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Garantire l’uso sostenibile delle risorse naturali: nuove norme per l’Ue
Settimana 3-9/7. Sostenibilità risorse: monitoraggio del suolo, tecniche genomiche e foreste, rifiuti alimentari e tessili. Stato di diritto: raccomandazioni all’Italia. Semestre spagnolo. Previsione strategica 2023.
Particolarmente ricca di novità è stata la scorsa settimana di attività della Commissione europea con l’adozione di una serie di atti strategici e di alcune importanti novità per lo sviluppo in particolare del Green Deal.
Pacchetto d’iniziative per garantire l’uso resiliente e sostenibile delle risorse naturali nell’Ue
Il 5 luglio, la Commissione ha adottato un pacchetto di misure per un uso sostenibile delle principali risorse naturali, perseguendo lo scopo di rafforzare la resilienza dei sistemi alimentari e dell'agricoltura nell’Ue anche agli effetti dei cambiamenti climatici e alla perdita di biodiversità.
I contenuti del pacchetto d’iniziative adottato sono sintetizzati in una Comunicazione quadro. Come dichiarato nelle premesse dalla Commissione, le iniziative e gli obiettivi adottati si basano sulle soluzioni fornite dalla natura, il nostro miglior alleato nella lotta contro il cambiamento climatico, quanto anche sulle nuove tecnologie e l'innovazione.
Come atti di riferimento la Commissione richiama gli impegni internazionali assunti nell'ambito dell'accordo di Parigi sul clima e del quadro di Kunming-Montreal sulla biodiversità, nonché dell’Agenda Onu 2030, precisando che per garantire una transizione verso un'economia sostenibile e conseguire la neutralità climatica e l'adattamento, in particolare per migliorare la rimozione del carbonio da parte dei pozzi naturali e per rispettare la legge dell'Ue sul clima, dobbiamo urgentemente ripristinare e rafforzare la resilienza degli ecosistemi naturali in tutta l'Ue.
Il pacchetto d’iniziative include una proposta di direttiva per il monitoraggio e la resilienza del suolo perseguendo l’'obiettivo ultimo di pervenire a suoli sani nell'Ue entro il 2050, in linea con l'obiettivo "inquinamento zero”. I dati allarmanti che riporta la Commissione indicano che attualmente tra il 60 e il 70% dei suoli dell'Ue sono insalubri, e che ogni anno un miliardo di tonnellate di suolo è portato via dall’erosione, comportando la perdita dello strato fertile del suolo.
La proposta di direttiva fornisce una definizione armonizzata di salute del suolo, istituisce un quadro di monitoraggio completo e coerente e promuove una gestione sostenibile del suolo e il risanamento dei siti contaminati. Nell’intenzione espressa dalla Commissione, attraverso il monitoraggio la disponibilità dei dati aiuterà gli agricoltori e gli altri proprietari terrieri ad applicare i metodi di trattamento più appropriati e ad aumentare la fertilità e le rese del suolo, riducendo al tempo stesso al minimo il consumo di acqua e di nutrienti, rafforzando la capacità di risposta alla siccità, ritenzione idrica ed erosione, rafforzando la prevenzione e la gestione delle catastrofi.
A questa iniziativa sono collegate:
- la proposta di regolamento su piante ottenute mediante alcune nuove tecniche genomiche e sui loro alimenti e mangimi, con lo scopo di sviluppare varietà vegetali migliorate, resilienti ai cambiamenti climatici e resistenti agli organismi nocivi, richiedendo meno fertilizzanti e pesticidi, garantendo rese più elevate e riducendo la dipendenza dell’Ue dalle importazioni agricole;
- la proposta di regolamento relativo alla produzione e alla commercializzazione di materiale riproduttivo vegetale e forestale che persegue lo scopo di aumentare la diversità e la qualità delle sementi, delle talee e di altro materiale riproduttivo vegetale al fine di rispondere alle esigenze future, con la resistenza alle malattie e alle pressioni dei cambiamenti climatici, contribuendo a preservare la diversità genetica delle colture agricole e a garantire la sicurezza alimentare.
Nel pacchetto sono incluse in una specifica proposta di direttiva anche nuove misure per la riduzione degli sprechi alimentari e dei rifiuti tessili. Le premesse alla proposta indicano i dati significativi dell’impatto di questi sprechi in termini di consumo di acqua, perdita di biodiversità, emissioni inquinanti e di gas-serra.
Per accelerare i progressi dell'Ue, la Commissione propone che entro il 2030 gli Stati membri riducano gli sprechi alimentari del 10% a livello di trasformazione e produzione di alimenti, e del 30% complessivamente a livello di vendite al dettaglio e consumo (ristoranti, servizi di ristorazione e famiglie).
