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Al via in Emilia-Romagna e Liguria la Scuola per futuro e benessere dei territori
Il percorso di alta formazione dell’ASviS sulla sostenibilità, in collaborazione con la Fondazione Enel e la Rus e rivolto alle amministrazioni pubbliche locali, ha debuttato nelle prime due Regioni e proseguirà nella Penisola. 21/05/21
Nei giorni scorsi si sono svolti i primi due incontri introduttivi della “Scuola per il benessere e il futuro dei territori”, la nuova proposta formativa organizzata dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) in collaborazione con la Fondazione Enel (knowledge partner delle attività di formazione di ASviS) e la Rete delle università per lo sviluppo sostenibile (Rus) e con la partecipazione delle Regioni, dell’Associazione nazionale comuni italiani (Anci), dell’Unione delle province d’Italia (Upi) e dell’Associazione autonomie locali italiane (Ali). La Scuola, rivolta a rappresentanti delle amministrazioni locali (in particolare dei Comuni) e a funzionari pubblici degli enti territoriali, fornisce una formazione di alto profilo e qualificazione sui temi della sostenibilità ponendo particolare attenzione al futuro delle città e dei territori e affrontando in modo integrato i temi della sostenibilità ambientale, economica e sociale.
La Scuola si caratterizzerà per diverse edizioni in più territori italiani, ognuna con un focus tematico peculiare e basata sulle caratteristiche locali, ma aperta a partecipanti provenienti da tutto il Paese. Le prima due edizioni avviate interessano la Regione Emilia-Romagna, con approfondimenti soprattutto sulle tematiche ambientali, e la Regione Liguria, maggiormente focalizzata sulle questioni sociali.
Il 18 maggio si è tenuto il primo incontro, che ha coinvolto rappresentati istituzionali della Regione Emilia-Romagna e ha dato ufficialmente inizio al primo percorso formativo. Tra i saluti introduttivi anche un intervento di Elly Schlein, vice-presidente della Regione ospite, che ha ribadito come la sostenibilità sia “un percorso di crescita comune dove nessuna Regione può farcela da sola”. Da qui l’importanza di cogliere “un’importante sfida posta dall’Agenda 2030, cioè quella della governance integrata, multilivello, per provare a seguire il percorso indicato dal Next generation Eu. Transizione ecologica, coesione sociale e trasformazione digitale sono le parole d’ordine che indicano un futuro più sostenibile”.
I territori sono infatti i luoghi fondamentali per concretizzare i progetti e le azioni necessarie per la realizzazione degli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030. L’adattamento degli Obiettivi a livello locale e il coinvolgimento attivo della società civile costituiscono i pilastri del processo di territorializzazione dei 17 Goal e hanno il potere di contribuire significativamente allo sviluppo sostenibile globale.
Di questo ha parlato anche Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria, che ha salutato l’avvio della seconda edizione del corso durante l’appuntamento di apertura che si è svolto giovedì 20 maggio. “Fino a qualche mese fa non esisteva la sensibilità che c’è oggi riguardo allo sviluppo sostenibile: accomunare sviluppo e sostenibilità è stato per molto tempo un ossimoro nel nostro Paese – ha dichiarato il governatore ligure. Ci auguriamo che attraverso il Pnrr lo sviluppo sostenibile diventi un business per la nostra Regione, dove la delicatezza del territorio, la sua bellezza e la sua storia rendono l’esperimento molto urgente e difficile”.
Le attività didattiche che si terranno nel prossimo periodo si svolgeranno in forma ibrida e nel rispetto delle norme per la gestione dell’attuale emergenza sanitaria. Il percorso formativo, che si articola in tre fasi basate su apprendimento individuale, approfondimenti tematici (webinar) e un percorso di tutoraggio, sarà arricchito dalla partecipazione attiva di accademici, rappresentanti delle istituzioni e delle organizzazioni.
In particolare, gli obiettivi formativi intendono:
- porre le basi scientifiche e valoriali per riflettere insieme sui temi filosofici e psicologici, antropologici, etici che stimolano la predisposizione al bene comune e alla sostenibilità come lenti attraverso cui si guarda il mondo e stimolare riflessioni in materia di libertà, giustizia e uguaglianza;
- trasmettere ai discenti le competenze base necessarie per comprendere in maniera sistemica e integrata i concetti legati al benessere e allo sviluppo sostenibile, ponendo attenzione alle tematiche sociali (parità di genere, lotta a povertà, disuguaglianze, capitale umano, salute e educazione, economia circolare, innovazione e lavoro) e ambientali (capitale naturale, qualità dell’ambiente, città, infrastrutture e servizi, crisi climatica e transizione energetica);
- fornire strumenti per la pianificazione integrata e per la misurazione, con particolare attenzione agli strumenti di misurazione quantitativa degli obiettivi, ragionando su indicatori e target e con l’esposizione di buone pratiche territoriali.
Per i partecipanti selezionati sono previste borse di studio “Full Scholarship”, offerte dalla Fondazione Enel e dai partner locali.