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Come vanno raccolta, gestione e riciclo dei rifiuti urbani in Italia e in Europa?

In calo la produzione di rifiuti urbani nel nostro Paese, mentre cresce la raccolta differenziata attestandosi al 65,2% nel 2022. L’organico la frazione più raccolta, il 57% la quota di rifiuti avviata a operazioni di riciclo. 3/1/24

mercoledì 3 gennaio 2024
Tempo di lettura: min

Diminuisce in Italia la produzione di rifiuti urbani, ma aumenta la raccolta differenziata e la quota gestita. Oltre la metà degli impianti di gestione dei rifiuti urbani è dedicata al trattamento della frazione organica della raccolta differenziata, anche se non tutte le Regioni ancora dispongono di strutture sufficienti a trattare i quantitativi prodotti.

Sono alcune delle informazioni che emergono dal "Rapporto rifiuti urbani - Edizione 2023", elaborato dal Centro nazionale dei rifiuti e dell'economia circolare dell'Ispra, in collaborazione con le Agenzie regionali e provinciali per la Protezione dell'ambiente, e presentato a Roma il 21 dicembre 2023.

Lo scopo del Rapporto, che fornisce dati e informazioni dettagliate sui rifiuti urbani, è quello di supportare politiche e interventi adeguati nel settore, monitorare l'efficacia delle politiche attuali e identificare eventuali misure correttive.

 

La produzione e gestione dei rifiuti urbani in Europa

Nel 2021, la produzione complessiva di rifiuti urbani nell'Ue27 è aumentata dell’1% rispetto all’anno precedente, raggiungendo circa 235,4 milioni di tonnellate. I Paesi con la produzione pro-capite più alta sono Austria, Lussemburgo e Danimarca, mentre Estonia, Polonia e Romania hanno la produzione pro-capite più bassa.

Crescono anche la quantità di rifiuti urbani trattati e di quelli avviati al riciclo, ma l’approccio alla gestione (dallo smaltimento in discarica all’incenerimento con recupero energetico) varia in maniera significativa tra i diversi Stati membri. Nella classifica 2010-2021 sul tasso di riciclaggio per i rifiuti urbani, uno degli indicatori Eurostat che misurano l’avanzamento delle politiche di economia circolare, troviamo in testa la Lettonia, seguita da Slovenia e Slovacchia. Italia ottava su 27 Paesi.


La produzione e gestione dei rifiuti urbani in Italia

Per quel che riguarda il nostro Paese, nel 2022 la produzione di rifiuti urbani a livello nazionale ha registrato un decremento dell’1,8% rispetto all’anno precedente, attestandosi a circa 29,1 milioni di tonnellate. Una diminuzione registrata in tutte le macroaree geografiche, con il calo più consistente al Nord (-2,2%).

Cresce invece la raccolta differenziata, che nel 2022 si attesta a livello nazionale al 65,2% della produzione nazionale. La Regione Veneto ha la percentuale di differenziata più alta, con il 76,2%, seguita da Sardegna, Trentino-Alto Adige, Emilia-Romagna, Lombardia e Marche. Undici Regioni superano l'obiettivo del 65% di raccolta differenziata stabilito dalla normativa del 2012, tra cui Umbria, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Valle d'Aosta e Toscana. Altre regioni come Abruzzo e Basilicata si avvicinano a tale obiettivo. Puglia, Molise, Liguria, Campania, Calabria e Lazio hanno percentuali di raccolta differenziata inferiori al 60%. La Sicilia ha superato per la prima volta la soglia del 50%, raggiungendo il 51,5% di raccolta differenziata.

Complessivamente, il 94% delle Province e l’87% dei Comuni hanno raccolto almeno la metà dei rifiuti urbani in modo differenziato. Palermo ha la percentuale più bassa di raccolta differenziata tra le città esaminate.


Cosa differenziamo e ricicliamo

Tra i rifiuti differenziati, l’organico rappresenta la frazione più raccolta in Italia (il 38,3% del totale), costituita principalmente dall’umido di cucine e mense e da rifiuti biodegradabili provenienti dalla manutenzione di giardini e parchi. Seguono la carta e il cartone (19,3%), il vetro (12,3%) e, infine, la plastica (9%), costituita per il 95% da imballaggi. I materiali raccolti avviati poi al riciclaggio, nel 2022, sono stati principalmente la frazione organica (41%) e la carta e cartone, seguiti da vetro, legno, plastica e altri materiali, come si vede dall’immagine seguente.

 


Dove finiscono i nostri rifiuti

L'Italia avvia poco più del 30% dei rifiuti urbani trattati al riciclaggio e il 26% al compostaggio e alla digestione anaerobica (ovvero una degradazione organica per opera di microrganismi), con una quota totale di rifiuti avviati ad operazioni di riciclo di circa il 57%. Gli impianti di gestione dei rifiuti urbani, operativi nel 2022, sono 654, di cui oltre la metà dedicati al trattamento dell’organico. In discarica viene smaltito circa il 18% dei rifiuti totali, mentre un altro 18% viene destinato all’incenerimento.

Ma i cittadini italiani cosa pensano della differenziata?

 

Scarica il Rapporto

 

 

Fonte: Shutterstock

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