Sui rifiuti tessili la Commissione indica che circa il 78% dei rifiuti tessili non è oggetto di raccolta differenziata da parte dei consumatori e finisce in rifiuti domestici indifferenziati destinati ad essere inceneriti o collocati in discarica. La Commissione propone norme tese a responsabilizzare i produttori per l'intero ciclo di vita dei prodotti tessili e a promuovere la gestione sostenibile dei rifiuti tessili in tutta l'Ue. L'iniziativa mira ad accelerare lo sviluppo del settore della raccolta differenziata, della cernita, del riutilizzo e del riciclaggio dei tessili nell'Unione, in linea con la strategia dell'Ue per prodotti tessili sostenibili e circolari. La Commissione specifica che l’aumento della disponibilità dei tessili usati dovrebbe generare occupazione a livello locale e far risparmiare denaro ai consumatori nell'Ue e oltre i suoi confini, attenuando nel contempo l'impatto della produzione tessile sulle risorse naturali.
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Relazione sullo Stato di diritto - raccomandazione all’Italia
Come negli anni precedenti, la relazione 2023 sullo Stato di diritto esamina gli sviluppi dello Stato di diritto negli Stati membri in base a quattro pilastri:
- giustizia: valutazione dei sistemi giudiziari negli Stati membri, con particolare attenzione alla loro indipendenza, qualità ed efficienza;
- lotta alla corruzione: valutazione dell’efficacia del sistema normativo, trasparenza e integrità delle istituzioni, fiducia dei cittadini e delle imprese nelle autorità pubbliche;
- libertà e pluralismo dei media: indipendenza delle autorità di regolamentazione dei media; trasparenza e concentrazione della proprietà dei media; sicurezza dei giornalisti e accesso alle informazioni, governance dei media di servizio pubblico;
- questioni istituzionali più ampie relative ai controlli e all’equilibrio: qualità e inclusività del processo legislativo nazionale; ruolo delle corti costituzionali e delle autorità indipendenti come il difensore civico, gli organismi per la parità e le istituzioni nazionali per i diritti umani, ruolo delle organizzazioni della società civile nella salvaguardia dello stato di diritto.
La Commissione, valutando complessivamente i progressi compiuti rispetto allo scorso anno, riporta che quasi il 65% delle raccomandazioni specifiche formulate lo scorso anno agli Stati membri è stato in qualche maniera seguito, riflettendo con ciò una tendenza positiva. La Commissione precisa comunque che va riconosciuto che alcune riforme dello Stato di diritto possono richiedere più tempo per dare i loro frutti.
La Commissione sviluppa un’analisi specifica per ciascuno dei 27 Stati membri, in esito alla quale esprime specifiche raccomandazioni.
Nelle raccomandazioni per l’Italia, oltre a ricordare gli impegni assunti nell'ambito del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza, la Commissione prescrive di:
- proseguire gli sforzi volti a migliorare ulteriormente il livello di digitalizzazione nelle sedi penali e nelle procure;
- adottare norme complessive sui conflitti di interessi e regolamentare il lobbying istituendo un registro operativo delle attività dei rappresentanti di interessi, compresa un'impronta legislativa;
- affrontare efficacemente e rapidamente la pratica di incanalare le donazioni attraverso fondazioni e associazioni politiche e introdurre un registro elettronico unico per le informazioni sul finanziamento dei partiti e delle campagne;
- portare avanti il processo legislativo di riforma e introduzione di garanzie per il regime della diffamazione e la protezione del segreto professionale e delle fonti giornalistiche, tenendo conto delle norme europee in materia di protezione dei giornalisti;
- proseguire gli sforzi per costituire un'istituzione nazionale per i diritti umani tenendo conto dei principi di Parigi delle Nazioni Unite.
Tra i dati riportati per l’Italia emerge che:
- nel 2023 il 39% della popolazione in generale e il 39% delle imprese percepiscono il livello di indipendenza della magistratura come "piuttosto o molto soddisfacente”;
- nell'indice di percezione della corruzione 2022 di Transparency International, l'Italia ha ricevuto un punteggio di 56/100 e si è classificata al 16° posto nell'Unione europea e al 41° posto a livello mondiale. La percezione è comunque migliorata negli ultimi cinque anni;
- il 10% delle società (a fronte di una media del 26% nell'Ue) ritiene che negli ultimi tre anni la corruzione abbia impedito loro, nella pratica, di vincere una gara di appalto o un contratto di appalto pubblico.
