per dare un futuro alla vita   
e valore al futuro

LAVORO DIGNITOSO E CRESCITA ECONOMICA

Incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un'occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti

Nel 2022 il tasso di disoccupazione nell'Unione europea era del 6%, mentre in Italia era del 7,9%. Gli effetti della crisi pandemica sono stati gravi e perdurano, specie tra i giovani, le donne e al Sud. L'Italia continua a detenere il primato negativo di giovani disoccupati che non studiano né si formano (Neet).

Notizie

Un’economia verde e sociale per un euro resiliente ai futuri shock

16-22 novembre: raccomandazioni alle politiche di bilancio e resilienza dell’Eurozona, rapporto Agenda 2030 e dichiarazione Ue al G20, conferenza sul futuro strategico dell’Ue. Energia offshore. Eurobarometro e Stato di diritto. 23/11/20

Guarda la rassegna dal 16 al 22 novembre.

Il pacchetto d’autunno del semestre europeo

Tema centrale della settimana nelle attività della Commissione è stata l’adozione il 18 novembre del pacchetto d’autunno del semestre europeo composto dai pareri sui documenti di bilancio 2021 dei Paesi Ue e da raccomandazioni specifiche per la zona euro.

Nell’incertezza temporale della seconda ondata della pandemia e dei relativi costi economici non sono prevedibili i tempi per il ritiro delle misure di emergenza. Per cui è ancora richiesto un sostegno continuo della politica fiscale nelle politiche di bilancio degli Stati membri che sia mirato e temporaneo, salvaguardando al contempo la sostenibilità fiscale a medio termine.

Le misure di emergenza sono essenziali per sostenere il settore sanitario e mantenere a galla famiglie e imprese, con un ulteriore impatto positivo sull'economia.

Nella valutazione per Paese compiuta dalla Commissione, alcune misure stabilite nei documenti programmatici di bilancio di alcuni Paesi, tra cui l’Italia, non sembrano essere temporanee o coperte da misure di compensazione, per cui considerato anche l’alto livello d’indebitamento si invita l’Italia a monitorare regolarmente e rivedere l’effettività e l’adeguatezza delle misure di sostegno temporanee adottate.

In questo contesto emerge l’importanza fondamentale dei piani di ripresa e resilienza del NextGenerationEu, su cui la Commissione ribadisce e esplicita meglio alcune delle indicazioni di riforma attese, specificamente anche dei sistemi fiscali: la crisi Covid-19 rafforza l'importanza di attuare riforme dei sistemi di entrate pubbliche più efficienti ed equi. Poiché il cuneo fiscale sul lavoro nella maggior parte degli Stati membri dell'area dell'euro rimane elevato, bisogna spostare l'onere fiscale verso basi imponibili meno dannose per l'offerta di lavoro, la produttività, gli investimenti e la crescita, tenendo conto del relativo impatto distributivo. Il ricorso alla tassazione ambientale e/o ad altre forme di determinazione del prezzo delle esternalità può contribuire alla crescita sostenibile incentivando comportamenti "più verdi”.

Si ribadisce inoltre l’importanza di riformare la pubblica amministrazione con misure che accelerino la capacità di assorbimento dei fondi dell’Ue, attraverso la riduzione dei carichi amministrativi e la digitalizzazione dei processi, in un quadro di garanzia che prevenga abusi nell’utilizzo dei fondi, illegalità e corruzione. Viene ribadita ancora l’importanza di pianificare politiche del lavoro inclusive dei giovani e di quanti da lungo tempo sono rimasti senza lavoro, la riqualificazione dei lavoratori per rispondere alle richieste del mercato delle transizioni verde e digitale, il rafforzamento nei sistemi educativi fin dall’infanzia, l’accesso a sistemi di protezione sociale e della salute, indicando di prendere a riferimento quadro il pilastro europeo dei diritti sociali come guida delle politiche.

Oltre alla sua funzione di stabilizzazione a breve termine e al suo ruolo nel sostenere la ripresa, NextGenerationEu ha il potenziale per avere un impatto sull’Unione monetaria europea a lungo termine. Aumentare la resilienza dell'area dell'euro a shock futuri, nonché attraverso l'emissione di consistenti titoli di debito denominati in euro, comprese le obbligazioni verdi e sociali, aggiungerà spessore e liquidità al mercato dei titoli di debito denominati in euro di alta qualità e potrà in questo modo rafforzare l'euro come valuta di riserva internazionale.

 

L’approccio globale dell’Ue per realizzare gli SDGs

Significativamente, il 18 novembre, è stato pubblicato il documento dei servizi della Commissione che fa il punto sullo stato d’attuazione dell’Agenda 2030: la prima ricognizione dall’insediamento della Presidenza von der Leyen.

Già dall’introduzione è messa in chiara evidenza come la pandemia COVID-19 ci ricorda che la piena attuazione dell’Agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile è fondamentale per rafforzare la resilienza e preparare il mondo a shock futuri mentre ci imbarchiamo nelle transizioni gemelle verde e digitale. Gli SDGs oltre a far intrinsecamente parte del programma politico e degli impegni della nuova presidenza, hanno una rilevanza ancora maggiore alla luce della pandemia globale di Covid-19 fornendo un impulso a ricostruire meglio (building back better) verso un futuro più inclusivo, sostenibile, giusto e resiliente per tutti, senza lasciare indietro nessuno, riconoscendo che l’economia deve lavorare per il pianeta e le persone.

Il documento presenta la rassegna degli atti assunti dalla Commissione nell’ultimo anno pertinenti all’attuazione dell’Agenda 2030  (in una breve sintesi che può ricordare quanto già fatto estesamente dall’ASviS nel Quaderno n.1 “Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e Politiche europee” pubblicato ad agosto 2020) e legandoli strettamente con le misure di risposta alla crisi e con il NextGenerationEu in particolare.

