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CITTÀ E COMUNITÀ SOSTENIBILI

Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili

Attualmente nel mondo 828 milioni di persone vivono in baraccopoli, e il numero è in continuo aumento. In Italia la precarietà abitativa ha assunto ulteriore rilievo a causa dell’acuirsi della crisi sociale: la condizione di sovraffollamento nel 2021 riguarda il 28% della popolazione contro una media europea del 17,1%.

Notizie

Alta sostenibilità: a che punto sono i territori nel percorso verso la sostenibilità?

Nel Rapporto ASviS le proposte per migliorare il ruolo che i territori possono giocare a livello nazionale. Se ne è discusso su Radio Radicale nella rubrica condotta da Manieri e Viettone, ospiti Brini, Cominelli, Giovannini. [VIDEO]  6/12/21

Secondo l’ultimo Rapporto ASviS dedicato ai territori e agli Obiettivi di sviluppo sostenibile, oltre l’80% di regioni e province autonome registra performance positive sulle coltivazioni biologiche e oltre il 60% mostra trend favorevoli sui tempi della giustizia. Di contro, il 60% dei territori di questo passo non raggiungerà i Target relativi alle energie rinnovabili e l’Italia continua a mantenere un rapporto distruttivo nei confronti dei sistemi naturali. Dall’analisi emerge complessivamente un Paese ancora fortemente diseguale e lontano dall’Agenda 2030. Come invertire questa tendenza?

Se ne è discusso durante l’ultima puntata di “Alta sostenibilità”, la rubrica ASviS andata in onda su Radio Radicale il 6 dicembre e condotta da Valeria Manieri ed Elis Viettone. Ospiti: Enrico Giovannini (ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili), Miriam Cominelli (assessora all'Ambiente del comune di Brescia e presidente del coordinamento Agende 21 locali italiane), Silvia Brini (coordinatrice del Gruppo di lavoro ASviS sul Goal 11).

Silvia Brini di Ispra, co-coordinatrice del Gruppo di lavoro ASviS sul Goal 11

“Questo Rapporto, alla sua seconda edizione, è stato una grande sfida”, ha esordito Brini, “la nostra intenzione è stata quella di territorializzare i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile, anche per capire come le politiche legate all’Agenda 2030 vengano poi declinate sul territorio. Oltre a fare una analisi della situazione sugli SDGs, nello studio c’è una parte dedicata al rischio, che spiega tutte le fragilità dei nostri territori, una parte dedicata ai suggerimenti per mettere il Paese su un sentiero di sviluppo sostenibile, e una dedicata alle buone pratiche. Il Rapporto sintetizza queste analisi in un decalogo di dieci proposte che hanno particolare rilievo, tra cui la definizione di un sistema multilivello di Strategie e Agende per lo sviluppo sostenibile incardinato sugli strumenti di programmazione degli enti. Uno strumento che può essere utile anche ai cittadini per comprendere in che direzione si sta andando”.

Enrico Giovannini, ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili

Nel rendere il Paese più sostenibile di sicuro un ruolo cruciale sarà giocato dal Piano nazionale ripresa e resilienza (Pnrr). Gli enti territoriali riusciranno a utilizzare i fondi in modo adeguato?

Ne ha parlato il ministro Giovannini: “Dei 62 miliardi che riguardano il nostro ministero, 25 miliardi sono gestiti da Rete ferroviaria italiana che non ha problemi di questo tipo. Altri miliardi saranno poi usati per il trasporto pubblico locale, dove già esistono i bandi standard. Attenzione, dunque, a dire che le amministrazioni pubbliche locali potranno essere un freno alla spesa, anche perché nella scelta che è stata fatta nel Pnrr i bandi verranno fatte dalle stazioni appaltanti che coinvolgono poco più di cento grandi soggetti. Non si parla dunque di piccoli comuni, che sappiamo avere enormi difficoltà nella progettazione. Ciò però non vuole dire che non bisogna rafforzare gli enti con nuovo personale, noi per esempio stiamo facendo formazione a oltre 15 mila responsabili sulle nuove procedure del Pnrr. Il problema in sostanza esiste, ma non va ingigantito. Per quanto riguarda il Rapporto ASviS sui territori, ci sono tantissime idee che mostrano cosa si può e si deve fare nelle singole aree del Paese. Vorrei ricordare che è stato ricostituito il Comitato interministeriale per le politiche urbane, una delle passate proposte dell’ASviS, che deve coordinare per esempio tutte le iniziative dei vari ministeri per le politiche sulla rigenerazione e la mobilità urbana sostenibile. Come mostra il Rapporto, l’Agenda 2030 è stata usata, o sta per essere usata, da molte Regioni per la loro programmazione territoriale. Proprio nel momento in cui ci sono da progettare non solo le risorse del Fondo sviluppo e coesione ma anche i fondi ordinari europei, il quadro intorno all’Agenda 2030 può divenire il cardine intorno a cui costruire i tanti interventi di cui abbiamo bisogno”.

Miriam Cominelli, assessora all'Ambiente del comune di Brescia e presidente del Coordinamento Agende 21 Locali italiane

“La crisi pandemica e quella climatica evidenziano come le città siano un luogo chiave per cogliere le opportunità che questo momento storico ci offre”, ha infine dichiarato Cominelli, “siamo però di fronte a difficoltà oggettive, dobbiamo riuscire per esempio ad assumere in maniera strutturale nuove professionalità negli enti locali. C’è poi anche il tema della macchina comunale, come riuscire a farla muovere interamente verso la sostenibilità? Purtroppo tradizionalmente questi enti lavorano a compartimenti stagni, ciò vuol dire che è difficile far capire quanto i temi siano trasversali tra loro. Questa è una delle sfide vere che ci troviamo di fronte in qualità di comuni e amministrazioni pubbliche”.

 

di Ivan Manzo

 

RIASCOLTA L’ULTIMA PUNTATA – Alta sostenibilità: il Rapporto ASviS sui territori sull'Agenda 2030, le sfide del Pnrr per gli enti locali

 

Vai all'archivio delle puntate di Alta sostenibilità, la trasmissione di ASviS a cura di Valeria Manieri, Ruggero Po ed Elis Viettone, in onda il lunedì dalle 12:30 alle 13:00 su Radio Radicale.

lunedì 6 dicembre 2021

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