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PARTNERSHIP PER GLI OBIETTIVI

Rafforzare i mezzi di attuazione e rinnovare il partenariato mondiale per lo sviluppo sostenibile

Nel 2021 l’aiuto allo sviluppo (Aps) è aumentato del 4,4% in rispetto al 2020, per via degli aiuti ai Paesi ricchi hanno fornito ai Paesi fragili per fronteggiare il Covid-19. Anche in Italia nel 2021 l’Aps è cresciuto dallo 0,22% allo 0,28%, ma si tratta in parte di “aiuto gonfiato” ovvero di risorse spese nei Paesi donatori e si è ancora molto lontani dall’obiettivo dello 0,70% del Reddito nazionale lordo (Rnl).

Approfondimenti

Politica di coesione europea 2021-2027: i principali esiti dei tavoli di confronto partenariale

Di Cecilia Menichella, Segretariato ASviS

Continuità e semplificazione al centro della programmazione italiana. Agenda 2030 e sviluppo sostenibile all’interno della strategia per la formulazione degli obiettivi di policy. Ecco quanto emerso dal confronto tra istituzioni e società civile.
12 dicembre 2019

Il 22 ottobre si è svolta l’assemblea plenaria dei tavoli partenariali della programmazione della politica di coesione europea 2021-2027, a cui ha partecipato il ministro per il Sud e la coesione territoriale Giuseppe Provenzano. Nel corso dell’incontro sono state presentate le analisi, le posizioni, gli esiti e i contenuti elaborati dagli oltre 2.400 soggetti istituzionali e della società civile che hanno lavorato in sinergia nei rispettivi tavoli tematici, istituiti nel rispetto del Regolamento delegato (Ue) n. 240/2014 sul Codice europeo di condotta sul partenariato.

Le attività di confronto partenariale, che hanno preso il via il 27 marzo, sono state organizzate attraverso cinque tavoli con cinque obiettivi di policy (op) differenti, che individuano e definiscono il perimetro e le modalità d’intervento della politica di coesione, orientate e guidate da quattro temi unificanti, contenuti nel documento preparatorio predisposto dal Dipartimento delle politiche di coesione della Presidenza del consiglio e diffuso al partenariato nell’aprile 2019, identificati in:

- lavoro di qualità;

- territorio e risorse naturali per le generazioni future;

- omogeneità e qualità dei servizi per i cittadini;

- cultura come veicolo di coesione economica e sociale.

I tavoli, presidiati anche dall’ASviS in cinque incontri ciascuno (25 in totale), hanno raggiunto i seguenti risultati.

Il  tavolo tematico “un’Europa più intelligente” (op1) ha proposto di semplificare e razionalizzare gli orizzonti di finanziamento pluriennali attraverso la continuità e l’efficacia in tempi brevi delle misure, insieme ad un maggior coordinamento degli interventi sostenuti attraverso risorse europee con quelli nazionali in materia di ricerca industriale e strumenti finanziari, supportando così la coerenza delle linee di intervento a supporto dell’innovazione, della digitalizzazione e della trasformazione economica. Tra le varie opzioni suggerite emergono in particolare le attività di ricerca collaborativa, il credito d’imposta, il voucher e l’upgrading tecnologico per le piccole e medie imprese.

Il tema che ha dominato la discussione del secondo tavolo tematico “un’Europa più verde” (op2) è stato quello del miglioramento della disponibilità e della qualità della progettazione e della trasversalità dei criteri di programmazione operativa, attraverso la diffusione dei seguenti fattori di intervento: continuità con quanto già avviato nell’arco temporale 2014-2021, sinergia fra diversi obiettivi di policy, coerenza con il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr), rafforzamento del sistema nazionale di monitoraggio e protezione ambientale, consolidamento dei sistemi di green economy a più livelli. I cinque ambiti di azione prioritaria individuati sono stati quello dell’energia, del clima e dei rischi, delle risorse idriche dell’economia circolare e infine della biodiversità, delle infrastrutture verdi e dell’inquinamento.

Il terzo tavolo tematico, “un Europa più connessa” (op 3), ha incentrato il focus sul rafforzamento della connettività digitale e il miglioramento delle reti, stabilendo come priorità generali quelle di colmare i ritardi attuativi della spesa dei Fondi strutturali e di investimento europei (fondi Sie), rafforzare le capacità amministrative nelle diverse accezioni (programmatoria, progettuale, attuativa), orientare gli interventi per il riequilibrio della dotazione infrastrutturale ed erogazione dei servizi nel Sud Italia.

“Un’Europa più sociale” è il nome del quarto tavolo (op 4), dove è emersa fortemente la proposta di un modello unico di lavoro, attraverso l’individuazione dei seguenti temi unificanti:

-lavoro di qualità;

-omogeneità e qualità dei servizi per i cittadini;

-lavoro di qualità per le donne;

-lavoro di qualità per i giovani.

Attraverso queste categorie di analisi trasversali, lo sforzo è stato quello di creare un collegamento più stretto con il semestre europeo, sostenendo l’attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali, il cui riferimento esplicito è stato aggiunto nel corso dell’esame in Consiglio, e gli investimenti per la formazione, l’occupazione e il welfare sociale.

I membri del gruppo di lavoro hanno sottolineato inoltre l’importanza dell’utilizzo di un approccio di rete nella programmazione e nell’attuazione dei servizi sociali, del lavoro ed educativi, tracciando rotte innovative e strategie economiche più inclusive e sostenibili attraverso il coinvolgimento diretto dei cittadini e della società civile.

Il quinto tavolo tematico, chiamato “un’Europa più vicina ai cittadini” (op 5), ha ribadito la necessità di una continuità evolutiva delle strategie e degli strumenti di governance amministrativa nelle aree urbane e non urbane, avvicinando le politiche ai cittadini e rendendo attive le comunità sul territorio. In particolare, il modello di programmazione strategica è stato definito secondo quattro priorità:

  1. mantenere una continuità evolutiva con le esperienze e gli investimenti della programmazione precedente;
  2. procedere alla semplificazione e alla omogeneizzazione della strumentazione funzionale;
  3. definire l’identificazione dei territori target (aree interne, periferie, città medie);
  4. aggiornare le strategie locali e attuarle tramite una maggior consapevolezza del programma operativo;
  5. garantire un maggior investimento nelle seguenti aree: servizi per i cittadini, inclusione sociale, green, cultura, digitale e fiere locali.

Durante le conclusioni dell’incontro, è stato presentato un prospetto che lega la Strategia nazionale di sviluppo sostenibile agli obiettivi di policy. La programmazione della politica di coesione europea tiene quindi ufficialmente conto degli impatti sugli Obiettivi di sviluppo sostenibile e del potenziale contributo alla strategia nazionale e all’Agenda 2030 nella coerenza delle politiche pubbliche e negli investimenti.

Consulta il documento “La programmazione della politica di coesione 2021-2027-Documento preparatorio per il confronto partenariale”

Consulta la presentazione dei principali esiti dei tavoli di confronto partenariale

 


Nella sezione “approfondimenti” offriamo ai lettori analisi di esperti su argomenti specifici, spunti di riflessione, testimonianze, racconti di nuove iniziative inerenti agli Obiettivi di sviluppo sostenibile. Gli articoli riflettono le opinioni degli autori e non impegnano l’Alleanza. Per proporre articoli scrivere a redazioneweb@asvis.it. I testi, tra le 4mila e le 10mila battute circa più grafici e tabelle (salvo eccezioni concordate preventivamente), devono essere inediti. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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