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La contraccezione come strumento contro l'esplosione demografica mondiale
Lo studio dell'Undesa, il dipartimento Onu per economia e affari sociali, ha stimato che 225 milioni di donne vorrebbero usare moderni contraccettivi ma non possono. In Africa la percentuale più alta di necessità che rimane elusa.
La soluzione al problema demografico che dovremo affrontare nei prossimi decenni potrebbe essere in parte nelle mani delle donne, anche se forse non tutte lo immaginano.
A offrire un quadro che lascia aperta la porta dell'ottimismo è lo studio condotto dall'Onu World Contraceptive Use 2016 sull'uso della contraccezione e la pianificazione famigliare nel mondo, nel quale si evidenzia che la diffusione di anticoncezionali nei Paesi in via di sviluppo non è mai stata così alta e che continuando in questa direzione si potrebbe in futuro mitigare il sovrappopolamento del Pianeta.
Rispetto al 1970 infatti, le donne di età compresa tra 15 e i 49 anni, sposate o conviventi con il partner, che praticavano una consapevole pianificazione famigliare erano circa il 36%, nel 2015 questa percentuale è arrivata al 64%.
Le stime dell'Undesa, il dipartimento delle Nazioni Unite che si occupa di economia e affari sociali, mostrano come 142 milioni di donne sposate o conviventi vorrebbero limitare le gravidanze e usare moderni contraccettivi ma non hanno accesso ad essi. Se si contano anche le donne single si arriva a 225 milioni. E' in Africa la percentuale più alta di necessità che rimane elusa, con il 33% di donne che nel 2015 ricorreva a un anticoncettivo.
Secondo Jagdish Upadhyay, capo del Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione “I dati ci mostrano che le donne che hanno accesso alla pianificazione nelle nascite, spesso costituiscono famiglie più piccole, con maggiore istruzione e bambini più sani”.
Solo per fare un esempio, in Nigeria, uno dei Paesi per cui è stata prevista una delle maggiori crescite della popolazione, l'uso degli anticoncezionali è al 16%. Basterebbe l'aumento di un punto percentuale affinché oltre 400mila donne pianificassero consapevolmente la crescita della famiglia.
"In Africa oggi circa il 50% della popolazione è giovane", spiega Sarah Onyango, dell'associazione International Planned Parenthood Federation, "Se l'uso dei contraccettivi in questo continente continuasse ad aumentare, ciò potrebbe avere un impatto anche sulla popolazione mondiale nei decenni a venire, ma per stabilire questa tendenza abbiamo bisogno di analisi più dettagliate".
A livello mondiale, nell'arco di tempo compreso tra il 1970 e il 2015, il salto maggiore si registra nell'America Latina, dove le donne tra i 15 i e 49 anni che fanno uso di contraccettivi sono passate dal 35,8% al 72,7%; segue l'Asia, dal 28,4% al 67,8%; al terzo posto il continente africano, che partiva da appena 8,2% del 1970, per contare oggi il 33,4%; il Nord America, dal 64,5% al 74,8%; poi l'Europa, dal 64,2% al 69,2%, e infine l'Ocenia, dove colpisce la percentuale relativamente bassa della diffusione degli anticoncettivi, 45 anni fa era del 57,1%, l'anno scorso si fermava al 59,4%: l'incremento minore del mondo.
Lo studio dell'Onu si compone di tre Rapporti che completano il quadro:
World Contraceptive Use 2016 data set
Ricerca sui metodi anticoncezionali, la loro diffusione, le necessità a livello globale;
Model-based Estimates and Projections of Family Planning Indicators 2016
Stime annuali e proiezioni per un gruppo di indicatori della pianificazione famigliare dal 1970 al 2030;
Number of women who are married or in a union 2016
Stime e proiezioni del numero di famiglie sposate, conviventi nell'età riproduttiva nel periodo tra il 1970 e il 2030, divisi per età, area geografica e ricchezza.
di Elis Viettone