto dallo 0,22% allo 0,28%, ma si tratta in parte di “aiuto gonfiato” ovvero di risorse spese nei Paesi donatori e si è ancora molto lontani dall’obiettivo dello 0,70% del Reddito nazionale lordo (Rnl).

Notizie

Le raccomandazioni di SDG Watch Europe in vista del Consiglio europeo di giugno

Nelle “Recommendations for the Council Conclusions on the EC Communication”, SDG Watch Europe punta a una Strategia di sviluppo sostenibile comune a tutti i Paesi dell’Unione, sulla base di quattro punti.

SDG Watch Europe è un’alleanza europea alla quale partecipa anche l’ASviS, che coinvolge organizzazioni non governative e la società civile, impegnate a supportare l’attuazione, il monitoraggio e l’approfondimento dell’Agenda 2030. L’obiettivo è quello di indirizzare l’implementazione dell’Agenda nell’Unione europea e nei suoi stati membri per indirizzare le scelte politiche verso lo sviluppo sostenibile.

Le conclusioni del Consiglio europeo del prossimo giugno rappresenteranno un’importante opportunità per gli stati membri per considerare l’assenza di una leadership forte e un’azione congiunta verso gli obiettivi proposti dalle Nazioni Unite. In vista di questa occasione SDG Watch Europe ha redatto il rapporto Recommendations for the Council Conclusions on the EC Communication, che evidenzia alcuni degli aspetti chiave verso cui gli stati membri dovrebbero indirizzare il loro operato per implementare i 17 macro-obiettivi e i relativi target dell’Agenda 2030. Il primo passo è quello di sviluppare una Strategia di Sviluppo Sostenibile comune a tutti i Paesi che da qui al 2030 possa guidare le decisioni dell’Unione europea e degli stati membri. Per far questo è fondamentale mappare tutte le politiche esistenti in questa direzione e analizzare nel dettaglio le lacune che necessitano delle riforme strutturali e innovative.

I punti da considerare riguardano dunque:

  • coerenza delle politiche attuate in relazione alle quattro dimensioni dello sviluppo sostenibile (economico, sociale, ambientale e di governance);
  • coinvolgimento attivo e inclusione di numerosi attori nell’attuazione delle politiche (come ad esempio la creazione di una Multistakeholders Platform);
  • un sistema di monitoraggio e responsabilità che revisioni tutte le politiche a livello nazionale e sovranazionale;
  • nuovi fonti di finanziamenti che siano in linea con gli obiettivi dell’Agenda.

Il Rapporto completo è disponibile qui.

di Beatrice Carlini

venerdì 5 maggio 2017

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