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Nel 2021, la quota di energia primaria da fonti rinnovabili a livello mondiale è arrivata al 13,5%, mentre la quota di produzione mondiale di energia elettrica rinnovabile al 25%. In Italia, al 2020, la media nazionale delle fonti rinnovabili sui consumi lordi finali ha raggiunto il 19%. La produzione elettrica rinnovabile registrata nel 2021 si è attestata al 36% (ma dovrà superare l'80% entro il 2030).

Notizie

Censis-Assogestioni: gli italiani non hanno più paura degli investimenti green

Il 91,7% dei cittadini considera il riscaldamento globale un fenomeno concreto. Il 57,4% dei risparmiatori investirebbe in prodotti sostenibili, mentre per il 90% serve un ente terzo certificatore contro il greenwashing.  22/12/22

Nell’anno in cui l’inflazione torna a farsi sentire dopo oltre un trentennio, i risparmiatori italiani sembrano aver superato le iniziali paure e si dicono pronti a valutare con attenzione le opportunità di investimento green dei propri risparmi. Lo rileva il Rapporto annuale Censis-Assogestioni “Il risparmio degli italiani e gli investimenti green: le nuove prospettive” pubblicato di recente.

L’anno della svolta. Il 2022, sottolinea l’indagine, è l’anno in cui è decollata l’attenzione degli italiani per la sostenibilità. Il 91,7% dei cittadini considera il riscaldamento globale come un fenomeno concreto e pericoloso, provocato anche dall’umanità. La successione di eventi climatici estremi che ha colpito il nostro Paese, dallo scioglimento della Marmolada ai temporali delle Marche e all’alluvione che ha colpito l’isola di Ischia, con le loro drammatiche conseguenze umane, hanno consolidato l’idea che sostenibilità ambientale e lotta al riscaldamento climatico, se non affrontati, potrebbero generare conseguenze socioeconomiche molto gravi.


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"DALLA BCE UNA POLITICA MONETARIA GREEN, COSì PROCEDONO FINANZA SOSTENIBILE E A IMPATTO"


La fiducia nel green. Una delle ragioni delle remore al green è stato a lungo il timore che potesse determinare effetti negativi sul costo di materie prime, energia, prodotti e servizi. Gli italiani sono stati a lungo convinti che la transizione energetica avrebbe determinato costi più alti, minori consumi e maggiori disparità sociali. La prospettiva è cambiata anche a seguito dei rialzi dei costi dell’energia e degli eventi atmosferici estremi. Il 71% degli italiani, a fronte di una media Ue del 48%, ritiene che entro il 2050 l’energia, i prodotti e i servizi sostenibili saranno disponibili a prezzi convenienti per tutti. Per il 68% degli italiani le politiche per affrontare il cambiamento climatico creeranno più posti di lavoro. Per il 71% degli intervistati le giuste politiche creeranno posti di lavoro migliori in termini di salari, sicurezza e qualità dell'ambiente di lavoro. Sono dati che evidenziano che il green è ormai percepito come pilastro di un processo che può essere socialmente inclusivo.


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Meno confusione, più consapevolezza. Siamo di fronte a un’evoluzione socioculturale importante, continua il Rapporto, considerando che nelle precedenti edizioni era emersa una evidente confusione tra i risparmiatori sulle tematiche del green. C’era la volontà di capire meglio cosa fossero gli investimenti green e in generale quelli Esg (Enviromental, social and governance), ma l’abbondanza di definizioni, a volte contrastanti, seminava confusione. Una condizione poco favorevole per prendere decisioni di investimento dei propri soldi.

Un ente terzo garante. In questa nuova fase il 57,4% dei risparmiatori è favorevole a investire in prodotti finanziari e imprese sostenibili. Le categorie più favorevoli sono i giovani (59,6%), i residenti del Nord Ovest (61,7%), i laureati (67,9%), e i redditi alti (76,6%).

Dall’analisi emerge il bisogno da parte degli investitori di un intermediario super partes che garantisca che i settori, i progetti, le imprese su cui eventualmente investiranno siano realmente rispettosi della sostenibilità ambientale e non facciano greenwashing. L’89,8% degli italiani ritiene che sarebbe importante l’intervento di istituzioni o enti certificatori terzi che assicurino che gli investimenti green siano esattamente quel che dichiarano di essere e che agiscano secondo i criteri annunciati.


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È evidente, conclude il Rapporto, che questa nuova fase di sviluppo degli investimenti green ed Esg sarà condizionata dalla “capacità di rassicurare, affiancare e orientare i risparmiatori, aiutandoli a superare quella diffidenza da confusione persistente che, ad oggi, li colpisce di fronte alla proposta di un investimento green”. Il buon consulente finanziario per gli italiani è una persona competente, disponibile e in cui avere piena fiducia ed è la figura che può supportali nella decisione di cominciare a destinare una parte dei propri risparmi al finanziamento della transizione ecologica.

 

di Tommaso Tautonico

 

Fonte copertina: Warat42/123rf

giovedì 22 dicembre 2022

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