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Oltre tre miliardi di persone nel mondo dipendono dalla biodiversità marina e costiera per il loro sostentamento. Secondo gli ultimi dati 2021, risulta che di questo passo entro il 2050 avremo più plastica che pesci nei nostri mari. A fronte di una media europea del 77,8%, in Italia gli stock ittici sono sovrastruttati al 91,4%. 

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Inquinamento da mercurio, ratificano anche Canada e Burkina Faso

Nata sotto l'egida dell'Unep, la Convenzione di Minamata ha lo scopo di ridurre significativamente le emissioni del metallo neurotossico dannoso per salute e ambiente. Dal 23 al 29 settembre la Cop-1 a Ginevra.

Con la ratifica della Convenzione di Minamata da parte di Canada e Burkina Faso, rispettivamente il 7 e il 10 aprile, mancano solo otto Paesi affinché l'accordo internazionale per la riduzione dell'inquinamento da mercurio entri in vigore a livello globale.

Servono infatti 50 Paesi che ratifichino la Convenzione nata sotto l'egida dell'Unep, Il Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente, per invertire rotta a livello globale su quella che è considerata un'emergenza per la salute e per l'ambiente ancora sottostimata.

L'esposizione al mercurio è ora riconosciuta come un fattore altamente neurotossico in grado di pregiudicare seriamente la salute, influendo negativamente sullo sviluppo neuronale dei feti, dei bambini e dei ragazzi, oltre a colpire le fonti di cibo naturali quali pesci e mammiferi marini.

I punti più rilevanti sui quali si è concentrata l'Unep in merito sono il divieto di apertura di nuove miniere di mercurio, il progressivo smantellamento delle esistenti, la diminuzione dell'utilizzo del mercurio in prodotti e processi, l'introduzione di controlli e misurazioni della concentrazione presente in acqua, terra e aria. Soffermandosi su tutto il ciclo del metallo tossico, la Convenzione prevede inoltre che il suo smaltimento avvenga in maniera corretta una volta divenuto rifiuto.

Per il Canada la situazione è particolarmente critica in quanto maggiormente esposto a questo tipo di inquinamento a causa della sua posizione geografica: il mercurio tende infatti naturalmente a depositarsi nelle regioni artiche, andando appunto a inquinare mari, ghiacci e oceani e contaminando flora e fauna marini.

Nonostante il Paese nordamericano abbia già ridotto le proprie emissioni di mercurio del 90% negli ultimi 40 anni, molto è ancora da fare coinvolgendo quanti più Paesi a intraprendere lo stesso percorso, in quanto il 95% del totale di questo metallo pesante depositato in Canada proviene in realtà da fonti estere.

“L'esposizione al mercurio mette a rischio la salute dei canadesi, per questo il governo del Canada ha intrapreso delle azioni concrete con la ratifica della Convenzione di Minamata. Ciò si somma alle precedenti iniziative per ridurre la non necessaria presenza di mercurio in prodotti per il corpo, cosmetici e per bambini”, ha commentato il ministro della Salute canadese Jane Philpott.

Significativo nei processi decisionali, infine, il coinvolgimento delle popolazioni artiche indigene e delle comunità delle regioni nordiche, in collaborazione con studiosi e ricercatori, per meglio comprendere la dimensione e le istanze del fenomeno anche grazie alle conoscenze tradizionali di questi popoli.

Al momento i Paesi firmatari della Convenzione sono 128, di cui 42 hanno già approvato anche la ratifica e la prima Conferenza degli Stati aderenti (Cop-1) avrà luogo a Ginevra, in Svizzera, dal 23 e il 29 settembre.

di Elis Viettone

venerdì 14 aprile 2017

Aderenti

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