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SCONFIGGERE LA FAME

Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile

Dal 2014 è tornato a crescere il numero di persone che nel mondo soffrono la fame, nel 2017 erano 821 milioni. In Italia dal 2010 al 2017 l’uso di pesticidi e diserbanti in agricoltura è diminuito del 20%, ma tra il 2016 e il 2017 è aumentato l’utilizzo di fertilizzanti.

Notizie

Progressi nel mondo sull’eliminazione dell’Aids, ma occhio ai numeri

Per la prima volta più della metà della popolazione mondiale che convive con l’Hiv ha accesso alla terapia, e le morti per Aids si sono dimezzate rispetto al 2005. Ma UnAids avverte: attenzione a come si ricavano i dati.

Il 20 luglio è stato pubblicato il Rapporto del Programma delle Nazioni unite per l’Hiv/Aids (United Nations Programme on Hiv/Aids, UnAids) “Ending Aids. Progress towards the 90 – 90 – 90 targets”, che analizza il progresso del mondo verso la realizzazione dell’obiettivo “90-90-90”, fissato dall’Onu per il 2020: diagnosticare il 90% delle infezioni da Hiv, far entrare in terapia il 90% delle persone che hanno ricevuto la diagnosi e raggiungere l’abbattimento della carica virale nel 90% delle persone in cura.

Secondo il Rapporto, i progressi verso l’obiettivo sono notevoli. Prendendo in esame i dati relativi al 2016, infatti, si legge che più di due terzi di tutte le persone che convivono con l’Hiv (circa il 70%) ha ricevuto la diagnosi, e di questi il 77% è in terapia antiretrovirale. L’82% delle persone in terapia, poi, ha raggiunto l’abbattimento della carica virale.

I numeri sembrerebbero promettenti, ma è UnAids stesso ad avvertire: “se sentite dire che abbiamo raggiunto il terzo ‘90’, chiedetevi sempre: cosa ne è della soppressione virale delle persone che non stanno ricevendo il trattamento?

Per ricavare le percentuali menzionate, infatti, l’agenzia Onu ha adottato un “metodo a cascata” per il quale le successive percentuali vengono calcolate sulla base delle percentuali precedenti. In altre parole, i numeri prendono in esame soltanto le persone che convivono con l’Hiv e ne sono consapevoli. La storia appare quindi diversa se si considera il numero di persone positive all’Hiv indipendentemente dal loro aver ricevuto una diagnosi o meno. 

Resta uguale la prima percentuale, perché sono sempre due su tre le persone che hanno ricevuto la diagnosi di Hiv (e quindi sono consapevoli di essere positivi al virus). Ma soltanto il 53% di tutte le persone con l’Hiv riceve la terapia antiretrovirale. Questo significa che quasi la metà delle persone con l’Hiv non ha accesso al trattamento. Andiamo al terzo riquadro: il 44% della popolazione mondiale che ha il virus ha raggiunto l’abbattimento della carica virale, il che significa che il rimanente 56% convive con un Hiv la cui carica non è stata abbattuta, potendo di conseguenza trasmettere il virus ad altre persone. Sono 20,7 milioni le persone in questo stato.

Da questa analisi e da altri dati del Rapporto si possono comunque trarre delle notizie incoraggianti: è la prima volta che più della metà (19,5 milioni di persone) di tutta la popolazione mondiale che convive con l’Hiv (36,7 milioni) ha accesso al trattamento, e le morti conseguenti alla contrazione di Aids si sono dimezzate rispetto al 2005, passando da 1,9 milioni a 1 milione nel 2016.

Scarica il Rapporto “Ending Aids. Progress towards the 90 – 90 – 90 targets

 

di Lucilla Persichetti

giovedì 27 luglio 2017

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