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Nel 2021 l’aiuto allo sviluppo (Aps) è aumentato del 4,4% in rispetto al 2020, per via degli aiuti ai Paesi ricchi hanno fornito ai Paesi fragili per fronteggiare il Covid-19. Anche in Italia nel 2021 l’Aps è cresciuto dallo 0,22% allo 0,28%, ma si tratta in parte di “aiuto gonfiato” ovvero di risorse spese nei Paesi donatori e si è ancora molto lontani dall’obiettivo dello 0,70% del Reddito nazionale lordo (Rnl).

Notizie

I Paesi poveri e l’incombente crisi del debito che minaccia l’istruzione

L'attuale risposta internazionale ai debiti delle nazioni più fragili è insignificante rispetto alle misure fiscali complessive per affrontare il Covid-19, dice un rapporto dell’Unicef. Fore: rischio catastrofe educativa globale.  06/04/21

Un rapporto dell’Unicef dal titolo “Covid-19 and the looming debt crisis” ha esplorato la crisi del debito per i Paesi a basso e medio reddito, che è in aumento dalla recessione finanziaria del 2008. Lo studio, pubblicato il 1 aprile, ha elaborato dati relativi al 2019, prima dell’attuale crisi, integrandoli però con un’analisi delle misure di risposta alla pandemia dei Paesi indebitati. È emerso che 25 Stati nel mondo - la maggior parte dei quali già gravati da povertà e privazione - hanno destinato nel 2019 una percentuale maggiore della spesa pubblica totale al servizio del debito rispetto a quella per l'istruzione, la salute e la protezione sociale messe insieme.

Prima della pandemia da Covid-19, i Paesi con i più alti livelli di indebitamento - tra cui Ciad, Gambia, Haiti e Sud Sudan - stavano spendendo almeno tre dollari in debito per ogni dollaro destinato ai servizi sociali essenziali. Il Rapporto rileva che un quarto dei Paesi a basso e medio reddito - che ospitano 200 milioni di bambini - è attualmente in difficoltà per i debiti o a rischio di sofferenza. Molti più Stati potrebbero essere in crisi se si considera il debito detenuto privatamente da imprese e famiglie.

Lo studio individua i Paesi a rischio con alti livelli di povertà e quelli con minori probabilità di beneficiare della politica di sospensione del servizio del debito (Dssi), concordata dagli Stati del G20 lo scorso aprile per alleviare la crisi. La Banca mondiale e il Fondo monetario internazionale stanno sostenendo l’attuazione del Dssi, che consente ai Paesi qualificati di sospendere il rimborso del credito bilaterale ufficiale fino a giugno 2021. Finora, l'iniziativa ha contribuito a mantenere la spesa per la salute e la protezione sociale nei 46 Paesi partecipanti. Tuttavia, dicono i dati Unicef, la spesa per l'istruzione si è già contratta nell'ultimo anno. 

 

 

Il capo dell'Unicef, Henrietta Fore, ha affermato che la pandemia ha causato “una catastrofe educativa globale che ha un disperato bisogno di essere affrontata, per evitare che la generazione Covid-19 diventi una generazione perduta. Tuttavia, a causa della pandemia e dell'onere del debito a cui devono far fronte questi Paesi, stiamo già assistendo a una contrazione dei bilanci per l'istruzione in un momento in cui le nazioni devono investire nel miglioramento delle scuole e dei sistemi educativi", ha aggiunto. 

Secondo quanto riferito, i Paesi indebitati hanno anche tagliato la spesa per la protezione dei bambini, l'alimentazione e l'acqua, i servizi igienico-sanitari e l'igiene. Il Rapporto rileva inoltre che la risposta globale alla crisi del debito è troppo debole rispetto alla risposta fiscale complessiva al Covid 19. Inoltre, la sospensione del debito attualmente non copre l’esposizione verso i creditori commerciali, lasciando i Paesi a basso e medio reddito sempre più esposti.

Tutti motivi per i quali l’Unicef ritiene necessaria una nuova architettura di ristrutturazione del debito internazionale, che comprenda le esigenze eterogenee dei Paesi a basso e medio reddito, ritenuta “cruciale per proteggere i diritti dei bambini e delle bambine sulla scia del Covid-19”. Ciò dovrebbe includere un maggiore sostegno agevolato per i Paesi poveri fortemente indebitati, una maggiore trasparenza sul debito nell'ambito dei processi di bilancio nazionale, nonché un'azione coordinata da parte dei creditori per convertire il debito in investimenti per le nuove generazioni.

di Andrea De Tommasi

 

Scarica il Rapporto dell’Unicef “Covid-19 and the looming debt crisis”

Leggi la proposta di Link 2007 sulla conversione del debito - da futuranetwork.eu

martedì 6 aprile 2021

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