Dopo due anni di discussioni e dopo un anno intenso di negoziati, domenica mattina si è arrivati a un'approvazione del Patto sul futuro. Approvazione che non è stata, come di solito capita nei vertici di capi di Stato, un testo già accordato prima. Alcuni Paesi ieri mattina hanno reso esplicito il loro non consenso con il testo e hanno richiesto che si continuasse a negoziare posticipando un accordo. Ci sono stati poi degli interventi, soprattutto dal gruppo dei Paesi africani, che hanno chiesto di procedere con un'adozione del Patto. Questo un po' dà l'idea della tensione geopolitica che noi vediamo tutti i giorni in televisione, per cui in qualche modo l'Onu non è che uno specchio delle relazioni tra i Paesi, che sono oggi al minimo. Per cui il Patto, anche se è stato approvato e che d un punto di vista rappresenta un successo per il sistema multilaterale, è un Patto che è stato indebolito nelle ultime versioni.

Ad Alta sostenibilità, in onda lunedì 23 settembre alle 12.30, su Radio Radicale e disponibile in podcast. Ospiti: Giacomo Calovini, deputato di Fratelli d’Italia, commissione Affari esteri alla Camera, relatore del Piano Mattei; Luca de Fraia, presidente del Coordinamento italiano ngo internazionali (Cini), segretario generale aggiunto presso ActionAid Italia, coordinatore della Consulta internazionale del Forum Terzo settore; Marina Ponti, direttrice della Un SDG Action campaign.

Giacomo Calovini, deputato di Fratelli d’Italia,
commissione Affari esteri alla Camera, relatore del Piano Mattei