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Recovery Plan: Giovannini, la vera sfida è la coerenza e l’approccio sistemico delle politiche
Il portavoce dell’ASviS in audizione alla Commissione Ambiente della Camera: il Paese deve cogliere l’occasione unica dei fondi europei per scelte di rinnovamento verso l’economia verde e la digitalizzazione. 11/9/20
Accelerazione della transizione digitale ed ecologica come driver per lo sviluppo sostenibile; protezione del capitale naturale, base della salute, del benessere e del modello di sviluppo; miglioramento per la didattica a distanza per garantire l’accesso alla conoscenza, la qualità dell’apprendimento, la riduzione delle disuguaglianze e offrire anche agli adulti occasioni di formazione continua. Sono alcune delle priorità per l’utilizzo dei fondi europei indicate questa mattina alla VIII Commissione della Camera dei Deputati (Ambiente, territorio e lavori pubblici) dal portavoce dell’ASviS Enrico Giovannini.
Durante l’audizione, Giovannini ha sottolineato come a queste proposte se ne aggiungono altre, altrettanto importanti e di tipo trasversale: la semplificazione delle procedure amministrative per un’attivazione rapida degli investimenti pubblici, anche in vista di un uso tempestivo dei fondi europei; il ripensamento del ruolo dello Stato per la salvaguardia dei beni comuni e la promozione di comportamenti economici orientati al benessere di tutti; la salvaguardia e il rafforzamento dell’infrastruttura culturale per favorire una relazione integrata fra mondi della cultura, dell’educazione e del turismo.
Giovannini ha poi evidenziato come lo shock da Covid-19 impatti gravemente sul capitale economico, (con la riduzione della capacità produttiva, accelerata dalla caduta degli investimenti, e quindi dell’accumulazione di capitale; caduta della ricchezza attuale e prospettica; ecc.); sul capitale umano (la disoccupazione e la sottoccupazione riducono le conoscenze incorporate negli individui; il lockdown ha un impatto negativo sulle attività formative nei confronti dei giovani, degli adulti e dei lavoratori; ecc.); sul capitale sociale (riduzione delle interazioni; difficoltà operative per il Terzo Settore; ecc.).
«Come affermiamo da tempo”, dichiara Giovannini, “l’obiettivo delle politiche pubbliche nella fase attuale è di minimizzare gli effetti negativi dello shock e stimolare al massimo la “resilienza trasformativa” del sistema socioeconomico. Per questo le politiche devono cercare di “ricostruire” – ed eventualmente accrescere - tutte le forme di capitale impattate negativamente dallo shock. A tal fine il Governo dovrebbe adottare una visione strategica di lungo termine che definisca gli obiettivi desiderati di sviluppo sostenibile usando strumenti e approcci innovativi e un pensiero sistemico nella formulazione e attuazione delle politiche”.
Tra le altre proposte di governance, il Portavoce sottolinea quelle su cui l’ASviS spinge fin dalla sua istituzione, tra cui: prevedere l’obbligo di inserire nelle relazioni illustrative delle proposte legislative una valutazione dell’impatto atteso sugli Obiettivi di sviluppo sostenibile; inserire in Costituzione il principio di sviluppo sostenibile attualmente in discussione al Senato; predisporre una legge nazionale sullo sviluppo sostenibile; rivedere la strategia nazionale di sviluppo sostenibile considerato che quella in vigore dal 2017 non è riuscita a farci raggiungere quasi nessuno dei 21 target dell’Agenda 2030 previsti entro quest’anno; approvare in tempi rapidi il disegno di legge contro il consumo di suolo; rivedere i contenuti del decreto legislativo 254/2016 sulla rendicontazione non finanziaria da parte delle imprese.
“Certo i fondi europei non basteranno per tutto”, ha sottolineato Giovannini, “ma possiamo rafforzare questo sforzo attraverso fondi nazionali, ad esempio eliminando i 19 miliardi l'anno di sussidi dannosi per l'ambiente, emettendo titoli pubblici dedicati esplicitamente a finanziare interventi per lo sviluppo sostenibile (SGD bond), tra l’altro annunciati dal ministro Gualtieri l'anno scorso durante un evento dell’ASviS”.
Ulteriori proposte verranno illustrate nel Rapporto ASviS 2020, che quest’anno sarà presentato l’8 ottobre in occasione dell’evento di chiusura del Festival dello sviluppo sostenibile dell’ASviS (22 settembre – 8 ottobre).
A cura di Claudia Caputi