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Nel 2022 il tasso di disoccupazione nell'Unione europea era del 6%, mentre in Italia era del 7,9%. Gli effetti della crisi pandemica sono stati gravi e perdurano, specie tra i giovani, le donne e al Sud. L'Italia continua a detenere il primato negativo di giovani disoccupati che non studiano né si formano (Neet).

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Cresce la diffusione delle auto elettriche nel mondo, ma l’Italia arranca

La Cina conduce il mercato (+85% rispetto al 2021), seguita da Usa ed Europa. Secondo lo Smart mobility report, Italia bene sulle infrastrutture di ricarica, ma servono più immatricolazioni con nuovi operatori e normative chiare. [VIDEO] 30/10/23

lunedì 30 ottobre 2023
Tempo di lettura: min

Mobilità elettrica e transizione energetica sono due temi legati a doppio filo, sia dal punto di vista politico che economico. Senza batterie, stazioni di ricarica, infrastrutture sostenibili non si può sviluppare un’autentica mobilità verde. A porre particolare attenzione sul tema il rapporto pubblicato a fine settembre da Energy & Strategy (Es), osservatorio permanente del politecnico di Milano, dal titolo “Smart mobility short report 2023. La ‘via italiana’ per la decarbonizzazione dei trasporti nel nuovo scenario geo-politico internazionale”.

Il documento analizza il livello di diffusione della mobilità elettrica sul piano nazionale e globale, elencando punti di forza e obiettivi da raggiungere in un settore tanto cruciale.


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La scommessa nel mondo e in Italia

Le notizie dal mondo sono buone. Secondo Es: “La diffusione delle auto elettriche continua a crescere in maniera molto accentuata a livello internazionale, mostrandosi nuovamente in grado di assorbire i contraccolpi legati a perturbazioni ‘drammatiche’ di contesto” (come Covid-19 e guerra russo-ucraina). Il mercato ha registrato una forte crescita nel 2022. L’incremento maggiore si è verificato in Cina (+82% rispetto al 2021), seguita da Usa (+51%) ed Europa (+15%).

Non si può dire lo stesso per il mercato italiano, che nel 2022 ha subito un netto rallentamento (-15% rispetto al 2021). Per di più, secondo Es, le analisi del primo semestre del 2023 non lasciano intravedere spiragli particolarmente positivi. Spiragli che però dovranno aprirsi, “alla luce del recente aggiornamento al rialzo dell’obiettivo di auto elettriche circolanti in Italia al 2030 previsto dal nuovo Pniec” (6,6 milioni di auto circolanti, a fronte del precedente obiettivo pari a sei milioni).

La nuova versione del Pniec, che “delinea la ‘via italiana’ per la decarbonizzazione dei trasporti”, prevede (con riferimento alle diverse tipologie di veicolo) una decisa accelerazione su fonti rinnovabili elettriche, produzione di gas rinnovabili (biometano e idrogeno) e altri biocarburanti (olio vegetale idrotrattato e altri).

A livello globale (e stavolta anche nazionale) le infrastrutture di ricarica ad accesso pubblico hanno confermato il trend di crescita degli anni precedenti. In Europa sono aumentate del 33% rispetto al 2021, mentre in Italia del 44%. I punti di ricarica ad accesso privato (ad esempio residenziali) hanno subito una grandissima accelerazione nel nostro Paese (+170% rispetto al 2021) grazie agli incentivi del Superbonus.

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Punti deboli e punti di forza

Migliorano anche le prestazioni tecniche dei veicoli, secondo Ev, grazie allo sviluppo tecnologico. Non va altrettanto bene per la questione dei prezzi. L’aumento del costo delle materie prime ha avuto ripercussioni negative sulla vendita dei veicoli elettrici; il caro energia ha influito invece sulle tariffe di ricarica (con un incremento compreso tra il 5% e il 50% sulla ricarica ad accesso pubblico).

La normativa a supporto della mobilità sostenibile “soffre un’articolazione complessa e frammentaria e talvolta non allineata alla direzione intrapresa al livello europeo”, si legge nel documento. È ad esempio il caso dell’Ecobonus, “la cui strutturazione viene posta sotto una lente critica dalla ratifica del regolamento europeo 851/2023, che introduce sostanziali vincoli sulle emissioni della flotta di veicoli leggeri”.

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Tirando le somme, il Rapporto sottolinea che il ritmo attuale di immatricolazioni di auto elettriche non è sufficiente a raggiungere il target di 6,6 milioni di autovetture elettriche circolanti entro il 2030. Il “cambio di passo” può essere stimolato dall’incremento del numero degli operatori, “sia car maker che soggetti dediti allo sviluppo delle infrastrutture di ricarica”, e dalla parallela evoluzione positiva del quadro normativo.

Comunque, secondo Es, le prospettive di mercato attese dagli operatori della mobilità elettrica sono molto positive, a conferma che le aziende stanno puntando e punteranno forte su questo settore.



di Flavio Natale

 

Fonte copertina: elenastr, da 123rf.com

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