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Nel mondo il 40% delle persone deve fare i conti con la scarsità d'acqua, una cifra destinata ad aumentare a causa della crisi climatica. In Italia la percentuale di acqua immessa nelle reti idriche che si disperde lungo il tragitto che la porta nelle case si attesta in media al 42%.

Notizie

Un terzo delle plastiche degli oceani sono pneumatici, tessuti e cosmetici

Nel rapporto Global Marine and Polar Programme dell'Iucn viene stimato che una percentuale compresa tra 15% e il 31% dei circa 9,5 milioni di tonnellate di plastiche in mare è costituita da microplastiche primarie, ovvero derivanti da attività umane.

Quasi un terzo delle  plastiche riversate negli oceani ogni anno sono rappresentate dalle microplastiche primarie, ovvero quelle che finiscono nei mari rilasciate direttamente da attività umane, domestiche o industriali poco importa.

A rivelare queste stime è il rapporto del  Global Marine and Polar Programme dell'Iucn, The International Union for Conservation of Nature, secondo il quale una percentuale compresa tra il 15 e il 31% dei circa 9,5 milioni di tonnellate di plastica che inquinano i mari, è costituita da microplastiche primarie.

Ma di che parliamo esattamente? Le principali fonti di queste plastiche, caratterizzate da una dimensione inferiore ai 5 millimetri, comprendono pneumatici di auto, tessuti sintetici, rivestimenti marini, segnaletica stradale, prodotti per la cura personale, come creme, saponi e trucchi, e polveri urbane.
Diversa l'origine delle microplastiche secondarie, ovvero quelle che derivano dalla frantumazione di materiali plastici di maggiori dimensioni in piccoli frammenti.

Il rilascio globale di microplastiche primarie negli oceani è di circa 15 milioni di tonnellate all'anno,  tradotto in termini procapite, sarebbe a dire l'abbandono ogni settimana nelle acque, da parte di ciascun abitante della Terra, di 212 grammi di plastica, l'equivalente di una busta per la spesa vuota.
Dallo studio emerge anche come la quasi totalità delle microplastiche primarie negli Oceani, il 98%, deriva da attività terrestri, mentre solo il 2% è riconducibile ad attività svolte in mare.

Dall'esame di sette regioni - Africa e Medio Oriente, Cina, Asia Orientale e Oceania, Europa e Asia centrale, India e Asia del Sud, America del Nord e America del Sud, è stato definito un range delle quantità di microplastiche primarie gettate negli oceani che va da 134mila a 281mila tonnellate all'anno. Valori che variamo molto da regione a regione se si considera la quantità procapite di questi sversamenti in mare: si va infatti dai 110 ai 750 grammi a persona all'anno.

Non bisogna poi dimenticare, sottolinea lo Iucn, che la maggior parte delle regioni vedrà nei prossimi decenni un aumento dei rilasci di microplastiche primarie a causa di un innalzamento del reddito procapite, al quale però non sarà corrisposto anche un miglioramento dei sistemi per prevenire questo tipo di inquinamento.

di Elis Viettone

     
   
giovedì 9 marzo 2017

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