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Le città come motori di sviluppo e di riduzione della povertà: le sfide della sostenibilità passano da qui
In vista della Conferenza internazionale Habitat III organizzata dall’Agenzia dell'Onu sugli Insediamenti umani che si terrà a Quito, Ecuador, dal 17 al 20 ottobre 2016, il governo italiano ha stilato il Rapporto nazionale sullo sviluppo urbano sostenibile.
Dall’inclusione sociale alla crescita sostenibile, le città giocano un ruolo primario per lo sviluppo e la riduzione della povertà. E' a partire dai centri urbani, infatti, che si può fare molto per il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile e il ripensamento a livello globale dell'organizzazione energetica, abitativa, urbanistica e ambientale delle città.
Sono questi i temi di cui si tratterà alla conferenza delle Nazioni Unite Habitat III on Housing and Sustainable urban development che avrà luogo a Quito, in Ecuador, dal 7 al 10 ottobre 2016. E proprio in vista dell'incontro internazionale anche il governo italiano ha elaborato e inviato all'Onu il Rapporto nazionale sullo sviluppo urbano sostenibile in cui evidenzia le peculiarità del territorio, le problematiche, le strategie e le pianificazioni per i prossimi anni.
Se da una parte le città offrono ricchezze e opportunità dal punto di vista culturale, scientifico e produttivo, dall'altra possono invece inglobare sacche di profonda povertà in quartieri periferici e marginali caratterizzati da precarietà sociale.
In Italia l'urbanizzazione si articola in uno modello multicentrico, con alcuni vasti centri abitati, le “città metropolitane”, numerose città di media estensione e infine un numero elevato di piccole realtà urbane.
In questo quadro, tre sono le dimensioni principali su cui agire: in primis lo sviluppo economico sostenibile e la qualità ambientale, a seguire l'organizzazione dei servizi e infine le questioni e difficoltà a livello sociale che interessano alcuni cittadini, quartieri o aree.
A livello nazionale il governo ha finora elaborato i Patti per le sette città metropolitane del Mezzogiorno, in parte sottoscritti e in parte ancora no, finanziati dalle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione 2014-2020. Con risorse ordinarie sono stati poi promossi due programmi straordinari di intervento, uno per la riqualificazione urbana, la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei capoluoghi di provincia, l'altro per le aree urbane degradate.
di Elis Viettone