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VITA SULLA TERRA

Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell'ecosistema terrestre, gestire sostenibilmente le foreste, contrastare la desertificazione, arrestare e far retrocedere il degrado del terreno, e fermare la perdita di diversità biologica

Dagli ultimi dati aggiornati al 2021, risulta che sulle otto milioni conosciute, un milione di specie animali e vegetali è a rischio estinzione. L'attività antropica ha velocizzato di mille volte il tasso naturale di estinzione. Continua il declino della biodiversità italiana a causa di problemi irrisolti, come il degrado e il consumo del suolo. 

Notizie

Correggere il mercato per attuare l’economia sostenibile di cui abbiamo bisogno

Novità dal 12 al 20 dicembre. Successo alla Cop15 sulla biodiversità, tetto al prezzo del gas, vertice Ue-Asean, priorità 2023-2024, Qatargate, visione 2040 per le aree rurali, prevenire la speculazione sui beni alimentari.

Guarda la rassegna dal 12 al 20 dicembre

Avviandosi alla fine dell’anno, l’attività delle istituzioni europee è stata particolarmente articolata e densa, anche di novità.

Nella mattina del 19 dicembre è giunta la notizia dell’adozione del testo finale della Cop 15 di Montreal sulla diversità biologica che accoglie nella sostanza le proposte avanzate dall’Ue, dunque con gli obiettivi al 2030 di protezione del 30% degli ecosistemi terresti e marini e ripristino del 30% degli ecosistemi degradati, oltre a nuove misure finanziarie. La presidente von der Leyen esprime soddisfazione nella sua dichiarazione evidenziando la complementarità di questo nuovo storico accordo con l’Accordo di Parigi per il clima: la comunità globale ha ora una tabella di marcia per proteggere e ripristinare la natura e utilizzarla in modo sostenibile, per le generazioni attuali e future. Investire nella natura significa anche combattere il cambiamento climatico.

Sempre il 19 nel pomeriggio è stato raggiunto in sede di Consiglio dell’Ue l’atteso accordo sul tetto al prezzo del gas, definendo un meccanismo di correzione del mercato che si attiva automaticamente quando:

  • il prezzo dei derivati Ttf (Title transfer facility) a un mese supera i 180 euro/MWh per tre giorni lavorativi;
  • il prezzo dei derivati Ttf a un mese è superiore di 35 euro a un prezzo di riferimento del Gnl sui mercati mondiali per gli stessi tre giorni lavorativi.

La misura sarà operativa dal 1° febbraio 2023.

In concomitanza degli ultimi incontri del Consiglio sulla crisi energetica, l’Agenzia internazionale per l’energia ha diffuso il 12 dicembre un documento a servizio delle nostre istituzioni su come l'Ue può evitare la carenza di gas naturale nel 2023, richiamato dalla presidente von der Leyen nelle sue dichiarazioni sullo sviluppo di RePowerEu e dal Commissario Simson alla conferenza stampa del Consiglio straordinario sull’energia del 13 dicembre 2022.


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Consiglio europeo del 15 dicembre

Il 15 dicembre si è riunito il Consiglio europeo adottando conclusioni trattando come primo punto i temi legati all’invasione Russia in Ucraina. Il Consiglio chiede l’accertamento delle responsabilità per i crimini di guerra e gli altri crimini più gravi legati alla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina, offrendo sostegno alle indagini del procuratore della Corte penale internazionale. Accoglie con favore il rafforzamento delle misure restrittive dell'Ue nei confronti della Russia, anche attraverso il nono pacchetto di misure restrittive dell'Ue e il tetto internazionale al prezzo del petrolio.

Il Consiglio europeo ribadisce la sua condanna del sostegno alla Russia fornito dall’Iran, e ricordando le conclusioni del Consiglio dell’Ue sull'Iran del 12 dicembre 2022, condanna le recenti condanne a morte pronunciate ed eseguite nel contesto delle proteste in corso, chiedendo alle autorità iraniane di porre fine all'ingiustificabile uso della forza nei confronti dei manifestanti pacifici, in particolare nei confronti delle donne.

