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Patto europeo per il clima e conclusioni del Consiglio del 10-11 dicembre

Settimana dell’Ue 7-13 dicembre. Consiglio: bilancio Ue e rispetto stato di diritto, Covid-19, target clima al 55% al 2030, sicurezza, relazioni esterne. Commissione: patto per il clima, regolamento per le batterie. 14/12/20

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Via libera dal Consiglio europeo per il Quadro finanziario pluriennale e il NextGenerationEu

Le conclusioni assunte dal Consiglio europeo del 10 e 11 dicembre hanno sciolto nodi fondamentali per la salda tenuta dell’Unione e per la risposta coordinata e coerente alle crisi economica, pandemica, climatica, e nelle relazioni esterne.

Si è raggiunto l’accordo sul regolamento per l’introduzione di condizionalità del bilancio europeo al rispetto dello stato di diritto, su cui Polonia e Ungheria avevano inizialmente posto il veto.

In sintesi l’accordo ribadisce che l'obiettivo del regolamento relativo a un regime generale di condizionalità per la protezione del bilancio è proteggere il bilancio dell'Unione, compreso Next Generation EU, la sua sana gestione finanziaria e gli interessi finanziari dell'Unione. Il bilancio dell'Unione, compreso Next Generation EU, deve essere protetto contro ogni tipo di frode, corruzione e conflitto di interessi.

Per la sua attuazione la Commissione elaborerà delle linee guida sulle modalità con cui applicherà il regolamento, in consultazione con gli Stati membri, e qualora venga introdotto un ricorso di annullamento in relazione al regolamento, le linee guida saranno messe a punto successivamente alla sentenza della Corte di giustizia, in modo da incorporarvi eventuali elementi pertinenti derivanti da detta sentenza.

L'avvio formale della procedura d’infrazione sarà comunque preceduto da un dialogo approfondito con lo Stato membro interessato in modo da offrirgli la possibilità di porre rimedio alla situazione. Il regolamento è stato negoziato come parte integrante del nuovo ciclo di bilancio e pertanto si applicherà a decorrere dal 1º gennaio 2021.

Inoltre gli Stati membri si sono impegnati a fare tutto il possibile per approvare la decisione sulle risorse proprie, conformemente alle rispettive norme costituzionali, in vista della sua rapida entrata in vigore.

Sono state date indicazioni per l’azione coordinata sul Covid-19, specificando che l’arrivo dei vaccini non significa che la pandemia sia terminata. Il Consiglio valuta che la situazione epidemiologica in Europa continua a destare preoccupazione, anche se i notevoli sforzi compiuti da tutti cominciano a produrre risultati. Per cui ritiene necessario un coordinamento per la graduale revoca delle restrizioni e un ritorno alla normalità per quanto riguarda i viaggi, invitando la Commissione a presentare una proposta di raccomandazione del Consiglio relativa a un quadro comune sui test antigenici rapidi e sul riconoscimento reciproco dei risultati dei test, e valuta opportuno sviluppare un approccio coordinato ai certificati di vaccinazione.

E poiché dichiara che la vaccinazione dovrebbe essere considerata un bene pubblico globale indica che l'Ue continuerà a impegnarsi per contribuire alla risposta internazionale alla pandemia, anche attraverso lo strumento Covax per garantire a tutti un accesso ai vaccini equo e a prezzi abbordabili.

Al fine di anticipare e gestire meglio possibili pandemie future, il Consiglio indica che l'Ue deve promuovere modi per rafforzare la cooperazione internazionale, anche attraverso un eventuale trattato internazionale sulle pandemie, nel quadro dell'Organizzazione mondiale della sanità.

Altro tema centrale è l’approvazione della proposta per un obiettivo Ue vincolante di riduzione interna netta delle emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990, auspicando un’adozione rapida del nuovo target nella proposta di legge europea sul clima.

