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Verso un turismo più sostenibile: arriva la Global tourism plastics initiative
Con l’80% del turismo concentrato nelle aree costiere, i rifiuti in plastica rischiano di compromettere oceani e corsi d’acqua. L’Iniziativa mira a ridurre l’inquinamento attraverso una serie di impegni concreti e attuabili entro il 2025. 25/2/20
È ormai noto che l’inquinamento da plastica è una delle sfide ambientali più grandi del nostro tempo. Il settore turistico, che nel 2016 ha sfiorato quota 10 miliardi di viaggiatori, ha un ruolo importante nel contribuire alla risoluzione del problema.
Per questo, il Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente (Unep) e l'Organizzazione mondiale del turismo (Unwto), in collaborazione con la Fondazione Ellen MacArthur, hanno annunciato la Global tourism plastics initiative, uno dei progetti più ambiziosi e innovativi che coinvolge gli stakeholder del settore turistico, al fine di eliminare gli imballaggi in plastica e favorire lo sviluppo dell’economia circolare.
L’iniziativa, presentata a fine gennaio, rientra tra le attività del programma per il turismo sostenibile della One planet network, una partnership multi-stakeholder per l’attuazione del 12esimo Obiettivo di sviluppo sostenibile “Consumo e produzione responsabili”.
“La Global tourism plastics initiative è un'opportunità unica per fare un passo avanti e guidare la lotta contro l'inquinamento da plastica. Le aziende e le destinazioni turistiche fisseranno obiettivi quantificabili e accelereranno la trasformazione dell’intero settore verso soluzioni più integrate e modelli di business basati sull’economia circolare” dichiara Zurab Pololikashvili, segretario Generale dell'Unwto.
Il problema dell'inquinamento da plastica nel settore turistico è una sfida troppo grande per i singoli attori; per questo, suggerisce l’iniziativa, è necessario apportare modifiche all'intera catena del valore di settore, utilizzando un approccio sistemico.
Molta della plastica utilizzata nel turismo è monouso, non può essere riciclata e produce grandi quantità di rifiuti. Con l'80% del turismo concentrato nelle aree costiere, i rifiuti plastici possono facilmente finire negli oceani e impiegare centinaia di anni prima di degradarsi.
Inoltre, evidenzia l’Iniziativa, la produzione annua di 300 milioni di tonnellate di plastica esaurisce le risorse naturali e contribuisce alle emissioni di gas serra, responsabili del riscaldamento globale.
La Global tourism plastics initiative chiede alle organizzazioni turistiche di adottare una serie di impegni concreti e attuabili entro il 2025:
- eliminare gli imballaggi e gli articoli in plastica superflui;
- intraprendere azioni per passare alla plastica riciclabile e riutilizzabile;
- coinvolgere l’intera catena del valore per utilizzare esclusivamente imballaggi in plastica riutilizzabili, riciclabili o compostabili;
- aumentare la quantità di contenuto riciclato in tutti gli imballaggi e oggetti in plastica utilizzati;
- collaborare e investire per aumentare le percentuali di riciclaggio e compostaggio della plastica;
- riferire pubblicamente e annualmente sui progressi compiuti verso questi obiettivi.
L’iniziativa si impegna a supportare aziende, destinazioni turistiche, associazioni e Ong attraverso:
- la condivisione delle informazioni sulla sfida dell'inquinamento da plastica e sulle soluzioni in atto nel settore;
- la promozione di pratiche di approvvigionamento che tengono conto dell'impronta ambientale di prodotti e servizi, favorendo l’economia circolare;
- la promozione dell'innovazione e la cooperazione tra governi, organizzazioni locali e imprese;
- il consolidamento dei progressi segnalati dai firmatari e l’individuazione di parametri prestazionali di riferimento;
- la diffusione delle azioni intraprese dai firmatari e le best practice di settore.
L’ambiente naturale, si legge sul manifesto dell’Iniziativa, è una delle risorse più preziose del settore turistico e i destinatari delle attività svolgono un ruolo fondamentale come custodi di questi spazi. Tramite la Global tourism plastics initiative, il settore turistico può contribuire alla riduzione dell’inquinamento, sensibilizzare l’opinione pubblica a non utilizzare plastica monouso e può influenzare i propri fornitori a produrre alternative più ecologiche, rafforzando il rapporto con la natura e creando comunità più sostenibili.
di Tommaso Tautonico