Approfondimenti
Dal policy brief “Spes” un aiuto per misurare lo Sviluppo umano sostenibile
di Camilla Sofia Grande, area di ricerca ASviS
È fondamentale comprendere le interconnessioni tra crescita economica, benessere umano e sostenibilità, fornendo ai responsabili politici dati per strategie di sviluppo basate su evidenze passate, presenti e future.
5 giugno 2024
Il progetto Sustainability performances, evidence and scenarios (Spes), finanziato dal programma Horizon europe dell'Unione europea, offre un contributo fondamentale nel ripensare come misuriamo e valutiamo il progresso delle nostre società. L’aumento delle disuguaglianze, la costante povertà e il cambiamento climatico sono solo alcune delle tendenze più allarmanti che la società di oggi deve affrontare. La crescita economica non porta sistematicamente all'inclusione sociale e alla sostenibilità ambientale e il Prodotto interno lordo (Pil), il tradizionale indicatore utilizzato per valutare questa crescita, si è dimostrato insufficiente per catturare la complessità e la multifattorialità dello sviluppo sostenibile.
Spes propone un cambiamento radicale: andare oltre il Pil per abbracciare una visione di Sviluppo umano sostenibile (Shd). Questa visione mira a coniugare la produttività e la crescita con l'inclusione e la tutela dell'ambiente, per garantire prosperità e benessere condivisi per tutti. Il progetto sottolinea che per raggiungere un vero progresso, è necessario un impegno politico forte e cambiamenti istituzionali che supportino questa nuova narrativa.
Il progetto, avviato ormai da un anno, ha già prodotto un ricco insieme di pubblicazioni grazie al lavoro dei 12 partner coinvolti. Queste prime pubblicazioni includono analisi su fonti di dati alternative utilizzate nella ricerca sullo sviluppo sostenibile e sulla possibile integrazione di queste stesse fonti, la mappatura del quadro politico europeo riguardante la transizione, e la mappatura dei sistemi di misurazione esistenti. Quest’ultima in particolare è stata la premessa del nuovo Policy brief no. 2 “Redefining progress to go beyond Gdp in Europe” pubblicato il 30 aprile scorso attraverso il lavoro dell’area di ricerca di ASviS e il supporto di alcuni partner del progetto (Unifi, Social platform, Tarki, Lse, Eui). Il focus principale della ricerca che ha portato a questo Policy brief è stato quello di raccogliere informazioni su come il monitoraggio delle performance della transizione fosse correlato alla governance e alla formulazione delle politiche. Questo è stato fatto tramite una panoramica delle iniziative esistenti e della letteratura correlata, oltre che attraverso interviste con esperti, decisori politici e altri stakeholder.
Un nuovo approccio al benessere
Innanzitutto, andare oltre il Pil non significa semplicemente adottare nuovi indicatori, ma ridefinire ciò che consideriamo come progresso. Il progetto Spes si basa su un concetto di sviluppo che pone al centro il benessere delle persone e del pianeta, promuovendo un modello che sia equo e sostenibile. Questo implica la necessità di rivedere criticamente le alternative al Pil per migliorare la capacità di catturare i cambiamenti e valutare lo sviluppo umano in tutte le sue dimensioni.
L'armonizzazione internazionale e il ruolo delle istituzioni
Una delle sfide principali è l'armonizzazione delle diverse iniziative internazionali “oltre il Pil”. Spes sostiene che questo sforzo richiede una collaborazione globale, guidata da un impegno collettivo per un benessere inclusivo e sostenibile. Questo approccio dovrebbe essere supportato da investimenti nelle capacità tecniche e nel rafforzamento degli uffici statistici nazionali, che sono fondamentali per produrre dati accurati e significativi.
Monitoraggio e valutazione delle politiche pubbliche
Un aspetto cruciale del progetto Spes è il miglioramento del monitoraggio e della valutazione delle politiche pubbliche. Un sistema coerente ed efficace è essenziale per permettere ai decisori politici di progettare interventi basati su evidenze concrete. Il monitoraggio continuo delle politiche fornisce intuizioni chiave sugli impatti delle stesse, mentre la valutazione aiuta a capire le cause del successo o del fallimento degli interventi, permettendo un apprendimento continuo e un miglioramento delle strategie future.
Proposte per il futuro
Per realizzare questa visione, nel Policy brief sono state formulate diverse proposte politiche:
- Interfaccia scienza-politica: è importante valorizzare le conoscenze scientifiche nei processi decisionali per migliorare la fiducia del pubblico nelle istituzioni e combattere la disinformazione.
- Collaborazione globale: è fondamentale rafforzare le alleanze globali tra organizzazioni internazionali e istituzioni per coordinare gli sforzi e promuovere una convergenza verso il superamento del Pil.
- Indicatori compositi più semplici: gli indicatori devono essere rivisti per migliorare la loro capacità di catturare le dinamiche economiche e sociali e valutare lo Shd in modo più accurato.
- Geostatistica e disaggregazioni: la gestione integrata dei dati economici, sociali e ambientali è essenziale per affrontare le complessità e progettare politiche che anticipino e riducano le disuguaglianze. Un’adeguata disaggregazione geografica, che consenta di evidenziare le disuguaglianze sociali e territoriali, è una componente chiave della domanda di informazioni nazionale e internazionale.
- Rafforzamento degli istituti statistici nazionali: è necessario potenziare le capacità degli istituti statistici per garantire la produzione di dati affidabili e utili per il monitoraggio dello sviluppo sostenibile.
- Portare la ricerca e la scienza nel dibattito pubblico: l’accademia, gli uffici statistici e le organizzazioni di ricerca devono assumersi la responsabilità di tradurre il lavoro scientifico in un linguaggio che sia accessibile, ma comunque rigoroso e scientifico. Questo è fondamentale per far sì che chiunque a prescindere dal proprio livello di educazione possa discutere di tematiche politiche.
Conclusioni e futuri lavori
Questo Policy brief e i lavori pubblicati finora rappresentano solo una parte di ciò che il progetto prevede di sviluppare ulteriormente. I cinque pilastri dello sviluppo umano sostenibile, individuati all’interno del quadro di riferimento del progetto - produttività, uguaglianza, sostenibilità, partecipazione e sicurezza delle persone - saranno al centro di analisi approfondite per comprendere le loro analogie e contrasti, oltre al loro contributo ai risultati della transizione in Europa e nel Sud globale. Per raggiungere questi obiettivi, verranno utilizzati vari metodi, tra cui analisi econometriche e di dati panel, workshop di co-progettazione con le principali parti interessate, analisi di scenario e studi di casi.
Il quadro politico e di misurazione analizzato rafforzerà ulteriormente la transizione verso uno sviluppo umano sostenibile, influenzando sia il dibattito pubblico che l'attuazione dei quadri politici esistenti, con particolare attenzione all'Agenda 2030, al Green deal europeo e alla transizione giusta.
Nella sezione “approfondimenti” offriamo ai lettori analisi di esperti su argomenti specifici, spunti di riflessione, testimonianze, racconti di nuove iniziative inerenti agli Obiettivi di sviluppo sostenibile. Gli articoli riflettono le opinioni degli autori e non impegnano l’Alleanza. Per proporre articoli scrivere a redazioneweb@asvis.it. I testi, tra le 4mila e le 10mila battute circa più grafici e tabelle (salvo eccezioni concordate preventivamente), devono essere inediti.