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ENERGIA PULITA E ACCESSIBILE

Assicurare a tutti l'accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni

Nel 2021, la quota di energia primaria da fonti rinnovabili a livello mondiale è arrivata al 13,5%, mentre la quota di produzione mondiale di energia elettrica rinnovabile al 25%. In Italia, al 2020, la media nazionale delle fonti rinnovabili sui consumi lordi finali ha raggiunto il 19%. La produzione elettrica rinnovabile registrata nel 2021 si è attestata al 36% (ma dovrà superare l'80% entro il 2030).

Notizie

Sistema di scambio delle emissioni: veicolo fondamentale del Green Deal europeo

Settimana 30.10-5.11. Dati e misure della relazione sul sistema di scambio delle emissioni, principi guida internazionali e codice di condotta sull’Ia concordati dal G7 con l’Ue, visita della presidente von der Leyen a Kiev.

Consulta la rassegna dal 30 ottobre al 5 novembre

La scorsa settimana, l’attività delle istituzioni europee è stata rallentata nel rispetto delle festività di Ognissanti. Tra gli atti adottati dalla Commissione europea, emerge di particolare interesse la relazione sul sistema di scambio delle emissioni dei gas serra, noto con l’acronimo “Ets” .

Relazione sul sistema di scambio delle emissioni

Come riporta la Commissione europea nella sua relazione, l’Ets è il principale sistema di tariffazione del carbonio adottato a livello di Unione per il perseguimento degli obiettivi di decarbonizzazione dell’economia, quale sistema capace di rendere la decarbonizzazione efficiente dal punto di vista dei costi, ponendo un tetto ai crediti di carbonio disponibili sul mercato e la possibilità di scambio delle quote disponibili con un vantaggio economico per chi riduce le proprie emissioni rispetto a chi è costretto a comprarle per mantenere attivo il proprio business, rendendo così più conveniente investire nella decarbonizzazione.

Dai dati riportati nella relazione risulta che, dal suo avvio nel 2005, il sistema Ets dell'Ue ha contribuito a ridurre del 37,3% le emissioni prodotte dalla generazione di elettricità e calore e dalla produzione industriale, generando al contempo oltre 152 miliardi di euro di proventi delle aste da distribuire agli Stati membri. La maggior parte degli Stati membri ha utilizzato queste entrate per finanziare investimenti nella trasformazione energetica e nella decarbonizzazione, nonché misure sociali a sostegno della transizione verde.

A fronte di questi risultati, la Commissione precisa che sono comunque necessarie ulteriori riduzioni delle emissioni, anche in settori economici non attualmente inclusi nell’Ets, per raggiungere gli obiettivi climatici previsti dalla Legge europea sul clima.

Una legge europea per il ripristino della natura

Settimana 20-26 giugno. Commissione: regolamento sul ripristino della natura. Parlamento: raccomandazioni per attuare gli Sdgs e i Pnrr, disincentivare gli inceneritori nell’Eu-Ets. Conclusioni del Consiglio europeo

Guarda la rassegna dal 20 al 26 giugno

A tal fine la Commissione richiama le riforme, realizzate nell'ambito del pacchetto “pronti per il 55%”, che riguardano la direttiva Ets e la legislazione correlata, integrata anche nel quadro del RePowerEu. La Commissione elenca il quadro delle misure proposte precisando che, entro la fine di giugno 2023, tutte queste misure risultavano essere adottate:

  1. riforma che aumenta l'ambizione del sistema Ets dell'Ue - adottata il 10 maggio 2023;
  2. riforma che rafforza la Riserva di stabilità del mercato - adottata il 19 aprile 2023;
  3. riforma del sistema Ets dell'Ue riguardante il trasporto aereo - adottata il 18 gennaio e il 10 maggio 2023;
  4. riforma delle regole di monitoraggio, rendicontazione e verifica delle emissioni del trasporto marittimo - adottata il 16 maggio 2023;
  5. riforma che crea il Fondo sociale per il clima (vedi nostra rubrica del 26.4.2023) per integrare il nuovo sistema di scambio di emissioni per gli edifici, il trasporto stradale e l'industria a basse emissioni - adottata il 10 maggio 2023;
  6. riforma che istituisce un meccanismo di aggiustamento delle frontiere per il carbonio (vedi nostra rubrica del 22.3.2022) - adottata il 10 maggio 2023.

