Approfondimenti
Lavoro, territori, persone: prosegue l’iniziativa Geo.P sustainability
di Cinzia Rossi, referente rapporti istituzionali Aidp e progetto Geo.P
Dall’inizio del 2021 l’Aidp e l’ASviS promuovono il progetto Geo.P sustainability, un impegno comune per lo sviluppo territoriale e di programmi sulla sostenibilità, in particolar modo sui Goal 5, 8, 11 e 17.
17 settembre 2021
Nell’ambito delle rispettive competenze, l’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (ASviS) e l’Associazione italiana direttori del personale (Aidp) si sono impegnate ad avere un rapporto di reciproca e continua collaborazione al fine di individuare e porre in essere iniziative congiunte per la divulgazione di buone pratiche, di modelli applicativi, di sperimentazione organizzativa, relativamente ai processi educativi, formativi e di ricerca. Assieme desiderano assicurarsi l’applicabilità e le necessarie sinergie per sviluppare la cultura della sostenibilità nei territori italiani. Sia l’Aidp che l’ASviS nell’ambito delle radicali modifiche che stanno avvenendo nel mondo del lavoro avvertono, con urgenza, la necessità di realizzare stabili momenti di confronto tra soggetti politici, istituzionali ed esperti di settore (a livello nazionale e territoriale) che consentano la preventiva valutazione e la ricaduta concreta degli effetti delle riforme sul mercato del lavoro e sulla vita delle persone e dell’ambiente.
Così è nato Geo.P sustainability - Geo (Goal e Organization) .P (People policy) sustainability, un progetto nazionale finalizzato alla produzione di dinamiche multirelazionali per la persona in rapporto con la dimensione del lavoro (ovvero nel suo tempo di vita produttivo vissuto all’interno di organizzazioni), attraverso la valorizzazione e la gestione sostenibile del territorio in cui vive (come cittadino) per recuperare la qualità della vita dal punto di vista economico, sociale e culturale. Attualmente, molti sindaci fanno appello affinché le città (i comuni così come le regioni e le aree metropolitane, ovvero i territori) tornino protagoniste di una necessaria rinascita del Paese. L’obiettivo sarà, dunque, discutere di come il recupero del benessere possa e debba ripartire dai territori, perché è proprio alle istituzioni e alle imprese territoriali che i cittadini si rivolgono in prima istanza per cercare soddisfazione ai propri bisogni (indicatori di qualità della vita).
Le città sono il luogo in cui si attuerà (o non attuerà) il nuovo sviluppo sostenibile: per ridurre le disuguaglianze e aumentare il benessere sociale. Le comunità urbane e le loro amministrazioni sono i soggetti che avvieranno (o non avvieranno) le trasformazioni necessarie sul piano ambientale, sociale ed economico. La rigenerazione urbana e delle comunità, la rinascita culturale, i “buoni governi”, nel nostro Paese sono sempre iniziati dalle città. Per essere oggi nuovamente all’altezza di questo compito “storico” occorrono risorse, competenze e volontà di innovazione.
Relativamente alle risorse: nei prossimi anni saranno disponibili tanto quelle nazionali che europee in misura senza precedenti; il portafoglio di questi miliardi di euro non può essere solo nazionale e regionale; l’idea di centralizzare la spesa pubblica a scapito dei bilanci comunali è stato un grave errore. I fondi europei vanno investiti (non semplicemente distribuiti) su progetti coerenti con gli obiettivi di sostenibilità fino ai territori. Indebitare le prossime generazioni senza creare ora valore aggiunto è la cosa peggiore che si possa fare: per creare valore è necessario favorire la nascita di nuove imprese e nuovo lavoro.
Relativamente alle competenze: ci sono, sia dentro le amministrazioni che nelle comunità, le competenze utili e necessarie a realizzare un “nuovo modello di sviluppo sostenibile”; è indispensabile saperle individuare, coinvolgere, valorizzare e incrementare. Più competenze significa creare ancora più valore nell’impresa e nel lavoro.
Relativamente all’innovazione delle città: è considerata soprattutto quella tecnologica, ma è molto necessaria anche l’innovazione dei servizi (a partire da quelli pubblici: sanità, scuola, trasporti, assistenza) e una migliore efficienza amministrativa. Anche i percorsi decisionali vanno innovati.
La programmazione economica degli investimenti europei deve essere un momento coinvolgente e partecipato per combinare al meglio risorse, competenze, innovazione e capacità decisionali coerenti con gli indirizzi condivisi di sostenibilità dell’Agenda Onu 2030 (in Italia promossa e sostenuta da ASviS).
