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La disuguaglianza digitale è una questione da risolvere al più presto, dato che tre miliardi di persone nel mondo rimangono offline. Nel 2021 l’Italia aumenta la copertura della rete Gigabit alle famiglie, posizionandosi in linea con l'obiettivo prefissato, mentre nel 2020 ha fatto progressi insufficienti per quanto riguarda la spesa in ricerca e sviluppo.

Notizie

Ey Foundation: giovani italiani i più sostenibili e digitali tra i grandi Paesi Ue

Il nostro Paese avanti a Francia e Germania. Il digitale può aiutare a diffondere consapevolezza, ma occorre fare attenzione a sicurezza e cyberbullismo. Agenda 2030 ancora poco conosciuta.  16/3/23

L’Italia è al primo posto per numero di sostenibili digitali, i giovani che usano strumenti digitali e contemporaneamente adottano comportamenti sostenibili. Seguono Spagna, Polonia, Germania e Francia. Sono i risultati dell’attività di ricerca “DiSi young – la sostenibilità digitale per i giovani”, realizzata dalla Ey Foundation onlus e dalla Fondazione per la sostenibilità digitale, condotta intervistando 800 giovani tra i 16 e i 24 anni nei cinque Paesi europei.

Dalla ricerca emerge come la digitalizzazione costituisca un “vettore di comportamenti orientati alla sostenibilità”. A mostrare una maggiore sensibilità per la sostenibilità digitale sono soprattutto le donne e i giovani con un più alto titolo di studio.

Il digitale, tra opportunità e rischi. La maggior parte delle persone italiane intervistate ritiene che la tecnologia sia un’opportunità per tutti, ma che presenti anche alcuni rischi. L’opinione cambia se ci riferisce solo ai social network: per il 35% sono un’opportunità da sfruttare, mentre per il 16% non sono un ambiente sicuro per i giovani, idea condivisa da circa una persona su tre in Germania e in Francia. Tra le principali minacce individuate nei cinque Paesi c’è il cyberbullismo. Tuttavia, il 41% dei giovani italiani si dichiara molto o abbastanza d’accordo con l’idea che insultare una persona sui social network sia meno grave rispetto alla vita reale, percentuale che sale al 55% in Polonia.


CONSULTA IL QUADERNO ASVIS: SDGITAL – LA TRANSIZIONE DIGITALE PER GLI OBIETTIVI DI SVILUPPO SOSTENIBILE


Conoscenze sulle sostenibilità da colmare. Il 27% degli italiani intervistati afferma di sapere poco o nulla del concetto di sostenibilità, percentuale che sale al 38% per le conoscenze sull’Agenda 2030 delle Nazioni unite. Tra i cinque Paesi è la Francia a presentare i dati peggiori: il 62% e il 76% conoscono poco o per nulla rispettivamente i concetti di sostenibilità e dell’Agenda 2030. C’è un dato incoraggiante: nei cinque Paesi sette giovani su dieci hanno dichiarato di voler approfondire il tema.


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La ricerca evidenzia anche una generale consapevolezza sul problema dei cambiamenti climatici: in Italia il 71% li ritiene una priorità che deve essere affrontata, una percentuale simile in Spagna (69%) e in Francia (62%) che scende al 56% in Polonia e al 42% in Germania. A considerarli un falso mito è il 6% dei giovani italiani intervistati.

Il ruolo del digitale per lo sviluppo sostenibile. Dalla prenotazione dei biglietti dei mezzi pubblici, alla compravendita di vestiti e oggetti di seconda mano, dalle app che aiutano a fare la raccolta differenziata a quelle che permettono di contrastare gli sprechi: sono solo alcuni degli esempi di modi in cui il digitale può incentivare pratiche sostenibili.


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In Italia la maggior dei giovani (69%) concorda sul contributo positivo della tecnologia per migliorare la società, favorire lo sviluppo economico e salvaguardare l’ambiente. A ritenere che possa costituire un ostacolo per lo sviluppo sostenibile è il 39%.

Secondo il 57% degli italiani, sono le istituzioni ad essere responsabili della scarsa adozione delle tecnologie per la salvaguardia dell’ambiente e la sostenibilità economica e sociale. Situazione diversa in Francia e Germania, dove il 48% e il 39% ritiene i cittadini maggiormente responsabili.

Scarica la ricerca

 

di Maddalena Binda

Fonte copertina: photolight2, da 123rf.com

giovedì 16 marzo 2023

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