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Aiuti di Stato per la transizione verde e politiche di concorrenza
Novità dal 3 al 16 aprile. Nuove regole sugli aiuti di Stato per l’adeguamento dei Pnrr. Relazione sulla politica di concorrenza. Visita in Cina di Ursula von der Leyen.
Le scorse due settimane, le attività delle istituzioni europee si sono rallentate rispettando le tradizionali festività pasquali. Tuttavia, la Commissione ha adottato alcuni importanti atti per lo sviluppo della transizione verde, in particolare sugli aiuti di Stato nel quadro dell’aggiornamento dei Pnrr con il RePowerEu, parte degli attesi criteri tecnici per definire eco-compatibili diverse attività nel quadro della cosiddetta “tassonomia” (consultazione aperta fino al 3 maggio), la relazione annuale sulla politica di concorrenza, una proposta di regolamento per la cooperazione giudiziaria tra Stati membri, una proposta di decisione sul meccanismo di coordinamento europeo per la protezione civile.
Aiuti di Stato per la transizione verde: nuovi orientamenti
La Commissione europea ha pubblicato il 4 aprile modelli di orientamento aggiornati per aiutare gli Stati membri a elaborare misure che saranno incluse nei piani nazionali per la ripresa e la resilienza in conformità delle norme Ue in materia di aiuti di Stato. In particolare i documenti tecnici aggiornati aiuteranno gli Stati membri a elaborare misure che contribuiscano ulteriormente ad attuare il Green Deal europeo e nel contempo a porre fine alla dipendenza dai combustibili fossili russi e ad accelerare la transizione verde come previsto dal piano RePowerEu.
La pubblicazione dei nuovi orientamenti fa seguito alle modifiche approvate lo scorso febbraio 2023 al regolamento Rrf che finanzia i Pnrr per inserire capitoli dedicati al piano RePowerEu nei piani per la ripresa e la resilienza degli Stati membri. Al fine di garantire una rapida introduzione delle misure di RepowerEu la Commissione europea ha incoraggiato gli Stati membri a presentare entro il 30 aprile 2023 i piani per la ripresa e resilienza modificati.
Relazione sulla politica di concorrenza
Gli aiuti di Stato sono un tema trattato anche all’interno della relazione annuale sulla politica di concorrenza, quale misura di deroga al fine di orientare le politiche dell’Ue al perseguimento delle transizioni verde e digitale anche nel quadro dei Pnrr e di specifici investimenti già concessi.
Gli aiuti di Stato sostengono anche misure per ridurre le diseguaglianze territoriali e correggere i cosiddetti market failures (fallimenti di mercato). Per la digitalizzazione. ad esempio. in aree in cui gli operatori commerciali non sono incentivati o lo sono poco a fornire una copertura sufficiente di banda larga. Ed in proposito la Commissione cita la concessione all’Italia di un regime di aiuti di Stato da 3,8 miliardi di euro nel quadro del Pnrr per lo sviluppo di reti gigabit ad alte prestazioni in aree del Paese in cui non esiste una rete attuale o prevista in grado di fornire una velocità di download di almeno 300 megabit al secondo.
Nella ricognizioni delle attività svolte lo scorso anno, la Commissione riporta come diversi modelli per gli aiuti di Stato sono stati adeguati alla nuova disciplina in materia di aiuti di Stato a favore del clima, dell'ambiente e dell'energia del 2022, e alla disciplina riveduta degli aiuti di Stato a favore di ricerca, sviluppo e innovazione.
La relazione annuale sulla concorrenza mette in evidenza le novità normative pertinenti alla politiche di concorrenza maturate nel 2022, tra cui il regolamento europeo sui mercati digitali (proposta presentata già nella nostra rubrica il 21.12.2020 ) che sarà applicato a partire da maggio 2023, e il regolamento sulle sovvenzioni estere entrato in vigore il 12 gennaio.
La relazione estesamente riporta i dati di sintesi dell’attività svolta dalla Commissione europea per la vigilanza del rispetto delle norme concorrenziali nel corso del 2022, incluso le indagini avviate sui mercati del gas naturale in Europa per valutare se la condotta commerciale degli operatori di mercato possa aver contribuito alle perturbazioni dei mercati energetici e dei prezzi del gas in Europa.
Valutando in sintesi come i mercati competitivi portano prezzi più bassi, maggiore scelta e prodotti e servizi più innovativi, con impatti positivi in particolare sulle Pmi, la Commissione in particolare riporta così in sintesi i risultati stimati a beneficio dei consumatori:
L'applicazione della politica di concorrenza dell'Ue apporta notevoli benefici ai consumatori e ai clienti. La Direzione generale (Dg) Concorrenza stima che i risparmi diretti per i clienti generati dall'applicazione delle norme antitrust e sulle concentrazioni da parte della Commissione nel periodo 2012-2021 siano compresi tra 120 e 210 miliardi di euro. In media, l'applicazione delle norme antitrust e sulle concentrazioni ha generato circa 12-21 miliardi di euro di benefici diretti per i clienti all'anno. Oltre a queste stime, i benefici complessivi per i clienti che si ritiene siano generati dall'applicazione della politica di concorrenza comprendono anche: (1) gli effetti indiretti o dissuasivi generati dall'applicazione delle norme; (2) gli effetti positivi sull'innovazione e sulla qualità dei prodotti e dei servizi.
