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RIDURRE LE DISUGUAGLIANZE

Ridurre l'ineguaglianza all'interno di e fra le Nazioni

Pandemia e inflazione acuiscono le disparità all’interno del Paese: dal 2019 al 2021 è peggiorato l’indice di disuguaglianza del reddito disponibile e permangono elevate differenze territoriali e di genere. Anche nel resto del mondo si amplia il divario tra ricchi e poveri: il 10% di popolazione più abbiente possiede il 76% della ricchezza globale.

Notizie

L’1% della popolazione detiene metà della ricchezza mondiale

Secondo il Global Wealth Report 2017 la ricchezza mondiale è cresciuta in termini assoluti raggiungendo i livelli degli anni prima della crisi. Contestualmente aumenta anche la disuguaglianza nella distribuzione.

Negli ultimi 12 mesi, la ricchezza globale totale è cresciuta del 6,4%. Secondo il  Global Wealth Report 2017 redatto dalla società Credit Suiss, con questo traguardo è stato raggiunto il picco più veloce di creazione di ricchezza dal 2012 e uno dei migliori risultati dalla crisi finanziaria. Inoltre, poiché la ricchezza è aumentata più rapidamente della popolazione, la ricchezza media globale per adulto ha raggiunto il nuovo massimo storico di 56.540 dollari.

Al primo posto tra i Paesi che hanno prodotto maggiore ricchezza nell’ultimo anno si trovano gli Usa che hanno aggiunto 8,5mila miliardi di dollari allo stock di ricchezza generando da soli oltre la metà della nuova ricchezza globale totale che oggi ammonta a 16,7mila miliardi di dollari.

In linea con il tasso di crescita della ricchezza mondiale, anche il benessere economico europeo è aumentato del 6,4% grazie alla stabilità diffusa in tutto il continente. Germania, Francia, Italia e Spagna sono tra i primi dieci paesi che hanno ottenuto i maggiori guadagni. In termini assoluti, però, sono state le famiglie della Polonia a guadagnare di più a livello globale accrescendo la propria ricchezza del 18% grazie all'aumento dei prezzi azionari.

A fianco ai Paesi occidentali stanno acquisendo maggiore visibilità anche i nuovi creatori di ricchezza. La Cina, ad esempio, dopo aver subito perdite del 20% durante la crisi, è riuscita a raggiungere rapidamente il livello di ricchezza degli anni antecedenti la crisi. Quest'anno il suo ritmo di creazione di benessere è stato in linea con quello europeo, contribuendo a livello mondiale con 1,7mila miliardi di dollari. Questa cifra rappresenta la seconda più alta dopo gli Stati Uniti.

A giudicare dai dati sembrerebbe che in definitiva la popolazione mondiale si sia rialzata dalla crisi più forte di quando ne era entrata. La realtà è che insieme al benessere economico in termini assoluti è cresciuta anche la disuguaglianza nella distribuzione della ricchezza.

Secondo gli autori del rapporto, all’inizio del millennio l’1% della popolazione mondiale deteneva il 45,5% della ricchezza mondiale. A oggi la stessa percentuale di persone ne detiene il 50,1%.

Per i prossimi cinque anni il rapporto ha previsto una crescita della ricchezza globale che ammonterà a 341mila miliardi di dollari entro il 2022. Anche le prospettive del segmento della popolazione milionaria tenderanno a un allargamento. Dagli attuali 36 milioni di adulti si passerà a 44 milioni entro il 2022. La percentuale del gruppo di persone che occupa il livello più basso della piramide del benessere economico (meno di 10mila dollari all’anno) si ridurrà, però, solo del 4%.

di Giulia D’Agata

lunedì 20 novembre 2017

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