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Edilizia sostenibile: necessaria per quasi otto persone intervistate su dieci

L’indagine commissionata da Green building Italia mostra che in Italia due terzi dei proprietari di immobili prevedono di adeguarsi alla normativa Ue sull’adeguamento al risparmio energetico entro il 2035.  [VIDEO]  11/1/24

giovedì 11 gennaio 2024
Tempo di lettura: min

Per il 78% delle proprietarie e dei proprietari di immobili in Italia, la sostenibilità ambientale deve essere applicata anche al settore dell’ambiente edificato. Questo il dato più rilevante che emerge dall’indagine “Edifici sostenibili: la percezione degli italiani”, presentata il 14 dicembre da Green building Italia e condotta da Eumetra.

Nonostante la maggior parte degli immobili in Italia risulti non in linea con le leggi attuali, per tre quarti delle 801 persone proprietarie di casa intervistate, la prima casa da loro posseduta è completamente (23% delle risposte) o in parte (52% delle risposte) in linea con le norme in materia di sostenibilità e risparmio energetico. Tuttavia, il 66% degli intervistati ritiene sia necessario eseguire dei lavori nel proprio immobile per quanto riguarda l’efficientamento energetico, ovvero isolamento termico con cappotto, nuovi infissi, nuovo sistema di riscaldamento, installazione pannelli fotovoltaici. Un risultato in linea con la reale condizione delle prima case possedute da privati in Italia, che vede la necessità di lavori per l’efficientamento energetico in due casi su tre.

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Le priorità da implementare secondo i proprietari

Se vengono presi in considerazione i lavori di ristrutturazione già implementati dai proprietari di immobili, l’istallazione di infissi o serramenti di materiale isolante (38% delle risposte) e di caldaie più efficienti (37% delle risposte) sono le migliorie più effettuate, mentre il 23% ha scelto l’installazione di pompe di calore per il riscaldamento. Dallo studio si può osservare che in generale i proprietari di case singole o indipendenti sono coloro che hanno già implementato questo tipo di lavori, con una concentrazione nel Nord Italia e nei piccoli centri abitati.

Al netto delle opere già realizzate, la maggior parte dei proprietari interrogati è “consapevole di dover fare degli ulteriori lavori per efficientare la propria abitazione”. L’installazione di un impianto solare fotovoltaico è la tipologia di miglioramento più ambìto, con il 67% degli interrogati che ha scelto questa opzione alla domanda “quale dovrebbe essere il prossimo lavoro da effettuare al suo immobile”. Andando oltre gli interventi in ambito edile, i proprietari di casa vedono nell’installazione di lampadine a Led (32% delle risposte) e di rubinetti a basso consumo d’acqua (24% delle risposte) le ulteriori azioni da intraprendere per rendere la propria abitazione più sostenibile.

Lo studio è basato su un campione di 801 casi, di cui il 52% uomini e il 48% donne, e dove nel 93% delle risposte la casa è di proprietà. Il 55% delle persone che hanno partecipato all’inchiesta afferma di vivere in un condominio, mentre il 45% in case singole. Le interviste sono così ripartite geograficamente: il 28% nel Nord-Ovest, il 19% nel Nord-Est, il 20% al centro, e il 33% nel Sud e nelle isole. Delle persone che hanno partecipato al sondaggio, il 30% vive in centro città, il 27% in periferia e il 43% in una zona intermedia.


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La normativa Ue e le spese per l’efficientamento energetico

Sebbene la metà degli intervistati non sia d’accordo con la normativa europea sull’adeguamento degli immobili dal punto di vista energetico entro il 2035, il 74% conta di adeguare la propria prima casa. Per i proprietari dai 55 anni in su, le fonti di informazione sulle normative legate agli immobili sono in maggioranza la televisione (48%) e i quotidiani nazionali (32%), mentre per la fascia di età fino ai 34 anni sono stati i social network (20%) e i motori di ricerca (19%).

Per quanto riguarda le spese da sostenere per abbassare il consumo delle abitazioni, il 31% non intende sostenere i costi dei lavori, mentre il 40% è pronto a farlo. Rilevante la parte che “non sa”: 29% delle risposte. Rispetto invece alla percezione di chi debba effettivamente sostenere il costo delle migliorie, solo il 14% pensa che questo sia esclusivamente a carico dei privati. La maggior parte degli intervistati (79%) sostiene che un contributo pubblico sia necessario, con la seguente ripartizione: il 60% è pronta a integrarlo con risparmi privati, mentre il 19% si aspetta una copertura completa.

 

Fonte copertina: Kindel Media, da pexels.com

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