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ACQUA PULITA E SERVIZI IGIENICO-SANITARI

Garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell'acqua e delle strutture igienico-sanitarie

Nel mondo il 40% delle persone deve fare i conti con la scarsità d'acqua, una cifra destinata ad aumentare a causa della crisi climatica. In Italia la percentuale di acqua immessa nelle reti idriche che si disperde lungo il tragitto che la porta nelle case si attesta in media al 42%.

Rapporto Eea: improbabile che gli obiettivi Ue ambientali vengano raggiunti

Il Rapporto dell’Agenzia per l’ambiente evidenzia il declino della biodiversità, lo stress idrico e il rapido riscaldamento dell’Ue. Occorre decarbonizzare l’economia e ripristinare gli ecosistemi. 27/10/25

La biodiversità europea continua a scomparire, gli ecosistemi si degradano e la crisi climatica avanza più rapidamente che in qualsiasi altra parte del mondo. È l’allarme lanciato dall’Agenzia europea per l’ambiente (Eea) nel nuovo rapporto “Europe’s Environment 2025”, che offre una panoramica aggiornata sullo stato dell’ambiente, del clima e della sostenibilità nel Continente.

Secondo l’Eea, le cause di questa crisi sono radicate nei modelli di produzione e consumo non sostenibili che alimentano il degrado del suolo, l’inquinamento e la perdita di biodiversità. In particolare, il sistema alimentare europeo continua a esercitare forti pressioni sugli ecosistemi terrestri, d’acqua dolce e marini. Un terzo della popolazione vive già in aree soggette a stress idrico. Le prospettive al 2030 restano preoccupanti: è improbabile che gli obiettivi ambientali e climatici concordati a livello europeo vengano raggiunti.

 

Europa sempre più calda

Il Rapporto sottolinea come l’Europa sia oggi il Continente che si riscalda più rapidamente, con un clima che si trasforma a “ritmo allarmante” e con effetti diretti su sicurezza, salute pubblica ed economia. L’aumento di eventi meteorologici estremi impone di accelerare l’adattamento di società e infrastrutture, garantendo allo stesso tempo che “nessuno sia lasciato indietro”.

Ma la crisi ambientale non è solo una questione ecologica: rappresenta una minaccia per la competitività economica europea, fortemente dipendente dalle risorse naturali. La neutralità climatica al 2050 - obiettivo cardine del Green Deal - potrà essere raggiunta solo con una gestione più responsabile di suolo, acqua e materie prime. In questa direzione, la protezione delle risorse naturali, l’adattamento ai cambiamenti climatici e la riduzione dell’inquinamento diventano condizioni essenziali per rafforzare la resilienza delle funzioni sociali vitali, dalla sicurezza alimentare alla disponibilità di acqua potabile.

Nonostante le criticità, l’Eea riconosce anche i progressi compiuti: dal 2005 l’Unione europea ha ridotto l’uso di combustibili fossili e raddoppiato la quota di energie rinnovabili, migliorando la qualità dell’aria e l’efficienza nell’uso delle risorse. Innovazione, lavoro verde e finanza sostenibile emergono come settori in crescita, a conferma che la transizione è possibile e può diventare motore di sviluppo.

Il documento invita tuttavia a un cambio di paradigma profondo: occorre decarbonizzare l’economia, accelerare la transizione verso la circolarità e ripristinare gli ecosistemi attraverso soluzioni basate sulla natura. Fondamentale sarà anche la riduzione delle emissioni dei trasporti e dell’agricoltura, mentre una maggiore circolarità potrà diminuire la dipendenza europea dalle importazioni energetiche e di materie prime critiche.

Non possiamo permetterci di ridimensionare le nostre ambizioni in materia di clima, ambiente e sostenibilità. Il nostro Rapporto sullo stato dell’ambiente, realizzato in collaborazione con 38 paesi, illustra chiaramente le conoscenze scientifiche e dimostra perché dobbiamo agire. Nell’Unione europea disponiamo di politiche, strumenti, conoscenze e decenni di esperienza di collaborazione per conseguire i nostri obiettivi di sostenibilità. Quello che facciamo oggi plasmerà il nostro futuro”, ha dichiarato Leena Ylä-Mononen, direttore esecutivo dell’Eea.

 

Il quadro italiano: tra progressi e nodi irrisolti

L’Italia, nel contesto europeo, mostra alcuni segnali incoraggianti ma resta chiamata ad affrontare sfide complesse. Cresce l’agricoltura biologica, aumenta la quota di energie rinnovabili e si riducono le emissioni di gas serra. Il Paese può contare su un’estesa rete di aree protette e su un’economia circolare tra le più avanzate d’Europa. Tuttavia, persistono criticità nella gestione dei rifiuti, nell’adattamento ai cambiamenti climatici e nella dipendenza da materie prime importate. Le disuguaglianze sociali e territoriali, la povertà energetica e la scarsa mobilità sociale restano ostacoli strutturali a una transizione equa. Per l’Eea “sarà essenziale integrare le politiche ambientali con quelle sociali ed economiche, rafforzando strumenti come il Piano nazionale di ripresa e resilienza e la Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile”.

 

Scarica il Rapporto

lunedì 27 ottobre 2025

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