Sul tema dell’energia (oltre al conseguito citato accordo sul tetto al prezzo del gas), il Consiglio attende la proposta della Commissione all'inizio del 2023 per la riforma del mercato dell’energia elettrica, che oltre ad affrontare il tema dei prezzi, ricorda che dovrà essere finalizzata a rendere il mercato pienamente adeguato a un sistema energetico decarbonizzato e a facilitare la diffusione delle energie rinnovabili.

Ribadisce che, nell’attuale quadro geopolitico, è essenziale una politica industriale ambiziosa per adeguare l'economia dell'Europa alle transizioni verde e digitale e ridurre le dipendenze strategiche. Nel contesto, il Consiglio europeo invita la Commissione a presentare, entro la fine di gennaio 2023, proposte volte a mobilitare tutti gli strumenti pertinenti a livello nazionale e dell'Ue e a migliorare le condizioni quadro per gli investimenti, anche attraverso procedure amministrative semplificate, e una strategia a livello dell'Ue finalizzata a stimolare la competitività e la produttività.

Oltre a ciò, invita la Commissione a presentare rapidamente una proposta relativa a un programma europeo di investimenti nel settore della difesa al fine di rafforzare la capacità e la resilienza del settore industriale e tecnologico di difesa europeo, comprese le pmi, nonché di colmare le lacune strategiche e ridurre le dipendenze tecnologiche e industriali.

 

Dichiarazioni del G7 e del vertice Ue-Asean

La scorsa settimana si sono svolti due importanti vertici internazionali.

Nell’ultima riunione del G7 a guida tedesca prima del passaggio della presidenza al Giappone, è adottata una dichiarazione in cui sono riaffermati gli impegni ad attuare l'Accordo di Parigi e, in vista della Cop 15, gli obiettivi per la protezione e il ripristino della biodiversità, l’impegno a perseguire ogni sforzo per la sicurezza sanitaria globale e alla prevenzione integrando l'approccio One Health.

In parte gli stessi temi sono stati trattati nel vertice tra l’Ue e l’Asean (che raccoglie diversi Paesi del sud-est asiatico: vedi elenco Paesi afferenti) del 14 dicembre, condividendo nella dichiarazione assunta, un impegno fondamentale per l'ordine internazionale basato sulle regole, precisando che il rispetto e la promozione del diritto internazionale, compresa la Carta delle Nazioni unite, sono fondamentali per il mantenimento della pace, la promozione e la tutela dei diritti umani e delle libertà fondamentali e la promozione dello sviluppo sostenibile.

Alcuni passaggi della dichiarazione oltre a richiamare gli impegni sui temi clima (obiettivo 1,5°C) e biodiversità, sostenendo un approccio informato dalla migliore scienza disponibile, fanno esplicito riferimento all’Agenda 2030, all’approccio One Health, alla promozione del lavoro dignitoso, all’attenzione verso i più vulnerabili, alla cooperazione per contrastare la crisi alimentare.

Richiamando la Risoluzione dell’Onu Es-11/1 del 2 marzo 2022, adottata a maggioranza con 141 voti favorevoli, 5 contrari, 35 astensioni, 12 assenti, la dichiarazione deplora con la massima fermezza l'aggressione della Federazione Russa contro l'Ucraina e ne chiede il ritiro completo e incondizionato dal territorio dell'Ucraina. La maggior parte dei membri ha condannato con forza la guerra in Ucraina, sottolineando che sta causando immense sofferenze umane e aggravando le fragilità esistenti nell'economia globale - limitando la crescita, aumentando l'inflazione, interrompendo le catene di approvvigionamento, aumentando l'insicurezza energetica e alimentare ed elevando i rischi per la stabilità finanziaria. Ci sono stati altri punti di vista e diverse valutazioni della situazione e delle sanzioni. Continuiamo a ribadire, come per tutte le nazioni, la necessità di rispettare la sovranità, l'indipendenza politica e l'integrità territoriale dell’Ucraina.

 

Priorità dell’Ue per il 2023-2024

Il 15 dicembre è stata anche sottoscritta una Dichiarazione congiunta sulle priorità 2023-2024 delle tre istituzioni, Commissione, Parlamento, Consiglio.

La dichiarazione comune illustra una visione europea condivisa per un'Europa più forte e resiliente di fronte all'aggressione non provocata e brutale della Russia all'Ucraina e alle pesanti conseguenze della stessa, senza tuttavia dimenticare altri gravi problemi, quali la crisi climatica e le turbolenze in campo economico.

Impegna inoltre le tre istituzioni dell'Ue a dare la massima priorità alle iniziative già incluse nel programma della Commissione 2019-2024 dunque il Green deal europeo, la transizione digitale, un'economia al servizio delle persone, rendendo l'Europa più forte nel mondo, promuovendo lo stile di vita europeo e la tutela della democrazia e dei valori europei.

Le istituzioni dell'Ue, che accolgono inoltre con favore i risultati della Conferenza sul futuro dell'Europa, hanno ribadito il loro impegno a dare seguito alle relative proposte, ciascuna nell'ambito della rispettiva sfera di competenza. Le tre istituzioni collaboreranno sulla base della dichiarazione e del documento di lavoro che la accompagna, nel quale sono elencate 164 proposte legislative principali.


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Sessione plenaria del Parlamento europeo

Dal 12 al 15 dicembre, il Parlamento europeo ha tenuta la sua ultima sessione plenaria per il 2022.

Il tema del Qatargate, oggetto del discorso introduttivo della presidente del Parlamento europeo Roberta Metzola, è stato anche argomento trattato nella risoluzione a oggetto Sospetta corruzione da parte del Qatar e, più in generale, necessità di trasparenza e responsabilità nelle istituzioni europee.

Il Parlamento indica nella premessa alla risoluzione che la fiducia nell'integrità del Parlamento e nello Stato di diritto è fondamentale per il funzionamento della democrazia europea.

Ed esprimendo il proprio sgomento e profonda preoccupazione per i presunti atti di corruzione, riciclaggio di denaro e partecipazione a un'organizzazione criminale da parte di deputati, ex deputati e personale del Parlamento europeo in cambio di un'influenza sulle decisioni del Parlamento, assume la decisione di sospendere tutti i lavori sui fascicoli legislativi relativi al Qatar, in particolare per quanto riguarda la liberalizzazione dei visti, l’accordo con il Qatar nel settore del trasporto aereo e le visite programmate, fino a quando le accuse non siano state confermate o respinte. Chiede inoltre l'istituzione di una commissione speciale incaricata di individuare potenziali carenze nelle norme del Parlamento europeo in materia di trasparenza, integrità e corruzione e di formulare proposte di riforma.

Richiamando la sua precedente risoluzione del 16 settembre 2021, esorta la Commissione a presentare quanto prima una proposta per istituire un organismo etico, e propone di introdurre un periodo di incompatibilità per gli ex deputati del Parlamento europeo al fine di evitare gli effetti negativi del cosiddetto fenomeno delle porte girevoli, oltre a misure per garantire la piena trasparenza sull'importo esatto dei redditi accessori dei deputati e a vietare qualsiasi finanziamento esterno del personale dei deputati e dei gruppi parlamentari.

Il parlamento ha adottato anche emendamenti alle proposte di modifica alle Direttive sulle energie rinnovabili, sulla prestazione energetica nell'edilizia e sull'efficienza energetica nel quadro del RePowerEu.

In particolare, il Parlamento integra il testo chiedendo misure di maggior semplificazione e assistenza ai soggetti non professionali e non commerciali, per favorire l’autoproduzione di energia e le comunità energetiche, condizioni strutturali per favorire consenso, consultazione e partecipazione attiva delle comunità locali.

Indica norme specifiche per la pianificazione delle aree per l’installazione delle rinnovabili e per aree specifiche definite di accelerazione, integrando anche termini temporali massimi per l’allacciamento degli impianti.

Offre anche indicazioni specifiche per le aree protette della rete Natura 2000 e per le aree rurali richiamando il principio che la produzione di alimenti deve essere prioritaria rispetto alla produzione di energia e quest'ultima non dovrebbe comportare una riduzione della produzione alimentare o della resa delle colture, ma le due attività possono e devono coesistere e dovrebbero sfruttare le sinergie.

Il tema delle aree rurali è stato centrale nella risoluzione su una visione a lungo termine per le zone rurali dell'Ue: verso zone rurali più forti, connesse, resilienti e prospere entro il 2040. Il Parlamento accoglie nella sostanza i contenuti della relativa proposta della Commissione presentata nel 2021, e in particolare chiede che lo sviluppo delle zone rurali resti in cima alle priorità dell’Ue, evidenziando come il patto rurale necessiti di obiettivi concreti, risultati tangibili, sistemi di governance multilivello e di monitoraggio, e chiede che la visione a lungo termine dia luogo a una vera e propria strategia rurale europea.

Invita anche tutti gli Stati membri a elaborare strategie rurali a livello nazionale e regionale, che definiscano le modalità e i mezzi necessari per far fronte ai problemi delle zone rurali.


VAI AL POSITION PAPER "LE AREE INTERNE E LA MONTAGNA PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE"


Per gli strumenti finanziari, chiede in particolare alla Commissione di presentare all'inizio del 2023 una proposta legislativa mirata per consentire il trasferimento di risorse tra tutti i fondi in regime di gestione concorrente per sostenere le strategie territoriali rurali e rafforzare le sinergie tra fondi e programmi quali la politica di coesione, la Pac e lo strumento per la ripresa NextGenerationEu, nonché con gli strumenti nazionali, per il successo dello sviluppo rurale nell’Ue, e di provvedere affinché tutte le politiche dell'Unione applichino il principio di "non nuocere alla coesione", soprattutto nelle zone rurali.

Tra gli altri atti adottati, con la risoluzione sul tema "Potenziare il quadro finanziario pluriennale 2021-2027: un bilancio dell'Unione resiliente e adeguato alle nuove sfide", il Parlamento invita la Commissione a proporre una revisione dell'attuale Quadro finanziario pluriennale che sia incentrata principalmente sulla necessità di affrontare le conseguenze della guerra contro l'Ucraina e di dotare l'Unione di un'adeguata flessibilità per rispondere alle crisi.

 

Sessione plenaria del Comitato economico e sociale europeo (Cese)

 Il 14 e 15 dicembre si è tenuta anche la sessione plenaria del Cese.

Tra gli atti adottati emerge in particolare il parere sulla crisi dei prezzi alimentari: il ruolo della speculazione e proposte concrete di intervento dopo la guerra in Ucraina.

Il Cese sottolinea che l'attuale struttura del mercato delle materie prime non è funzionale all'economia sostenibile di cui abbiamo bisogno e agli Obiettivi legati allo sviluppo sostenibile, all'ambizione climatica e alla giusta transizione sanciti dall'Agenda 2030 delle Nazioni unite e dal Green deal europeo, ma opera attivamente contro di essi. Deve quindi essere cambiato attraverso la regolamentazione per contribuire al benessere delle persone e allo sviluppo della società per l'attuazione degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs).

Nel parere, il Cese chiede misure per frenare la speculazione di regolamentazione del mercato dei futures, ad esempio reintroducendo un mercato regolamentato per i derivati sui prodotti alimentari, introducendo rigorosi limiti alle variazioni di prezzo e alle posizioni giornaliere, e di affrontare la finanziarizzazione del settore alimentare come massiccia creazione di denaro alle spalle delle persone, ad esempio introducendo una tassazione sugli utili in eccesso prima dei dividendi delle società e una tassa sulla speculazione alimentare per frenare il trading ad alta frequenza e rompere gli oligopoli a tutti i livelli della catena e gli interessi finanziari.

In un altro parere a oggetto “Dare potere ai giovani per raggiungere uno sviluppo sostenibile attraverso l’istruzione”, il Cese chiede di analizzare se e come gli SDGs sono integrati nei programmi scolastici degli Stati membri, esaminando se l'approccio adottato dai rispettivi Stati membri possa essere considerato un'educazione trasformativa per lo sviluppo sostenibile, in grado di condurre a un futuro sostenibile, e individuare i limiti e gli ostacoli all'attuazione di tale educazione a livello nazionale.

Il Cese indica necessario che l'educazione allo sviluppo sostenibile sia integrata fin dalle prime fasi dell’educazione ed evidenzia inoltre, alla luce della guerra in Ucraina, che l'obiettivo non deve essere solo quello di guardare all'ambizione di una transizione verde e giusta, ma anche di garantire che l'istruzione contribuisca alla promozione di una cultura della pace, quale fulcro dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

Guarda la rassegna dal 12 al 20 dicembre

 

di Luigi Di Marco

 

L'immagine è gentilmente offerta da Giacomo Cespini, a cui vanno i ringraziamenti dell'ASviS.

mercoledì 21 dicembre 2022

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