I 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) sono stati adottati da tutti gli Stati membri delle Nazioni unite alla fine del 2015. L'Agenda 2030 ha l'ambizione di realizzarli per gli anni a venire; sarà una sfida unica per tutti i governi, ma anche per il settore privato, le organizzazioni e i comuni cittadini che possono contribuire ad accelerare il raggiungimento degli stessi. Poiché gli SDGs sono stati definiti al fine di conseguire uno sviluppo sostenibile in tre dimensioni – economica, sociale e ambientale – lo stesso progetto Geo.P sustainability sarà sviluppato in relazione a queste tre dimensioni ed a quegli obiettivi che sono specificamente pertinenti alle finalità associative di Aidp, qui di seguito elencati:
Goal 5 - Parità di genere, Goal 8 - Lavoro dignitoso e crescita economica, Goal 11 - Città e comunità sostenibili e quello trasversale, ovvero Goal 17 - Partnership per gli obiettivi.
Queste agende hanno una caratteristica comune: la selezione di obiettivi e indicatori fondamentali, che consentano poi, a livello locale, l’individuazione di obiettivi specifici legati a determinate politiche. Le agende devono essere accessibili ai cittadini, devono avere come riferimento i cittadini: sono mezzi per arrivare ai cittadini, i quali devono essere consapevoli e coinvolti in azioni di sostenibilità. In sostanza, queste agende devono essere una chiave di lettura delle politiche locali nella prospettiva della sostenibilità, pensate come una vetrina nella quale mostrare obiettivi e azioni che normalmente pochi conoscono. Esse devono costituire un quadro di riferimento per azioni di sostenibilità bottom-up liberamente scelte da cittadini, imprese e associazioni, oltre che dai comuni e dalle istituzioni locali.
In fondo questa pandemia ci ha fatto rivalutare l’importanza della prossimità, della conoscenza del territorio in cui si vive in maniera trasversale.
Quanto Aidp vuole condividere attraverso l’appartenenza ad ASviS, con la realizzazione del progetto Geo.P sustainability, ha lo scopo di aumentare la cultura della sostenibilità: di pratiche di gestione, di inclusione e di valorizzazione delle persone nel rapporto con il lavoro e delle relative competenze affinché, con il loro contributo – ovvero attraverso il “prendersi cura di” – possano creare sviluppo a partire dal loro territorio e per l’intera casa comune, attivando un atteggiamento proattivo di esperienze a rete e di prossimità.
Uno degli aspetti più innovativi del progetto Geo.P sustainability sarà anche un forte carattere interdisciplinare e intersettoriale che consente una sinergia tra impresa, educazione e ricerca scientifica, assets caratterizzanti la stessa natura costitutiva di Aidp.
Il progetto nazionale Gep.P sustainability si articola in due fasi con distinte iniziative e peculiari ricadute:
- Nella prima fase che si sta svolgendo (vedi raffigurazione sulle tappe in corso) in forma di road show istituzionale, avviene il censimento delle best practice condivise tra gli associati di Aidp e la rete diretta ed indiretta dell’associazione stessa, organizzato in tappe regionali (corrispondenti alla presenza territoriale dei gruppi Aidp) oltre alle edizioni di promozione, per Aidp e per ASviS (congresso e Festival), che prevederanno la pubblicazione degli atti raccolti durante l'anno 2021.
- Nella seconda fase si attiverà l’implementazione di goal to policy territoriali ovvero durante l’anno 2021 e il 2022, entro il 2030, saranno condotte delle instant survey per monitorare l’implementazione dei tre goal indicati, coinvolgendo i soci ed i followers dell’associazione, stimolando, là dove non vi siano, o comunque animando l’esistenza di reti territoriali affinché i soggetti partecipanti adottino i principi di sostenibilità della persona e del lavoro dignitoso. L’attività di sviluppo di tali azioni dovrà tradursi in policy territoriali misurabili (attraverso tavoli regionali, reti multirelazionali e multidisciplinari, alleanze strategiche, governance sostenibili) e tendere alla realizzazione dei traguardi indicati dall’Agenda 2030.3
Le tappe del road show istituzionale (a partire dal 2021 fino a completamento di tutti i territori).
Nella sezione “approfondimenti” offriamo ai lettori analisi di esperti su argomenti specifici, spunti di riflessione, testimonianze, racconti di nuove iniziative inerenti agli Obiettivi di sviluppo sostenibile. Gli articoli riflettono le opinioni degli autori e non impegnano l’Alleanza. Per proporre articoli scrivere a redazioneweb@asvis.it. I testi, tra le 4mila e le 10mila battute circa più grafici e tabelle (salvo eccezioni concordate preventivamente), devono essere inediti.