Un paragrafo è dedicato alla finanza sostenibile, ricordando che il NextGenerationEu sarà finanziato al 30% da Green bond dell’Ue. Su questo tema, il 20 novembre 2020 è stato pubblicato il primo pacchetto di schede della tassonomia Ue strumento chiave della finanza sostenibile Ue  aperto quattro settimane per osservazioni, mentre già s’annunzia entro breve la presentazione di una strategia rafforzata per la finanza sostenibile.

Altri paragrafi specifici sono dedicati in breve ad altri temi sistemici, quali la partecipazione della società civile, la coerenza delle politiche e i meccanismi per garantirne la coerenza con gli SGDs, oltre al tema fondamentale dell’impegno internazionale per l’attuazione dell’Agenda.

Come ancora ribadito nella dichiarazione del 20 novembre della presidente von der Leyen alla conferenza stampa congiunta con il presidente del Consiglio europeo Michel in vista del vertice del G20: la nostra ripresa collettiva deve essere sostenibile e inclusiva, con l'Agenda 2030 e gli SDGs come nostra bussola.

 

Conferenza sul futuro strategico dell’Ue

Si è tenuta il 18 e il 19 novembre la conferenza annuale european Strategy and Policy Analysis System (Espas) per discutere le previsioni  al 2030 dell’Ue, con il coinvolgimento di tutte le istituzione europee. Il vice-presidente della Commissione Šefčovič nel suo discorso introduttivo ha in particolare evidenziato le criticità sistemiche e le sfide dei cambiamenti climatici, delle nuove tecnologie, della tenuta delle democrazie, e come il Covid abbia accelerato l’attenzione verso taluni di questi mega-trend. Šefčovič ha richiamato la prima relazione della Commissione sulla resilienza e la previsione strategica del 9 settembre 2020, evidenziando come la Commissione europea sia la prima grande amministrazione pubblica a portare la previsione strategica al più alto livello politico: ma se vogliamo avere successo, deve essere un esercizio veramente collaborativo. Con questo in mente, sto lanciando una rete di previsione strategica a livello dell'Ue, che vedrà unire le forze dell’Ue, istituzioni, Stati membri, gruppi di riflessione, università, società civile e organizzazioni internazionali.

 

Strategia per le energie offshore

Annunciata nel pacchetto di azioni del Green Deal e del quadro rinnovato delle azioni per il clima al 2030 e per la neutralità climatica al 2050, il 19 novembre la Commissione ha presentato la proposta di strategia dell'Ue per sfruttare il potenziale delle energie rinnovabili offshore per un futuro climaticamente neutro.

La strategia indica precisi obiettivi quantitativi: aumentare la capacità eolica offshore dell’Ue passando dagli attuali 12 GW ad almeno 60 GW entro il 2030, e a 300 GW entro il 2050, proponendo inoltre d’integrare questa capacità entro il 2050 con 40 GW provenienti da energia oceanica e da altre tecnologie emergenti, come l'eolico e il fotovoltaico galleggianti. La strategia incrocia e si sostiene con altre strategie sull’energia quali in particolare la strategia per un sistema energetico integrato e la strategia per l’idrogeno quale fondamentale misura di stoccaggio dell’energia eolica, entrambe già adottate lo scorso 8 luglio 2020.

La Commissione calcola che l’impegno delle aree marino-costiere necessarie riguarderà meno del 3% delle aree disponibili e che sarà quindi compatibile con gli obiettivi della strategia europea per la biodiversità al 2030. Evidenzia la necessità di un approccio partecipativo alla pianificazione marina, come già disciplinata dalla Direttiva 2014/89/UE del 23 luglio 2014 che istituisce un quadro per la pianificazione dello spazio marittimo e la necessità anche di una collaborazione e progettazione transfrontaliera.

Di particolare interesse per l’Italia è la contestuale pubblicazione di uno studio sulla potenziale rete offshore della regione mediterranea.

 

Eurobarometro: più fiducia nell’Ue e favore al rispetto dello Stato di diritto

É stato pubblicato il terzo sondaggio dell’Eurobarometro del Parlamento sulla crisi Covid. Come evidenziato dal comunicato stampa ufficiale del 20 novembre, dal sondaggio svolto durante la seconda ondata di coronavirus risulta che il 78% degli italiani chiede maggiori competenze a livello europeo.

In generale, rispetto al sondaggio di maggio/giugno risulta una crescita di fiducia nell’Ue da parte dei cittadini, dal 32% al 41%.

Inquadrando il tema caldo del rispetto dello Stato di diritto, più di tre quarti degli intervistati (77%) è d’accordo sul fatto che l’Ue debba finanziare solo gli stati che rispettano lo stato di diritto e i principi democratici.

Il dato è messo in evidenza considerando il nodo critico di questi giorni rappresentato in Consiglio europeo dall’opposizione di Ungheria e Polonia ad accogliere l’introduzione delle condizionalità al rispetto dello Stato di diritto nell’erogazione dei fondi, così come proposte con il favore della Commissione - dei negoziatori del Parlamento e del Consiglio, sul quadro finanziario pluriennale. La situazione rischia di ritardare anche il programma NextGenerationEu. Dall’ultima videoconferenza del Consiglio del 19 novembre la discussione risulta ancora in corso nella prospettiva di trovare una soluzione accettabile per tutti.

 

Di Luigi Di Marco


Guarda la rassegna dal 16 al 22 novembre.

lunedì 23 novembre 2020

Aderenti

Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile - ASviS
Via Farini 17, 00185 Roma C.F. 97893090585 P.IVA 14610671001

Licenza Creative Commons
This work is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale