Dichiarazione di Budapest sul nuovo patto per la competitività europea
Settimana 4-10 novembre. Nuovo patto dei leader Ue: neutralità climatica, innovazione, competenze, strategia industriale e finanziamenti adatti al futuro. Fondamentali le raccomandazioni dei rapporti di Draghi e Letta.
Il 7-8 novembre, i nostri leader europei si sono riuniti a Budapest per discutere e adottare un atto di primo piano del semestre di presidenza del Consiglio dell’Unione affidato al presidente ungherese Viktor Orban. Si tratta dell’annunciato patto per la competitività europea, espressamente assunto sulla base del rapporto sul futuro della competitività europea di Mario Draghi e per dare seguito anche alle indicazioni contenute nel rapporto di Enrico Letta sul mercato unico "Much more than a market”. I leader europei, nella dichiarazione sul patto, accolgono con favore entrambe le relazioni riconoscendone la capacità e il valore di individuare sfide critiche e di formulare raccomandazioni orientate al futuro: dette relazioni costituiscono una solida base per portare avanti in modo ambizioso il nostro lavoro. Il patto integra con coerenza la prospettiva dei nuovi orientamenti politici 2024-2029 della presidenza alla Commissione di Ursula von der Leyen oltre all’Agenda strategica 2024-2029 del Consiglio dell’Unione europea (vedi secondo paragrafo nostra rubrica del 2.7.24).
Il patto enuncia nelle premesse il suo scopo:
- assicurare la nostra prosperità economica comune e rafforzare la nostra competitività, facendo dell'Ue il primo continente al mondo a impatto climatico zero e garantendone la sovranità, la sicurezza, la resilienza e l'influenza globale
- rendere l’Unione più competitiva, produttiva, innovativa e sostenibile, basandoci sulla coesione economica, sociale e territoriale e assicurando convergenza e condizioni di parità sia all'interno dell'Unione che a livello mondiale.
E in dodici punti declina i seguenti impegni:
- intensificare gli sforzi per garantire un mercato unico pienamente funzionante e liberarne appieno il potenziale quale fattore chiave per l'innovazione, gli investimenti, la convergenza, la crescita, la connettività e la resilienza economica. A tal fine, la Commissione è invitata a presentare entro giugno 2025 una strategia orizzontale nuova e globale sull'approfondimento del mercato unico che comprenda una tabella di marcia con scadenze e tappe precise;
- compiere passi decisivi verso un'Unione dei risparmi e degli investimenti entro il 2026 e realizzare con urgenza progressi per quanto riguarda l'unione dei mercati dei capitali. Ciò permetterà di creare mercati europei dei capitali realmente integrati, accessibili a tutti i cittadini e a tutte le imprese, in particolare le Pmi e le start-up, il che dovrebbe consentire alle nostre imprese innovative di espandersi;
- assicurare il rinnovamento industriale e la decarbonizzazione dell'Ue e fare in modo che quest'ultima rimanga una potenza industriale e tecnologica. A tal fine, dovrà essere sviluppata una politica industriale europea volta a garantire la crescita delle tecnologie chiave di domani, prestando nel contempo particolare attenzione alle industrie tradizionali in transizione. La Commissione è invitata a presentare, in via prioritaria, una strategia industriale globale per industrie competitive e posti di lavoro di qualità;
- avviare una rivoluzione di semplificazione che garantisca un quadro normativo chiaro, semplice e intelligente per le imprese e riduca drasticamente gli oneri amministrativi, normativi e di informazione, in particolare per le Pmi. Formulazione, nel primo semestre del 2025, di proposte concrete finalizzate alla riduzione degli obblighi di informazione in misura almeno pari al 25% e l'inclusione nelle sue proposte di valutazioni d'impatto in termini di oneri burocratici e competitività;
- aumentare la nostra prontezza alla difesa e le nostre capacità di difesa, in particolare rafforzando opportunamente la base industriale e tecnologica di difesa;
- far sì che l'Europa sia all'avanguardia della ricerca e dell'innovazione a livello mondiale, in particolare per quanto riguarda le tecnologie di rottura, e realizzare l'intento di raggiungere l'obiettivo di spesa pari al 3% del Pil in ricerca e sviluppo (R&S) entro il 2030. I leader si dichiarano pronti a lavorare sulla proposta di Enrico Letta relativa a una "quinta libertà" per rafforzare la ricerca, l'innovazione e l'istruzione nel mercato unico;
- perseguire il duplice obiettivo della sovranità energetica strategica e della neutralità climatica entro il 2050. Saranno adottate misure urgenti per affrontare la situazione risultante dai prezzi elevati e volatili dell'energia elettrica in Europa e le relative cause;
- costruire un'economia più circolare ed efficiente sotto il profilo delle risorse e sviluppare un mercato integrato dei materiali secondari, in particolare per le materie prime critiche. A tal fine, la Commissione è invitata a presentare la normativa sull’economia circolare;
- rafforzare le capacità tecnologiche dell'Ue, accelerare la trasformazione digitale in tutte le industrie, cogliere le opportunità offerte dall'economia dei dati. La Commissione è invitata a presentare proposte al riguardo entro giugno 2025;
- sfruttare i talenti dell'Europa e investire nelle competenze al fine di promuovere posti di lavoro di alta qualità in tutta l’Unione. Punteremo a rafforzare il dialogo sociale, a difendere le pari opportunità e a ridurre le disuguaglianze, in linea con il pilastro europeo dei diritti sociali;
- perseguire una politica commerciale ambiziosa, solida, aperta e sostenibile, incentrata sull'Omc, che difenda e promuova gli interessi, la diversificazione economica e la resilienza dell'Ue. Rafforzeremo la nostra sicurezza economica, nel contempo sostenendo un'economia aperta e costruendo partenariati internazionali;
- realizzare un settore agricolo competitivo, sostenibile e resiliente, fornire un quadro stabile e prevedibile agli agricoltori, rafforzare la loro posizione nella filiera alimentare e assicurare una concorrenza leale a livello mondiale e nel mercato interno.
Il testo del patto si chiude con un breve paragrafo intitolato a finanziamenti adatti al futuro, in cui i leader, riconoscendo che le sfide che abbiamo di fronte richiedono ingenti investimenti privati e pubblici, esprimono la determinazione a esplorare e sfruttare tutti gli strumenti e i mezzi per raggiungere i nostri obiettivi, ed elencano il quadro finanziario pluriennenale, l’Unione dei mercati dei capitali, il coinvolgimento della Banca europea per gl’investimenti, l’impegno a esplorare la possibilità d’introdurre nuove risorse proprie.
Infine i leader condividono che la necessità di rispondere con una voce sola non è mai stata più impellente. Invitiamo l'insieme delle istituzioni, degli Stati membri e dei portatori di interessi dell'Ue ad attuare e realizzare con urgenza questo nuovo patto per la competitività europea.
Dichiarazione dell’Eurogruppo sulla competitività
Il patto di Budapest è stato anticipato di qualche giorno dalla riunione dell’Eurogruppo (i ministri delle finanze dell’area Euro) in data 4 novembre, trattato gli stessi argomenti rilasciando un’apposita dichiarazione. I ministri hanno condiviso che è imperativo e urgente affrontare il ritardo delle prestazioni dell'economia europea aumentandone la capacità produttiva e rafforzandone la competitività attraverso investimenti ambiziosi e riforme strutturali ben calibrate. E dunque l’urgenza di stimolare gli investimenti in R&S, in particolare tramite un approccio basato sul mercato per facilitare la spesa del settore privato attraverso condizioni quadro migliorate per gli investimenti, riforme strutturali e migliorando il coordinamento dei finanziamenti pubblici, anche a livello dell’Ue, mobilitando il capitale di rischio, in particolare per le start-up e le scale-up, attraverso mercati dei capitali europei ben funzionanti e integrati. L’obiettivo ultimo è di consentire alle aziende innovative europee di crescere e guidare la crescita a lungo termine e, in ultima analisi, aiutare l'Ue a diventare un leader mondiale nell’innovazione.
A tal fine, l’Eurogruppo evidenzia come sia essenziale migliorare il capitale umano, in particolare alla luce del recente calo delle prestazioni degli studenti rispetto ai concorrenti globali. I sistemi di istruzione e formazione devono affrontare meglio le discrepanze e le carenze di competenze migliorando i programmi di aggiornamento e riqualificazione, supportati da una maggiore flessibilità del mercato del lavoro, una maggiore mobilità del lavoro all'interno dell'Ue e politiche che attraggano e trattengano i talenti per garantire un'adeguata disponibilità di capitale umano necessaria per rafforzare il potenziale di innovazione dell'Ue.
L’Eurogruppo precisa che aumentare la partecipazione al mercato del lavoro, in particolare quella dei gruppi sottorappresentati, nonché attrarre talenti dall'estero, sono anche azioni cruciali per mitigare le conseguenze dell'invecchiamento della popolazione e dunque per affrontare il cambiamento demografico.
Le politiche industriali devono essere orientate al futuro e concentrarsi su tecnologie e settori piuttosto che su singole aziende, sostenute anche dall'applicazione efficace delle norme Ue sugli aiuti di Stato che garantiscano un effettivo livello di parità di condizioni.
In merito ai finanziamenti, l’Eurogruppo concorda la necessità che i finanziamenti pubblici hanno un ruolo importante da svolgere, concentrandosi in particolare su aree in cui i beni pubblici possono essere forniti congiuntamente in modo più efficace. L’Eurogruppo infine enuncia una sintesi sistemica: la nostra capacità di investire, innovare, adattarci, riqualificarci e migliorare le competenze, di sostenere un settore privato competitivo e di mantenere finanze pubbliche sostenibili non solo definirà la nostra capacità di sostenere gli standard di vita europei, ma contribuirà anche alla resilienza dell'economia europea.
Altre novità
Il 4 novembre si è tenuto anche il dialogo macroeconomico con le parti sociali in cui la presidenza del Consiglio, la Banca centrale europea e la Commissione europea hanno incontrato le parti sociali europee per discutere dei recenti sviluppi della situazione economica e del tema specifico dell’incidenza dei cambiamenti demografici sulla competitività.
Scorsa settimana, il Consiglio dell’Unione ha anche portato in chiusura gli iter di alcuni processi legislativi già avviati con il precedente Parlamento europeo e precisamente il regolamento sui materiali da costruzione, il regolamento relativo ai conti economici ambientali europei, il regolamento dell'Ue sul trasferimento dei procedimenti penali, due direttive per il settore assicurativo, oltre a un accordo sul pacchetto "L'iva nell'era digitale" e conclusioni volte a rafforzare le ambizioni dell’Ue sull’intelligenza artificiale, sulla base di una specifica relazione della Corte dei conti europea.
di Luigi Di Marco