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CITTÀ E COMUNITÀ SOSTENIBILI

Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili

Attualmente nel mondo 828 milioni di persone vivono in baraccopoli, e il numero è in continuo aumento. In Italia la precarietà abitativa ha assunto ulteriore rilievo a causa dell’acuirsi della crisi sociale: la condizione di sovraffollamento nel 2021 riguarda il 28% della popolazione contro una media europea del 17,1%.

Approfondimenti

Come si vive dove lo sviluppo sostenibile è realtà?

di Renato Chahinian, docente universitario, si occupa di economia e finanza dello sviluppo sostenibile

Un libro, ambientato nell’isola di Utopia, racconta come raggiungere l’Agenda 2030 e quali benefici trarre dalla transizione economica, sociale e ambientale.

15 ottobre 2024

E’ uscito online e in libreria, edito da Guerini & Associati, il volume “Agenda 2030. Come fare.  Integrare crescita economica, sviluppo sociale e sostenibilità ambientale di Renato Chahinian.

Il lavoro prende lo spunto dalla celebre opera di Tommaso MoroL’Utopia o la migliore forma di repubblica”, la quale, se proiettata ai giorni nostri, non potrebbe che far riferimento ai principi dello sviluppo sostenibile per il massimo benessere dei suoi cittadini. Pertanto, si immaginano le azioni attuate e i benefici ottenuti in Utopia, che effettivamente si possono realizzare con questo modello di sviluppo.

Ma il tentativo di costruire un concreto sistema coerente e massimizzante il benessere di tutti non è semplice, in quanto bisogna integrare l’articolazione di ben 17 Obiettivi individuati nell’Agenda 2030 dell’Onu e di altri indirizzi previsti da varie istituzioni internazionali e pertanto le azioni applicative si presentano molto diverse e con gradi di efficacia oltremodo variabili. Per questo, l’impegno principale del lavoro è stato quello di valutare l’importanza degli Obiettivi medesimi e di evidenziarne i contenuti essenziali, per individuare un assieme di azioni concrete e coerenti, anche non usuali, da applicarsi da parte di tutti gli operatori (cittadini, imprese, organizzazioni non profit e soggetti pubblici). In questo modo, si tende a prospettare un impatto eccezionale in termini di benessere duraturo per le generazioni presenti e future, anche oltre gli stessi traguardi della predetta Agenda.

Il percorso che ne consegue sposta l’obiettivo economico dalla massimizzazione del profitto alla massimizzazione del benessere comune, il quale, a lunga scadenza, porta a sua volta alla massimizzazione del valore aggiunto, che si ripercuote però favorevolmente su tutti i redditi, anche più bassi e compresi quelli di capitale (inizialmente sacrificati dai costi della transizione). Quindi, un’altra delle tesi fondamentali è quella che il benessere economico non viene sacrificato affatto dal benessere sociale e ambientale, ma tutte tre le dimensioni sono sinergiche e si integrano a vicenda, ovviamente se riusciamo ad individuare le azioni giuste tra una serie infinita di opzioni che invece possono a volte rivelarsi contrapposte.

Il sistema generale che risulta può fungere da esempio e guida di un percorso ottimizzante, sia per evidenziare i target più efficaci e raggiungibili da una collettività ideale (ma che, a certe condizioni, potrebbe diventare reale), sia per stimolare l’emulazione di azioni virtuose parziali (in grado di conseguire comunque benefici netti individuali per tutti), sia infine per constatare che ogni indugio attuale rende sempre più difficile ed oneroso il cambiamento.

In ultima analisi, il requisito di fondo per intraprendere un simile percorso è dato proprio dal sacrificio iniziale per il cambiamento, che va sostenuto soprattutto nell’ambito dell’attività produttiva delle organizzazioni, con la consapevolezza che tutti noi siamo lavoratori (anche ai più elevati livelli) e contemporaneamente beneficiamo dei miglioramenti produttivi come consumatori e cittadini.

Azioni e benefici individuati per l’Utopia, sempre concepiti nell’ambito di un sistema liberale e democratico, vengono spesso confrontati nel libro con le politiche e gli insuccessi che quotidianamente si verificano nei Paesi reali, anche avanzati, proprio perché questi ultimi non si impegnano con determinazione nelle azioni proposte di sviluppo sostenibile.

Attuare i tanti interventi descritti in Utopia non costituisce un’“utopia”, come potrebbe sembrare a prima vista, perché bastano soltanto la convinzione che lo sviluppo sostenibile costituisca l’unica via per il nostro benessere e l’impegno di raggiungerlo da parte della maggioranza delle persone. Perché si verifichi ciò, occorre un lungo tempo di maturazione da parte di tutti noi ed anche in Utopia è avvenuto così, ma l’evidenza dei danni sociali ed ambientali cui stiamo andando incontro e l’insoddisfazione generale per lo stato attuale delle cose dovrebbero accelerare notevolmente il cambiamento.

 

I principali contenuti del libro sono:

  • il prologo di una finzione in cui due giovani adulti, lavoratori precari e disagiati del nostro tempo, vengono a conoscenza dei successi conseguiti nella favolosa isola di Utopia;
  • la presentazione delle principali caratteristiche fisiche e politiche della stessa Utopia, molto simili a quelle italiane, ma che conseguono risultati sostenibili ben superiori;
  • i requisiti fondamentali di base adottati per il raggiungimento di tutti gli Obiettivi di sviluppo sostenibile;
  • l’integrazione delle tre dimensioni (economica, sociale e ambientale) per massimizzare lo sviluppo;
  • azioni e obiettivi innovativi per conseguire lo sviluppo economico;
  • azioni e obiettivi guidati dal lavoro dignitoso per conseguire lo sviluppo sociale;
  • azioni e obiettivi climatici e di gestione del capitale naturale per conseguire lo sviluppo ambientale;
  • struttura ed organizzazione delle istituzioni pubbliche per guidare efficacemente lo sviluppo sostenibile generale;
  • principali strategie sostenibili a livello territoriale e settoriale;
  • la gestione temporale del cambiamento: dalla nascita dei principi di sostenibilità alla loro completa realizzazione;
  • epilogo della finzione dei due giovani che in Utopia troveranno il benessere desiderato.

 

Il volume può essere destinato a un pubblico molto vasto, in quanto:

  • chi si occupa di sviluppo sostenibile può trovare approfondimenti e spunti di azioni sinergiche anche non tradizionali;
  • chi condivide i principi di sostenibilità può avere una sintesi esemplificativa della complessa (ma possibile) strategia da attuare per raggiungere soddisfacenti risultati;
  • chi infine è agnostico o restìo ad impegnarsi nel cambiamento può scoprire quanti benefici futuri verrà a perdere con il suo attuale atteggiamento.

 

 

 


Nella sezione “approfondimenti” offriamo ai lettori analisi di esperti su argomenti specifici, spunti di riflessione, testimonianze, racconti di nuove iniziative inerenti agli Obiettivi di sviluppo sostenibile. Gli articoli riflettono le opinioni degli autori e non impegnano l’Alleanza. Per proporre articoli scrivere a redazioneweb@asvis.it. I testi, tra le 4mila e le 10mila battute circa più grafici e tabelle (salvo eccezioni concordate preventivamente), devono essere inediti. 

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