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VITA SOTT'ACQUA

Conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile

Oltre tre miliardi di persone nel mondo dipendono dalla biodiversità marina e costiera per il loro sostentamento. Secondo gli ultimi dati 2021, risulta che di questo passo entro il 2050 avremo più plastica che pesci nei nostri mari. A fronte di una media europea del 77,8%, in Italia gli stock ittici sono sovrastruttati al 91,4%. 

Notizie

La maggioranza delle acque di balneazione Ue rispetta gli standard di eccellenza

La qualità delle acque di balneazione europee rimane elevata, secondo uno studio dell’Agenzia europea dell’ambiente. Gli standard minimi di qualità sono soddisfatti nel 93% dei siti. Risultati positivi per l’Italia.  6/7/21

Nel 2020 quasi l’83% delle acque di balneazione europee soddisfa i requisiti richiesti dalla Commissione Ue contro l’inquinamento delle acque e il 93% dei siti monitorati rispetta gli standard minimi di qualità “sufficiente”, con Cipro, Grecia, Malta, Croazia e Austria in cima alla lista, con il 95% delle loro acque valutato come “eccellente”. È quanto afferma il rapporto “European bathing water quality in 2020, lo studio annuale sulle acque balneabili europee realizzato dall’Agenzia europea dell’ambiente (Eea), in collaborazione con la direzione generale dell’ambiente della Commissione europea, e pubblicato il 1 giugno.

Il monitoraggio ha riguardato le acque costiere e interne dei 28 Paesi dell’Unione europea, insieme ad Albania e Svizzera, durante l’anno 2020, coprendo 22.276 siti in tutta Europa, consultabili in dossier e mappe interattive per ogni Paese. Secondo lo studio, la qualità dei siti costieri è generalmente migliore di quella dei siti interni. La situazione delle acque balneabili in Italia risulta al di sopra della media europea con l’88,6% di acque classificate come “eccellenti”, circa 4891 su 5520 siti totali tra costa ed entroterra, a cui si aggiungono il 6,1% di siti in “buono” stato (337 siti), il 2,6% “sufficiente” (143 siti), l’1,7% “povero” (93 siti) e l’1% “non classificabile” (56 siti). Di tutti i Paesi monitorati, la Polonia è stata l'unica con meno del 50% delle sue acque di balneazione giudicate eccellenti.

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“La qualità delle acque di balneazione europee rimane elevata dopo quattro decenni di azioni volte a prevenire e ridurre l’inquinamento” - ha commentato Hans Bruyninckx, direttore esecutivo dell’Agenzia europea per l’ambiente – “il diritto dell’Ue non solo ha contribuito a migliorare la qualità complessiva, ma ha anche aiutato a identificare le aree in cui è necessaria un’azione specifica”. Il miglioramento delle condizioni delle acque di balneazione d’Europa, infatti, è dovuto anche all’applicazione della Direttiva Ue sulle acque di balneazione, insieme ad altre normative come la direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane e industriali non trattate o parzialmente trattate. Questi interventi hanno migliorato la qualità dell’acqua, portando negli ultimi anni la quota media dei siti balneari “eccellenti” d’Europa intorno all’85%, determinando una riduzione drastica dell’inquinamento, dovuto principalmente ai batteri escherichia coli e enterococchi intestinali.


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Con una media di “eccellenza” dell’82,8%, nel 2020 soltanto l’1,3% dei siti è risultato di scarsa qualità, quota che è leggermente diminuita rispetto al 2013, spiega il dossier, sebbene persistano problemi nella valutazione delle fonti di inquinamento e nell’attuazione di misure di gestione integrata delle acque. Proprio per questo, nell’ambito del Piano d’azione Zero pollution e in linea con la Strategia sulla biodiversità, la Commissione europea ha recentemente avviato una revisione della direttiva sulle acque di balneazione, con l'obiettivo di valutare le norme attuali per proteggere al meglio la salute pubblica. La revisione in corso della direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane, per esempio, ha lo scopo di valutare come in tutta l’Europa sia possibile intraprendere azioni migliori e più efficaci per affrontare gli straripamenti delle acque reflue, soprattutto alla luce degli impatti climatici.

 

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di Viola Brancatella

martedì 6 luglio 2021

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