Richiamando i dati generali delle riforme, la Commissione riporta che il tetto massimo viene ristretto per ridurre le emissioni di gas serra, in linea con l'obiettivo climatico Ue dell’Ets per il 2030, del 62% entro il 2030 rispetto al 2005: a tal fine, il fattore di riduzione viene aumentato al 4,3% annuo nel periodo 2024-2027 e al 4,4% annuo dal 2028, con un salto netto rispetto al 2,2% annuo del periodo 2021-23 (vedi figura 1).

Inoltre, il tetto viene ridotto due volte: di 90 milioni di quote nel 2024 e di 27 milioni di quote nel 2026. La Commissione precisa che queste misure nel breve termine contribuiranno anche a finanziare le misure previste dal piano RePowerEu, incrementando i risparmi energetici, diversificando le forniture energetiche e accelerando la diffusione delle energie rinnovabili. Con la revisione della direttiva Ets, il sistema viene rafforzato per creare incentivi per una decarbonizzazione di ampio respiro e a lungo termine e per scoraggiare il cosiddetto carbon lock-in, ovvero la scelta di soluzioni d’investimento nelle fonti fossili e nelle relative industrie che possono ostacolare o impedire il perseguimento degli obiettivi più virtuosi di decarbonizzazione. Come precisa la Commissione nelle conclusioni, con l'estensione del campo di applicazione del sistema Ets al settore marittimo a partire dal 2024 e l'avvio del sistema Ets 2 per gli edifici, il trasporto stradale e l'industria a basse emissioni nel 2027, la tariffazione del carbonio coprirà tre quarti dell'economia dell’Ue, consentendo di mobilitare maggiori risorse per sostenere le persone e le imprese nella transizione verde.

Accordo del G7 sui principi guida dell’Intelligenza artificiale

Con comunicato stampa del 30 ottobre, la Commissione accoglie con favore l'accordo raggiunto dai leader del G7 in merito ai principi guida internazionali sull'Intelligenza artificiale (Ia) e a un codice di condotta volontario per gli sviluppatori di Ia. Questi principi e il codice di condotta volontario integreranno, a livello internazionale, le norme giuridicamente vincolanti che i colegislatori dell'Ue stanno attualmente mettendo a punto nel quadro della normativa dell'Ue sull'Ia. Il contesto dell’iniziativa deriva dal processo di Hiroshima sull'Intelligenza artificiale istituito in occasione del vertice G7 del 19 maggio 2023 (vedi ultimo punto della nostra rubrica del 23.5.2023) e fa parte di una serie più ampia di discussioni internazionali sulle misure protettive per l'Ia, in seno all'Ocse, al Partenariato globale sull'Intelligenza artificiale e al Consiglio Ue-Usa per il commercio e la tecnologia, e in altri partenariati digitali dell’Ue.

Visita di Ursula von der Leyen a Kiev

Il 4 novembre la presidente von der Leyen, in visita a Kiev, ha rilasciato una dichiarazione in occasione di una conferenza stampa congiunta con il presidente ucraino Zelensky. La dichiarazione in tre punti sintetizza:

  • il riconoscimento dei progressi definiti come eccellenti e impressionanti che l’Ucraina è stata in grado di mettere in atto per qualificarsi nel processo d’adesione all’Unione europea, nonostante le difficoltà esistenziali poste dal conflitto in atto;
  • il riconoscimento dei passi avanti nella modernizzazione economica dell’Ucraina, precisando che il sostegno dell’Ue finora prestato ammonta a quasi 83 miliardi di euro. Von der Leyen su questo punto evidenzia come buon esempio il lavoro congiunto per le corsie di solidarietà che hanno permesso all'Ucraina di esportare oltre 100 milioni di tonnellate di merci, di cui più della metà prodotti agroalimentari: in questo modo, l'Ucraina nutre il mondo in questi tempi di scarsità e, naturalmente, le corsie di solidarietà riportano in Ucraina le entrate di cui ha bisogno.
  • l’Ue darà continuità nell’impegno a far pagare alla Russia la sua guerra di aggressione. Von der Leyen ha evidenziato che le sanzioni esistenti hanno colpito profondamente l'economia russa e annuncia la prossima presentazione di un 12esimo pacchetto di sanzioni. Come dato rilevante la presidente von der Leyen riporta che in Europa risultano immobilizzati 200 miliardi di euro di beni sovrani russi che continuano ad accumularsi ogni giorno: noi crediamo che questi profitti debbano essere destinati alla ricostruzione dell'Ucraina. E annuncia in proposito che a breve la Commissione presenterà una proposta per l’utilizzo a tal fine di queste risorse.

 

di Luigi Di Marco

 

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martedì 7 novembre 2023

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