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SCONFIGGERE LA FAME

Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile

Dal 2014 è tornato a crescere il numero di persone che nel mondo soffrono la fame, nel 2017 erano 821 milioni. In Italia dal 2010 al 2017 l’uso di pesticidi e diserbanti in agricoltura è diminuito del 20%, ma tra il 2016 e il 2017 è aumentato l’utilizzo di fertilizzanti.

Notizie

Non basteranno 10 anni per eliminare malnutrizione e insicurezza alimentare

Rispetto allo scorso decennio, il nuovo Oecd-Fao Agricultural Outlook prevede una riduzione della domanda di prodotti alimentari e un calo dei prezzi, ma persisteranno insicurezza alimentare e malnutrizione.

È stato pubblicato l’Oecd-Fao Agricultural Outlook 2017-2026 (Prospettive agricole Ocse-Fao). Il Rapporto, presentato il 10 luglio presso la sede centrale dell’Ocse a Parigi, analizza le prospettive di medio termine per la produzione agricola mondiale, illustrando le tendenze e i probabili sviluppi dei mercati dei prodotti agricoli e ittici.

Rispetto allo scorso decennio, le due organizzazioni prevedono una diminuzione della crescita della domanda per i prodotti agro-alimentari e una riduzione dei prezzi. Nonostante ciò, l’insicurezza alimentare e la malnutrizione non si risolveranno entro il 2026, ultima data cui fanno riferimento le proiezioni, ma resteranno una criticità globale che porrà nuove sfide in molti Paesi.

Il rallentamento della crescita della domanda è spiegato alla luce del mercato della Repubblica Popolare Cinese e del settore della produzione di biocombustibili, che hanno alimentato la domanda nello scorso decennio: nel primo caso si è registrata una crescente domanda di carne e pesce che ha portato ad un aumento del 6% l’anno nei consumi di prodotti animali, mentre nel secondo caso l’uso delle colture energetiche è aumentato di quasi l’8% ogni anno. Ha giocato un ruolo rilevante nel determinare l’aumento della domanda anche la ricostituzione delle scorte cerealicole per 230 milioni di tonnellate. Nella prossima decade, quindi, le due organizzazioni non prevedono che questi fattori continueranno a sostenere i mercati allo stesso modo, né che altri entreranno in gioco determinandone lo stesso effetto.

Per quanto concerne gli aspetti produttivi, il Rapporto prevede che l’aumento della produttività delle colture sarà raggiunto quasi completamente attraverso l’aumento delle rese. Ad esempio, si stima che il 90% dell’aumento della produzione di mais proverrà dall’incremento delle rese e soltanto il 10% dall’aumento della superficie delle colture. È inoltre prevista un’ulteriore espansione della superficie delle colture di soia per soddisfare la domanda di alimentazione degli animali da allevamento e quella di olio vegetale. La crescita nella produzione di carne e prodotti di origine animale, al contrario, si realizzerà sia con l’aumento delle dimensioni di mandrie e greggi, sia con l’aumento della resa per capo di bestiame. Nel settore ittico, l’esistenza di politiche volte a limitare lo sfruttamento eccessivo delle risorse determinerà una crescita soprattutto nell’acquacoltura. Oltre il 60% della produzione mondiale di pesce verrà dalla Cina, e tra le fonti di proteine analizzate dal Rapporto la più forte espansione si registrerà proprio nei prodotti ittici di allevamento.

Il tasso di crescita degli scambi nel settore dell’agricoltura e della pesca dovrebbe dimezzarsi rispetto al decennio precedente, ma rappresenterà una quota costante della produzione del settore (una media di quasi 2% all’anno rispetto ai volumi della produzione della maggior parte dei prodotti di base). Il commercio nel settore agricolo, inoltre, sarà più resiliente di fronte alle fluttuazioni macroeconomiche rispetto al commercio in altri settori.

“Come abbiamo visto in passato, eventi inattesi possono facilmente discostare i mercati da queste tendenze generali”, ha dichiarato il segretario generale dell’Ocse José Ángel Gurría durante la presentazione del Rapporto, “è quindi essenziale che i governi continuino a impegnarsi in maniera coordinata per dare stabilità ai mercati alimentari globali. È altrettanto importante guardare avanti per affrontare le principali sfide per l’alimentazione e l’agricoltura mondiale: assicurare l’accesso a cibo sicuro, salutare e nutriente a una popolazione in aumento utilizzando le risorse naturali in maniera più sostenibile e contribuendo efficacemente alla mitigazione del cambiamento climatico”.

Leggi il comunicato stampa dell’evento di lancio del Rapporto
L’Oecd-Fao Agricultural Outlook 2017-2026.
La sintesi del Rapporto (ITA)

 

di Lucilla Persichetti

mercoledì 12 luglio 2017

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