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PARITÀ DI GENERE

Raggiungere l'uguaglianza di genere e l'empowerment (maggiore forza, autostima e consapevolezza) di tutte le donne e le ragazze

In Italia, solo il 16,2% delle laureate ha una laurea Stem (discipline scientifiche), contro il 37,3% degli uomini, nonostante un +5% delle iscrizioni femminili. Rimane al di sotto della media europea la padronanza di competenze digitali e finanziarie. Nell’Ue il 17% circa degli specialisti Ict (Information and communications technology) e un laureato Stem su tre è donna.

Notizie

#AlleanzaAgisce: donne tra le più colpite dalla crisi, ecco come sostenerle

Le conseguenze del lockdown si sono riverberate sulle donne di tutto il mondo con gran forza. Tante le associazioni in Italia che si sono attivate per sostenerle, come Arci, Coordinamento donne nel mondo, Rete per la parità e WeWorld. 22/5/20

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La crisi sociale ed economica derivata dall’emergenza sanitaria globale non ha risparmiato nessuno, ma se c’è una categoria che più di altre ha pagato un prezzo altissimo è stata quella delle donne. Secondo uno studio dello United nations population fund (Unfpa), l’agenzia delle Nazioni unite per la salute sessuale e riproduttiva, il lockdown avrebbe provocato nel mondo un aumento esponenziale dei reati contro le donne. L’agenzia ha stimato infatti milioni di casi in più di violenza, matrimoni infantili, mutilazioni genitali femminili e gravidanze indesiderate a causa dei blocchi e delle interruzioni dei programmi di prevenzione, mentre le chiusure imposte dai governi hanno costretto le donne in casa con un conseguente aumento di stress dovuto alla gestione della vita famigliare o, nel peggiore dei casi, alle violenze domestiche.

In Italia diverse associazioni del Terzo settore si sono prontamente mobilitate per offrire un sostegno alle donne in difficoltà. Tra queste WeWorld, che attraverso la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi “Togetherwebalance” ha voluto raccontare attraverso la fotografia la difficile realtà che moltissime donne si trovano ad affrontare tutti i giorni e specialmente in questo periodo di lockdown, dividendosi tra lavoro, cura della casa, gestione delle attività scolastiche e dei momenti di gioco dei figli e spesso assistenza ai famigliari più anziani e cercando di tenere tutto in equilibrio. Per partecipare è sufficiente scattarsi una foto con cinque cose tra le braccia che simboleggiano ciò che in questo periodo si è mantenuto in equilibrio, come già fatto da diversi attori, sportivi ed esponenti delle istituzioni.

 

                                                                                                    

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


A questa iniziativa si aggiunge l’attivazione di una help line dedicata, finanziata grazie alla donazioni raccolte per l’emergenza Coronavirus. “Le donne che vivono in quartieri disagiati e in grave sofferenza economica già prima della crisi Covid-19 erano esposte al rischio di violenza economica e psicologica, con pochi strumenti per affrontarla. Per questo anche durante la crisi abbiamo mantenuto aperto il nostro canale di ascolto offrendo forme di supporto psicologico individuale. Con la graduale ripresa delle attività sociali sarà ancor più importante stare accanto a queste donne, molte delle quali hanno perso il sostegno economico precario che consentiva loro di avere una minima forma di indipendenza”, ha commentato Stefano Piziali, head of Advocacy policy partnership and european & italian programs depts di WeWorld.

 

Un altro importante contributo per il supporto di genere è arrivato dal mondo Arci, che tra le numerosissime attività realizzate dai circoli e dalle associazioni su tutto il territorio nazionale e riunite nel palinsesto “Resistenza virale”, ha potenziato gli sportelli telefonici di sostegno psicologico per le donne maltrattate e mantenuti attivi i centri antiviolenza. “Ripartire dalle donne, tra le più colpite dall’emergenza sanitaria e sociale, è una priorità. Per molte di loro il lockdown si è rivelato un incubo: tante hanno perso il lavoro, spesso precario o sottopagato, e tante altre si sono ritrovate in una condizione di reclusione domestica con i loro aguzzini. In questo periodo Arci ha continuato ad essere vicino alle donne con molte azioni di solidarietà concreta su tutto il territorio e tenendo aperti sportelli on-line e telefonici di primo soccorso lavoro, di consulenza legale, dei centri antiviolenza, di ascolto e sostegno psicologico. Non possiamo parlare di Fase 2 dimenticandoci, ancora una volta, di loro”, ha dichiarato Francesca Chiavacci, presidente nazionale di Arci.

 

 

Anche il Coordinamento donne nel mondo, un’associazione che ha come mission proprio la tutela del mondo femminile, ha intensificato le proprie attività. “Sono stati presentati diversi interventi a favore delle donne e contro le discriminazioni durante l'emergenza Covid-19. Le iniziative promosse rientrano nella attività di sostegno e supporto per le donne e per la difesa dei diritti umani”, racconta Vittoria Pompò, presidente dell’Associazione. In tal senso si inserisce l’apertura di uno sportello di ascolto Covid-19 dedicato che offre counseling psicologico, orientamento al lavoro, empowerment femminile, sportello giuridico e sanitario, per sostenere quelle donne che in questo momento di emergenza hanno bisogno di supporto, sia nei casi di depressione e ansia che di violenza domestica.

 

Sul fronte istituzionale invece si evidenzia l’iniziativa della Rete per la parità, che ha lanciato un sentito appello al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e ad altre cariche per chiedere di superare l’abuso di posizione dominante maschile che ha un grave impatto socio-economico e accresce le disuguaglianze basate sul sesso. “Per affrontare la Fase 2 e una rinascita in campo ambientale, economico, sociale, sanitario e culturale sono essenziali l’esperienza e le capacità delle donne presenti in ogni professione e nell’accademia”, si legge nel comunicato stampa dell’associazione. Il buon esito dell’appello è arrivato “dopo qualche giorno quando la task force e il Comitato tecnico, istituiti per supportare il Governo nella difficile gestione della crisi da Covid-19, sono stati integrati con alcune esperte. Rispettivamente con cinque e sei donne. La notizia è stata accolta con soddisfazione, sebbene la rappresentanza di genere non risulti ancora equilibrata e le donne non raggiungano neanche la massa critica. Purtroppo occorre anche sottolineare che per raggiungere questo parziale risultato è stata necessaria la mobilitazione di associazioni, della società civile, dei media, di comitati costituiti ad hoc, di flashmob e di parlamentari della Camera e del Senato”, ha concluso Rosanna Oliva De Conciliis, presidente del direttivo della Rete.

 

di Elita Viola

venerdì 22 maggio 2020

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