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PARITÀ DI GENERE

Raggiungere l'uguaglianza di genere e l'empowerment (maggiore forza, autostima e consapevolezza) di tutte le donne e le ragazze

In Italia, solo il 16,2% delle laureate ha una laurea Stem (discipline scientifiche), contro il 37,3% degli uomini, nonostante un +5% delle iscrizioni femminili. Rimane al di sotto della media europea la padronanza di competenze digitali e finanziarie. Nell’Ue il 17% circa degli specialisti Ict (Information and communications technology) e un laureato Stem su tre è donna.

Notizie

Alta Sostenibilità: gli spunti sulla parità di genere che emergono dal W20

Serve più lavoro di qualità, va superato il gender pay gap, occorre puntare sul potenziamento dei congedi parentali. Se ne è discusso su Radio Radicale nella rubrica ASviS condotta da Manieri e Viettone, ospiti Carparelli, Mallen, Nannicini. [VIDEO]  19/7/21

-Alta Sostenibilità-

Le donne non sono persone “svantaggiate da includere”, ma rappresentano “solo” la metà del Pianeta. L’empowerment femminile va perseguito a tutti i livelli e anche nei ruoli decisionali. È l’incipit del primo dei cinque punti strategici elaborati da Linda Laura Sabbadini, chair del “Women 20”, il gruppo di lavoro in seno al G20 dedicato a lavoro, diritti, parità e salute delle donne nel mondo che si è riunito per la prima volta nel 2015 con l'obiettivo di ridurre il divario occupazionale uomo-donna del 25% entro il 2025. L’ultimo summit si è invece tenuto a Roma dal 13 al 15 luglio e ha visto la presenza di 98 delegate da tutto il mondo. Proprio mentre l’incontro internazionale aveva luogo, l’ASviS ha nominato una nuova co-presidente: Marcella Mallen.

L’ultima puntata di “Alta sostenibilità”, andata in onda su Radio Radicale il 19 luglio e condotta da Valeria Manieri ed Elis Vittone, si è focalizzata sulla parità di genere, grazie alla presenza della stessa Mallen, di Antonia Carparelli (esperta di politiche europee e docente all'Università Lumsa) e Tommaso Nannicini (senatore Pd, professore ordinario di Economia politica all'Università Bocconi).

Marcella Mallen, copresidente dell'ASviS

“Ho seguito con grande interesse il Women 20”, ha esordito Marcella Mallen, “Linda Laura Sabbadini è una pioniera delle statistiche di genere. Ho apprezzato che il dibattito si sia soffermato sull’empowerment femminile, che vuol dire parità di diritti e fine di ogni discriminazione. C’è stata poi grande attenzione al mondo del lavoro, nella maggior parte dei Paesi del G20 le donne guadagnano meno degli uomini e sono rappresentate meno. In più la pandemia ha aggravato la situazione. Come dichiarato nel documento prodotto da questo vertice, serve più lavoro di qualità e meno precario, va superato il gender pay gap, e bisogna puntare sul potenziamento dei congedi parentali. La road map sulla parità di genere deve essere una priorità per i leader del G20, se davvero vogliamo superare il divario di genere. È l’ora di fare sul serio. Nel nostro Paese ci sono ancora troppi pregiudizi e stereotipi di genere. È anche grazie all’aiuto degli uomini che dobbiamo cambiare l’approccio culturale su questi temi”.

Antonia Carparelli, esperta di politiche europee e docente all'università Lumsa di Roma

Per Antonia Carparelli quello del Women 20 rappresenta un “grande risultato raggiunto grazie alla presidenza italiana e all’impegno europeo. Il vertice sottolinea che il Goal 5 dell’Agenda 2030 si raggiunge soltanto insieme e a livello globale. Il fatto che nel gruppo del G20 ci siano dei Paesi dove la posizione della donna è piuttosto critica, si pensi ad Arabia Saudita e Turchia, segnala l’importanza di portare avanti il tema di genere in questi incontri. Anche tra i Paesi europei, però, ci sono ancora differenze enormi e, tra quelli più indietro, c’è anche l’Italia. Il nostro Paese nonostante registri buone performance su alcuni punti, come la presenza delle donne nei board decisionali, ha infatti grosse lacune in altre, come il divario occupazionale uomo-donna”.

Tommaso Nannicini, senatore Pd, professore ordinario di Economia politica all'università Bocconi

Infine, Tommaso Nannicini ha spiegato come utilizzare le risorse europee con un orizzonte di genere: “Gli interventi legislativi devono accompagnare un cambiamento culturale che, per quanto sia già in atto, è ancora troppo lento. Dobbiamo avere delle politiche di sistema, a garanzia di un equilibrio più libero tra vita e lavoro. Una delle grandi emergenze da affrontare riguarda le politiche del lavoro, che devono essere vere politiche di orientamento, formazione e accompagnamento. Per renderle tali, dobbiamo sciogliere due nodi. Quello del Pnrr, poiché sappiamo tutti che le risorse non bastano e che servono risorse permanenti del bilancio dello Stato per far cambiare le cose. E quello di una governance chiara in relazione al rapporto Stato-regioni: le regole non possono cambiare da una zona all’altra del Paese”.

 

di Ivan Manzo

 

RIASCOLTA L’ULTIMA PUNTATA – Parità di genere e gli spunti del W20

Vai all'archivio delle puntate di Alta sostenibilità, la trasmissione di ASviS a cura di Valeria Manieri, Ruggero Po ed Elis Viettone, in onda il lunedì dalle 12:30 alle 13:00 su Radio Radicale.

lunedì 19 luglio 2021

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