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Aumentano gli omicidi di attivisti per i diritti umani, giornalisti o sindacalisti: tra gennaio e ottobre 2018, in 41 Paesi ne sono stati uccisi 397. Peggiora sensibilmente la situazione italiana, dovuta soprattutto a un aumento del sovraffollamento delle carceri (114 detenuti per 100 posti disponibili nel 2017). A livello regionale, la maggior parte delle variazioni negative si registrano nel Nord e nel Centro Italia, mentre nel Sud questa tendenza è invertita.

Notizie

La prossima legislatura deve mettere lo sviluppo sostenibile nella Costituzione

Un progetto di legge presentato prima dello scioglimento delle Camere, ma destinato al futuro Parlamento, propone di modificare la Carta. Giovannini: sarà il coronamento di un percorso per mettere il futuro nel nostro sistema legislativo.

È stata presentata al Senato lo scorso 20 ottobre e reca “Modifiche agli articoli 2, 9 e 41 della Costituzione, in materia di tutela dell'ambiente e di promozione dello sviluppo sostenibile”, ma il testo definitivo della proposta di legge costituzionale con cui si vuole introdurre il concetto di sviluppo sostenibile nella Costituzione è stato depositato solamente solo pochi giorni prima del decreto con cui il Presidente della Repubblica ha sciolto le Camere, e porta la firma dei senatori Mauro Del Barba, Andrea Marcucci, Roberto Cociancich e Stefano Collina, tutti del Pd.

La valenza della proposta è simbolica e non solo perché le Camere sono sciolte e le forze politiche in campagna elettorale: se anche le Camere fossero nel pieno dei loro poteri, la procedura di revisione costituzionale comunque prevedrebbe tempi incompatibili con la fine della legislatura; d’altra parte parlare di revisione costituzionale è ancora difficile a poco più di un anno dal referendum del 4 dicembre 2016. Ma il tema dovrà porsi con forza nella prossima legislatura. La proposta di inserire nella Costituzione lo sviluppo sostenibile è stata avanzata dall’ASviS fin dai suoi primi mesi di vita ed è analizzata in dettaglio nel Rapporto 2016.

Con questo intervento l’Italia si unirebbe ad altri Paesi, tra i quali Francia e Svizzera, che già da tempo hanno provveduto ad inserire la sostenibilità nelle proprie carte fondamentali.

Secondo la proposta dei senatori Pd, con la modifica dell’articolo 2 della Costituzione verrebbe allargata la portata della norma, che arriverebbe a richiedere l’adempimento dei doveri di solidarietà politica, economica e sociale «anche nei confronti delle generazioni future»; con il secondo intervento, invece, la proposta di legge guarda ad un altro dei Principi fondamentali della Repubblica, quello indicato all’art. 9, sulla ricerca scientifica e la tutela del paesaggio e del patrimonio artistico: qui verrebbero aggiunti un terzo ed un quarto comma, l’uno sancendo il riconoscimento e la garanzia della «tutela dell’ambiente come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività» e l’altro la promozione «delle condizioni per uno sviluppo sostenibile». Infine, con il terzo intervento si andrebbe a modificare l’art. 41, quello dedicato alla libera iniziativa economica privata, che disporrebbe, nella versione proposta, che l’iniziativa economica abbia come limite, oltre a quelli già previsti (dignità umana, sicurezza, utilità sociale), anche l’ambiente e che sia finalizzata non solo a fini sociali ma anche allo sviluppo sostenibile.

La proposta è stata anche rilanciata dalla lista “Insieme”, con una dichiarazione del leader socialista Riccardo Nencini al Sole 24 Ore: “Il prossimo Parlamento dovrà essere un'Assemblea costituente, per avviare una riforma della Costituzione con inserimento della sostenibilità ambientale e sociale perché c'è troppa diseguaglianza in Italia”.

Nell’intervista all’Avvenire pubblicata il 3 gennaio il portavoce dell’ASviS Enrico Giovannini è stato sollecitato a intervenire sul tema.

Alla domanda del giornalista Marco Girardo:

“Il disegno di legge costituzionale per modificare gli articoli 2, 9 e 41 è stato presentato il 20 ottobre (dai senatori Del Barba, Marcucci, Cociancich e Collina), la lista "Insieme" l’ha rilanciato. Ma essendo a fine legislatura, si è trattato più che altro di un gesto simbolico. Perché ripartire nel 2018 proprio dalla proposta di rendere la nostra Carta fondamentale sostenibile?”,

Giovannini ha risposto:

Per due ragioni. Anzitutto perché è in corso un dibattito internazionale fra costituzionalisti, sulla base di uno studio scientifico, per modificare le Leggi fondamentali di diversi Paesi inserendo la sostenibilità nelle Carte. Per il nostro, di Paese, che ha già introdotto il Bes nel Documento di economia e finanza, sarebbe dunque il coronamento di un percorso che mette il futuro dentro il sistema legislativo. Politicamente, poi, sarebbe davvero un buon modo per riprendere il dialogo sulle riforme costituzionali, dialogo che si è bruscamente interrotto con il referendum, partendo da una proposta che può rinnovare quello spirito unitario sul tema evocato dallo stesso Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella”.

Il testo della proposta di legge è disponibile qui

di Carlo Maria Martino

mercoledì 3 gennaio 2018

Aderenti

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