La Commissione aggiunge inoltre che gli economisti concordano nel ritenere che i risparmi indiretti dei clienti superino di gran lunga quelli diretti. Una recente modellizzazione degli effetti macroeconomici dell'applicazione della politica di concorrenza suggerisce che i risparmi derivanti dall'applicazione delle norme antitrust e sulle concentrazioni generati dalla Commissione negli ultimi dieci anni avranno probabilmente un impatto positivo sul Pil dell'Ue compreso tra lo 0,6% e l'1,1% (corrispondente a 90-160 miliardi di euro all'anno) nel medio-lungo termine.
Incontro di Ursula von der Leyen con Xi Jinping
Il 6 aprile Ursula von der Leyen si è recata a Pechino con Emanuel Macron per un incontro con il presidente cinese Xi Jinping.
La dichiarazione congiunta rilasciata da Ursula von der Leyen e Xi Jinping, molto sintetica, tocca il tema della guerra in Ucraina e l’impegno congiunto dell’Ue e della Cina a perseguire la pace e il pieno rispetto della carta delle Nazioni unite e dell’ordine internazionale.
Più estesamente, la presidente Von der Leyen riporta in una successiva conferenza stampa delle dichiarazioni di sintesi sull’esito dell’incontro. Riportiamo di seguito alcuni passaggi tradotti in italiano (con la precisazione che fa fede il discorso originale pronunciato in inglese):
Vorrei iniziare dalle relazioni Ue-Cina. Le nostre relazioni sono ampie e complesse. Per entrambi, queste relazioni hanno un impatto significativo sulla nostra prosperità e sulla nostra sicurezza. Per la Cina, perché l'Unione europea è la prima destinazione delle esportazioni, mentre la Cina è nell'Unione europea la terza destinazione delle esportazioni. Se vi fornisco un dato concreto, questo significa un commercio di oltre 2,3 miliardi di euro al giorno nel 2022. Allo stesso tempo, le nostre relazioni commerciali sono sempre più squilibrate. Negli ultimi dieci anni, il deficit commerciale dell'Unione europea è più che triplicato. L'anno scorso ha raggiunto quasi 400 miliardi di euro. Ne abbiamo discusso, perché questa traiettoria non è sostenibile e le questioni strutturali sottostanti devono essere affrontate. Ho fatto presente che le imprese dell'Unione europea in Cina sono preoccupate per le pratiche sleali in alcuni settori - pratiche sleali che ostacolano il loro accesso al mercato cinese.
Per questo motivo ho chiesto - e abbiamo concordato - la ripresa del Dialogo economico e commerciale ad alto livello. Sono molto lieta che abbiamo trovato un accordo in merito. Non solo il Dialogo economico e commerciale ad alto livello, ma anche il Dialogo digitale ad alto livello. Questi due dialoghi dovrebbero riunirsi al più presto per compiere progressi su tutti i diversi dossier e produrre risultati tangibili.
Come membri del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, abbiamo una grande responsabilità e ci aspettiamo che la Cina svolga il suo ruolo e promuova una pace giusta, che rispetti la sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina, una delle pietre miliari dello Statuto dell'Onu. Nei nostri colloqui di oggi ho sottolineato che sostengo fermamente il piano di pace del Presidente Zelensky. Ho anche accolto con favore alcuni dei principi proposti dalla Cina. Mi riferisco in particolare alla questione della sicurezza nucleare e della riduzione del rischio e alla dichiarazione della Cina sull'inaccettabilità delle minacce nucleari o dell'uso di armi nucleari.
Abbiamo anche affrontato il tema dei diritti umani. Ho espresso la nostra profonda preoccupazione per il deterioramento della situazione dei diritti umani in Cina. La situazione nello Xinjiang è particolarmente preoccupante. È importante continuare a discutere di questi temi. Sono quindi lieta che sia già ripreso il dialogo Ue-Cina sui diritti umani.
Viste le dimensioni delle nostre economie, abbiamo una responsabilità condivisa nel risolvere le questioni globali, ad esempio, in primo luogo, la protezione del clima e dell'ambiente. Accolgo con particolare favore il ruolo positivo che la Cina ha svolto nella realizzazione dell'accordo di Montreal-Kunming sulla biodiversità. La Cina è stata anche una forza trainante per raggiungere un accordo sul Trattato sull’alto mare, e questo è particolarmente positivo. Per quanto riguarda la lotta al cambiamento climatico, vogliamo che la Cina assuma impegni concreti e ambiziosi in vista della Cop28 di Dubai.
di Luigi Di Marco