Il Consiglio indica che il nuovo obiettivo 2030 deve essere conseguito in maniera tale da preservare la competitività dell'UE e tener conto dei diversi punti di partenza, delle specifiche situazioni nazionali e del potenziale di riduzione delle emissioni degli Stati membri, compresi gli Stati membri insulari e le isole, come pure degli sforzi compiuti, rispettando il diritto degli Stati membri di decidere in merito ai rispettivi mix energetici e di scegliere le tecnologie più appropriate per conseguire collettivamente l'obiettivo climatico 2030, comprese le tecnologie di transizione come il gas.

A tal fine indica necessario sfruttare al meglio il pacchetto Qfp/NextGenerationEu, compreso il meccanismo per una transizione giusta, ricordando che un obiettivo climatico generale di almeno il 30% si applicherà all'importo totale del bilancio dell’Ue e si dovrà tradurre in obiettivi adeguati nella legislazione settoriale.

Per allargare alla finanza privata l’impegno per il clima, indica che l'Ue dovrebbe promuovere lo sviluppo di norme mondiali comuni per la finanza verde, e invita la Commissione a presentare una proposta legislativa relativa a una norma Ue per le obbligazioni verdi al più tardi entro giugno 2021.

Il nuovo target definito al 2030 sarà comunicato al segretariato dell'Unfccc entro la fine dell’anno, quale impegno dell’Ue nel quadro internazionale.

Un passaggio delle conclusioni del Consiglio è dedicato anche al tema sicurezza, indicando come fondamentale la prevenzione della radicalizzazione e il contrasto delle ideologie che sono alla base del terrorismo e dell'estremismo violento, anche online, chiedendo di intensificare la lotta contro i contenuti illegali online, attendendo risposte specifiche nella proposta della Commissione nell’ambito della legge sui servizi digitali di prossima adozione, anche con il rafforzamento delle responsabilità delle piattaforme online. Al fine di sostenere iniziative volte a comprendere meglio la diffusione delle ideologie estremiste, indica necessario intensificare gli scambi globali di competenze, ricerche e conoscenze scientifiche a livello europeo.

Sullo stesso tema si segnala che la Commissione europea ha adottato proprio questo 9 dicembre, un’agenda antiterrorismo per l'Ue, specificando nel titolo gli stessi principi essenziali: anticipare, prevenire, proteggere, rispondere.

Nel capitolo relazioni esterne delle conclusioni, il Consiglio esprime attesa fiduciosa in una proficua collaborazione con gli Stati Uniti, in particolare per rafforzare la risposta globale nella lotta contro la pandemia di Covid-19, affrontare i cambiamenti climatici, favorire la ripresa economica, cooperare su questioni digitali e tecnologiche, intensificare gli scambi reciproci, risolvere le controversie commerciali, riformare l'Omc e promuovere il multilateralismo così come la pace e la sicurezza. Riprendendo dunque le stesse tematiche sviluppate nella proposta della Commissione  di agenda Ue-Us per il cambiamento globale del 2 dicembre, già riportata nella nostra rubrica di scorsa settimana, e riproponendo le conclusioni del Consiglio dell’Ue del 7 dicembre.

Sempre sull’argomento relazioni esterne, il Consiglio europeo conclude esprimendo il suo favore all’adozione avvenuta il 7 dicembre da parte del Consiglio dell’Ue di un regime globale di sanzioni in materia di diritti umani.

 

La Commissione adotta il “patto europeo per il clima”

Con l’adozione della COM(2020) 788 final del 9 dicembre vengono definiti i contenuti attuativi del patto europeo per il clima, iniziativa fondamentale del Green Deal, già annunciato nella presentazione delle linee guida politiche della presidente von der Leyen. La Commissione pone nelle premesse l’accento sulla necessità di velocizzare i nostri sforzi nel riparare il modo in cui interagiamo con la natura, evidenziando che il Green deal europeo non è solo una risposta che è stata data dalla politica Ue alla scienza, ma a una richiesta di un’azione più forte e decisa da parte dei cittadini.  

Le soluzioni innovative individuate dal Green deal europeo richiedono di fatto un grande impegno partecipativo da parte dei cittadini e della società civile al fine di poter essere progettate in modo socialmente giusto ed equo, e quale condizione imprescindibile per il suo successo. Per questo motivo è stato lanciato il patto europeo per il clima, quale una sfida partecipativa senza precedenti, e per assicurare che ciascuno dia il suo contributo per un Europa più verde e supporti il conseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile.