Tra le più recenti criticità, la Commissione evidenzia che il 15 giugno 2023 è stato presentato un disegno di legge inteso ad abrogare il reato di abuso d'ufficio e a limitare l'ambito di applicazione del reato di traffico di influenze illecite. Come valutazione di sintesi la Commissione riporta che le modifiche proposte depenalizzerebbero importanti forme di corruzione e potrebbero influire sull'efficacia dell'individuazione e del contrasto della corruzione.
Inoltre, la Commissione mette in evidenza che tra ottobre 2022 e gennaio 2023 sono stati introdotti tre decreti relativi alla migrazione e alla condotta delle organizzazioni della società civile. Secondo i portatori di interessi consultati, questi decreti potrebbero avere, o hanno già, ripercussioni negative sull'operato delle organizzazioni della società civile, esposte a pesanti ammende se non rispettano alcuni di essi, e potrebbero limitare la libertà di associazione e la protezione dello spazio della società civile come rilevato dal Consiglio d’Europa.
Riporta inoltre che i portatori di interessi consultati segnalano un aumento degli attacchi retorici contro le organizzazioni della società civile e i media, in particolare contro le organizzazioni della società civile umanitarie che si occupano di questioni migratorie, comprese campagne denigratorie contro il loro lavoro.
Oltre a ciò, la Commissione evidenzia che nelle osservazioni conclusive del Comitato delle Nazioni Unite per i diritti economici, sociali e culturali del 2022, viene espressa preoccupazione per le ripetute accuse di molestie, minacce fisiche e attacchi verbali da parte di politici e della stampa nei confronti dei difensori dei diritti umani e dei giornalisti che difendono i diritti economici, sociali e culturali, in particolare nel contesto della protezione dei rifugiati.
Sull’indipendenza e il pluralismo dei media pone l’attenzione sulla necessità di una riforma che permetta alla Rai di resistere meglio ai rischi di influenze politiche e dipendenza finanziaria nei confronti del governo, e richiamando l'Osservatorio del pluralismo dei media 2023, rileva che il quadro relativo alla trasparenza della proprietà dei media dev'essere rafforzato ulteriormente.
La Commissione evidenzia, inoltre, come nonostante le norme e iniziative rilevanti in vigore, gli attacchi, le minacce e altre forme di intimidazione nei confronti dei giornalisti continuano a destare preoccupazione. Sottolinea che le ultime statistiche disponibili pubblicate dalle autorità italiane, relative ai primi tre mesi del 2023, riportano che nei confronti dei giornalisti sono stati censiti 28 episodi intimidatori, di cui il 7% riconducibili a contesti di criminalità organizzata e il 43% a "contesti politico/sociali". Su 28 casi, 10 (il 36%) si sono verificati online.
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Presidenza dell’Unione europea alla Spagna per il semestre 1 giugno - 31 dicembre 2023
Il 1 giugno si è avviato il semestre europeo di presidenza dell’Unione da parte della Spagna. Le dichiarazioni della Presidente von der Leyen pronunciate il 3 luglio, in occasione della conferenza stampa con il primo ministro spagnolo Sanchez, richiamano le priorità del semestre, quali la continuità del supporto all’Ucraina, lo sviluppo delle proposte di leggi europee per l’industria zero emissioni nette e per le materie prime critiche, gli accordi in corso con i Paesi dell’America Latina, la chiusura degli accordi relativi al Patto migrazione e asilo.
Relazione di previstone strategica 2023
Il 6 luglio è stata adottata anche la relazione annuale di previsione strategica 2023. Si tratta della quarta edizione, quest’anno dedicata allo sviluppo del tema sostenibilità e benessere delle persone al centro dell'autonomia strategica aperta dell’Europa, costruita sulla base delle tre relazioni precedenti (vedi sintesi ultima relazione pubblicata su FUTURAnetwork).
La dichiarazione del Commissario europeo in occasione della conferenza stampa riporta in sintesi le motivazioni dell’importanza fondamentale di questa relazione strategica: in tempi di crescente insicurezza e di conflitto aperto ai confini dell'Europa, la previsione strategica ci consente di prepararci meglio per un futuro incerto e di anticipare gli sviluppi che potrebbero avere un impatto su di noi.
La visione della strategia è più che mai ampia, abbracciando le dimensioni della geopolitica, dei cambiamenti climatici in atto e delle interazioni con gli aspetti economici e finanziari, delle criticità demografiche dell’Europa, dello sviluppo industriale, dell’innovazione tecnologica e delle sfide delle competenze, delle minacce alla democrazia, delle diseguaglianze e dei rischi di erosione della coesione sociale. La relazione indica il quadro sistemico delle politiche da intraprendere per rispondere a queste sfide. Qui l'articolo di approfondimento che ne illustra i contenuti.
di Luigi Di Marco