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Nel mondo il 40% delle persone deve fare i conti con la scarsità d'acqua, una cifra destinata ad aumentare a causa della crisi climatica. In Italia la percentuale di acqua immessa nelle reti idriche che si disperde lungo il tragitto che la porta nelle case si attesta in media al 42%.

Notizie

I media parlano di ambiente in modo discontinuo e inadeguato alle sfide globali

Marginale e legata alla cronaca: è questa l’informazione ambientale in Italia descritta nel Rapporto Eco-media 2022. Occorre un cambio di narrazione: la sostenibilità non più come una rinuncia, ma come un’opportunità. 2/1/2023

L’informazione ambientale in Italia è aumentata nel 2022, anche grazie a una maggiore sensibilità del pubblico, ma rimane marginale e strettamente legata alla cronaca. È quanto emerge dal Rapporto “Eco-media 2022" di dicembre, a cura di Pentapolis institute Ets con la collaborazione scientifica dell’Istituto per la formazione al giornalismo di Urbino, che tra il 1° gennaio e il 30 settembre 2022 ha monitorato la copertura dei temi ambientali nei media italiani.

Tutti i media analizzati dal Rapporto, dai giornali cartacei ai social media, hanno mostrato un’attenzione maggiore per i temi ambientali in concomitanza con eventi climatici catastrofici, come ad esempio il crollo del ghiacciaio della Marmolada a luglio e l’alluvione nelle Marche a settembre. Spazio alle tematiche ambientali è stato dedicato anche in occasione delle giornate mondiali e di importanti incontri internazionali.

Televisione. Nei telegiornali e nei programmi televisivi la transizione energetica e le energie rinnovabili sono state discusse in relazione alla guerra in Ucraina, all’aumento del prezzo del gas e al caro bollette, mentre si è parlato di clima e ambiente per raccontare la crisi idrica e le alluvioni verificatesi in Italia e in altri Paesi. Mobilità sostenibile ed economia circolare sono state invece temi centrali delle pubblicità. Un esempio positivo sono i programmi pomeridiani di Rai 3 e i telegiornali regionali che hanno presentato iniziative locali per lo sviluppo sostenibile, progetti di ricerca ambientale e start up legate alla green economy.


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Giornali. Dal monitoraggio si rilevano alcune differenze nei temi trattati tra la versione cartacea dei quotidiani e quella online. I giornali cartacei dedicano particolare attenzione all’economia circolare, alla transizione ecologica e allo sviluppo sostenibile. Sui giornali online le parole chiave più ricorrenti sono transizione ecologica, rinnovabili, cambiamento climatico e inquinamento. Il Rapporto evidenzia inoltre come le tematiche ambientali siano discusse frequentemente su Libero, giornale in cui l’Agenda 2030 è stata la parola chiave più utilizzata nel periodo monitorato.

Radio. Si è dimostrata più sensibile ai temi della transizione ecologica Radio 24, seguita da Rai radio 1, mentre Rds e Radio capital per mesi non hanno nominato parole chiave come inquinamento, mobilità e sviluppo sostenibili, secondo quanto evidenziato da Openpolis.

Social media. Il Rapporto ha, inoltre, analizzato i profili social dei giornali oggetto del monitoraggio: rinnovabili, transizione ecologica e cambiamento climatico sono state le parole chiave più citate. IlSole24Ore è il giornale che pubblica maggiormente contenuti legati ai temi ambientali sui propri social. I post del quotidiano Domani approfondiscono le questioni ambientali, mentre quelli di Repubblica hanno “un taglio molto personalista”, riportando, ad esempio, dichiarazioni di Greta Thumberg o di Papa Francesco.

Verso una nuova narrazione. “La nostra società, anche grazie al recente impegno dei giovani, ha ormai preso coscienza dei problemi che abbiamo di fronte e domanda interventi urgenti, che operino una giusta transizione ecologica: in questo scenario, i media hanno un ruolo molto importante, decisivo, di formazione e accelerazione nel centrare i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile”, ha affermato Massimiliano Pontillo, direttore di Eco-Media.

In particolare, come si legge nell’introduzione del documento, “c’è bisogno di un giornalismo più moderno, capace di connettersi con le questioni economiche: il green, purtroppo, tende ad essere eccessivamente spettacolarizzato e non viene percepito del tutto nelle forti attinenze con il sistema produttivo”. Ciò che serve ora è “un cambio di paradigma: una sostenibilità e un’ecologia del desiderio, non solo del dovere”. Occorre dunque raccontare la sostenibilità non solo in termini di rinunce e divieti, ma anche di opportunità per migliorare la qualità di vita e costruire un futuro più confortevole per le persone e per il Pianeta.

Consulta il Rapporto

 

di Maddalena Binda

 

Fonte dell'immagine di copertina: Shutterstock

lunedì 2 gennaio 2023

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