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SALUTE E BENESSERE

Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età

In Italia, gli infermieri sono 5,49 per mille abitanti, contro un valore medio del 9,42 per mille di Francia, Germania, Gran Bretagna e Spagna. Inoltre, si registra un incremento delle patologie dell’area psichiatrica e psicologica, tra le criticità accentuate dalla pandemia in Italia, che è nell’ordine del 25-30%. 

 

Notizie

Lo stato dell’arte sulla salute degli italiani: per la prima volta la speranza di vita si riduce

Pubblicato il rapporto Osservasalute 2015 che, da tredici anni, tiene traccia dello stato di salute degli italiani e della qualità dell’assistenza nel nostro paese.

Resa pubblica la tredicesima edizione del rapporto Osservasalute a cura dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle regioni italiane. Il documento presenta dati altamente dettagliati e a tratti in controtendenza rispetto ai trend rilevati negli anni passati per il nostro paese. É sicuramente preoccupante il ritratto di un’Italia la cui aspettativa di vita non accenna ad aumentare e anzi per la prima volta si riduce rispetto agli anni passati. Se nel 2014 la speranza di vita alla nascita era di 80,3 anni per gli uomini e 85 per le donne, nel 2015 la stessa si riduce ad 80,1 anni per la popolazione maschile e a 84,7 per quella femminile. A fare da contraltare è l’immagine di un paese sempre più vetusto con oltre un italiano su 5 che ha più di 65 anni e con un picco storico di ultracentenari, triplicati rispetto al 2002.

Sostanziosa è la raccolta di dati dedicata alle abitudini degli italiani suscettibili di impattare sulla loro salute. In crescita è il numero di cittadini obesi o sovrappeso che nel periodo 2001-2014 sono passate rispettivamente dal 33,9 al 36,2 e dall’8,5 al 10,2 per cento. Sorprendentemente il numero di italiani che praticano sport aumenta con le regioni del Nord più sportive rispetto a quelle del centro-sud; la Campania è quella abitata dal minor numero di sportivi (17,9%). Interessanti sono inoltre le statistiche riguardanti il consumo di alcool e di fumo. Se da un lato il primo mette a segno una leggera crescita (34,9% nel 2013 a fronte del 35,6% nel 2014), il secondo si contraddistingue per una tendenza decrescente. In particolare nel 2010 fumava il 22,8%, nel 2011 il 22,3%, nel 2012 il 21,9%, nel 2013 il 20,9 per cento e nel 2014 il 19,5%. Sintomo che l’aumentata tassazione sul consumo di sigarette potrebbe rivelarsi un modo efficiente per combattere l’esternalità negativa che il fumo rappresenta.

Obiettivo fondamentale del rapporto è inoltre il monitoraggio della qualità dell’assistenza sanitaria in Italia. Nell’ambito della corrente edizione, forte è l’evidenza circa la mancata attuazione di campagne di prevenzione e screening. Il rapporto stima che solo il 4,1% della spesa sanitaria totale è destinato alla prevenzione in Italia, valore che ci posiziona tra i paesi europei che spendono di meno. Con una spesa sanitaria pro capite pari a 2.226 euro, il Molise conquista il primato tra le regioni italiane. Al lato opposto si colloca nuovamente la Campania con la spesa sanitaria pro capite più bassa e pari a 1.689 euro.

In conclusione, nonostante il suo indiscutibile impegno, ancora grande è lo sforzo richiesto al nostro paese per il raggiungimento del terzo degli obiettivi di sviluppo sostenibile e dei target ad esso correlati.

Consulta il rapporto su http://goo.gl/56vtkJ

27 Aprile 2016
A cura di Chiara Dipierri

mercoledì 27 aprile 2016

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