L’attuazione del patto non parte da zero ma intende lavorare insieme a numerose iniziative, reti e movimenti esistenti. Ed in proposito vengono richiamati specificamente i giovani attivisti, le comunità locali che hanno aderito al patto dei sindaci, la piattaforma degli stakeholder per l’economia circolare, la piattaforma multi-stakelholder per gli SDGs.

L’obiettivo principale dichiarato del patto per il clima è diffondere consapevolezza e supportare l’azione

La Commissione istituirà un segretariato per supportare l’attuazione del patto. A sostegno dell’azione per la diffusione della consapevolezza prevede l’istituzione di ambasciatori per il clima con un accreditamento specifico da parte della Commissione attraverso il sito web del patto. Metterà a disposizione strumenti per l’alfabetizzazione sulle tematiche, iniziative e  misure per contrastare la disinformazione.

L’azione sul campo sarà incoraggiata facilitando gli scambi sempre attraverso la piattaforma online dove i partecipanti dichiareranno i loro impegni e iniziative: i partecipanti al patto potranno esprimere interesse per il lavoro degli altri e connettersi con loro per generare ulteriore azione e slancio in uno spirito di comunità. Ed in questo contesto il patto intende invitare i giovani a continuare a portare le questioni relative al clima e all'ambiente in cima all'agenda globale.

La Commissione propone in sei punti i valori condivisi del patto:

  1. Scienza, responsabilità e impegno;
  2. Trasparenza;
  3. No greenwashing;
  4. Ambizione e urgenza;
  5. Azione su misura per i contesti locali;
  6. Diversità e inclusione.

La Commissione invita infine le autorità locali, regionali e nazionali a organizzare regolari occasioni di dibattito e incontri con la cittadinanza, sui temi climatici e ambientali, sullo sviluppo di strategie di giusta transizione, per l'aumento degli investimenti nella protezione delle loro comunità dagli impatti climatici, a considerare i numerosi vantaggi che la riduzione delle emissioni porta localmente in termini di qualità dell'aria, mobilità pulita ed energia a prezzi accessibili. 

All’invito alle istituzioni si aggiungono anche gli inviti motivati a tutti i livelli della società civile, business e finanza, partner sociali, scuola e università, giovani specificamente nell’utilizzo del patto per guidare il cambiamento sistemico e intergenerazionale per la società nel suo insieme. E i cittadini. Tutti possono contribuire: nessuna azione è troppo piccola per fare la differenza.

Il patto per il clima viene richiamato anche nel recentissimo piano d’azione per la democrazia europea presentato settimana scorsa in questa rubrica.

 

Proposta di regolamento per le batterie e le batterie esauste

Il tema delle batterie elettriche è centrale per la transizione energetica e il conseguimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni. É uno dei punti di congiunzione determinanti tra futuro del sistema energetico, economia circolare, autonomia e sviluppo industriale nell’Ue, sviluppo della mobilità elettrica, politiche per la riduzione dell’inquinamento dell’aria nelle città.

In questo contesto la Commissione ha presentato il 10 dicembre una proposta di regolamento quale parte integrante del Green deal, che vuole rispondere sostanzialmente a tre gruppi di problemi definiti come fondamentali relativi alle batterie, e tra loro interdipendenti: 1. Mancanza di un quadro incentivante per gli investimenti adeguato alla capacità di produzione necessaria; 2. I mercati del riciclo e i circuiti di recupero dei materiali non sono sufficientemente chiusi e circolari; 3. I rischi sociali e ambientali, dunque anche gli impatti sulla salute, relativi alla gestione delle batterie - non sono sufficientemente coperti dalle normative ambientali europee.

Il regolamento proposto ha un’articolazione complessa ed è definito nei contenuti a partire da una voluminosa valutazione d’impatto che ne accompagna la proposta.

 

di Luigi Di Marco

 

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lunedì 14 dicembre 2020
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