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Attualmente nel mondo 828 milioni di persone vivono in baraccopoli, e il numero è in continuo aumento. In Italia la precarietà abitativa ha assunto ulteriore rilievo a causa dell’acuirsi della crisi sociale: la condizione di sovraffollamento nel 2021 riguarda il 28% della popolazione contro una media europea del 17,1%.

Notizie

Edifici scolastici: il 58% è senza certificato di agibilità, in un anno 44 crolli

Cittadinanzattiva: Pnrr opportunità unica, anche se non risolutiva, per l’ammodernamento e la messa in sicurezza degli edifici. L’analisi, le 10 proposte e il focus su istituti superiori e alternanza scuola-lavoro.   5/10/22

Il 15 settembre Cittadinanzattiva ha presentato a Roma il 20esimo Rapporto “Osservatorio civico sulla sicurezza a scuola, nato nell’ambito della campagna Impararesicuri, che prese avvio nel 2002 dopo il crollo della scuola Iovine di San Giuliano di Puglia, in Molise.

L’edizione 2022 fa il punto sullo stato dell’edilizia scolastica nel suo complesso: a partire dai dati ufficiali presenta la consueta e preoccupante rassegna degli episodi di crollo avvenuti nell’ultimo anno e dedica un focus di approfondimento sugli istituti secondari di II grado.

Lo stato dell’edilizia scolastica. Gli edifici scolastici italiani statali attivi nell’anno scolastico 2021-2022 sono 40.293, di cui il 33%  concentrato in tre regioni: Lombardia, Campania e Sicilia.

Di un quarto degli edifici non si conosce la data di costruzione, mentre è certo che il 42% di essi risale a prima del 1976. Il 58% è privo delle certificazioni di agibilità statica e il 55% di prevenzione incendi; oltre il 40% è privo del collaudo statico (ovvero dell’idoneità certificata dell’edificio). Il 77% delle scuole è in possesso del documento di valutazione rischi e il 79% ha redatto un Piano di emergenza. 

Emergenza crolli. Cittadinanzattiva riporta la testimonianza di 45 crolli tra settembre 2021 e agosto 2022, di cui 16 nelle regioni del Sud e nelle Isole (Campania, Calabria, Sicilia, Sardegna), 19 nel Nord (Lombardia, Piemonte, Liguria, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Emilia-Romagna), 10 nelle regioni del Centro (Toscana, Lazio). Le cause di questi crolli vanno ricercate, nella maggior parte dei casi, nella cattiva manutenzione delle strutture edilizie.

Certamente il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) offre un’opportunità unica anche se non risolutiva per determinare un cambiamento significativo nell’edilizia scolastica del nostro Paese, se non sui 40.293 edifici almeno su una significativa parte di essi, dice il Rapporto.

A partire dal 2015 i Governi hanno investito in maniera importante sull’edilizia scolastica del nostro Paese. Ora grazie al Pnrr arrivano ulteriori importanti fondi, 12,6 miliardi di euro, per l’ammodernamento e la messa in sicurezza di molti istituti, per la costruzione di nuove scuole (ancora poche), di ambienti digitali, di mense, di palestre e di servizi 0-6. Ad eccezione dei nidi, le richieste degli Enti locali sono state di gran lunga superiori alle disponibilità offerte dal Pnrr”, ha dichiarato Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale scuola di Cittadinanzattiva.

Meno “classi pollaio” per un’istruzione migliore. Nell’anno scolastico 2021 – 2022 il numero di classi ammonta a 368.654 (rispetto alle 369.048 dell’anno precedente) con un numero di studentesse e studenti pari a 7.407.312 (7.507.484 del 2020/21), di cui 277.840 alunni con disabilità e 798.291 studenti con cittadinanza non italiana (rispettivamente 268.671 e 808.953 nel 2020/21).

Il Rapporto rileva un aumento del numero di classi un po’ in tutte le regioni, un buon segnale per risolvere il fenomeno del sovraffollamento delle classicresciuto in modo esponenziale dall’introduzione del Dpr 81 del 2009, la cosiddetta Legge Tremonti-Gelmini”. Le “classi pollaio” vanno certamente in direzione opposta alla scuola di qualità, che favorisca l’apprendimento personalizzato, un ruolo attivo degli studenti, una forte motivazione e strumenti adeguati agli insegnanti. La riduzione della numerosità delle classi può favorire il distanziamento, la sicurezza dal punto di vista fisico e della salute, e condizioni favorevoli per la didattica e per l’apprendimento.

Gli studenti con cittadinanza non italiana sono più del 10% dell’intera popolazione scolastica.

I Paesi di origine coprono quasi 200 cittadinanze. Il Rapporto del Miur del 2020-21 evidenzia che le tendenze relative al ritardo scolastico coinvolgono il 7,5% degli studenti italiani contro il 26,9% degli studenti con cittadinanza non italiana. Le differenze fra i due gruppi sono particolarmente marcate anche rispetto al tasso di abbandono scolastico.


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Focus istituti superiori

Il Rapporto dedica un approfondimento agli istituti secondari di II grado secondo due tematiche:

  • esaminando i dati ufficiali relativi allo stato delle strutture, alla numerosità degli alunni nelle aule, ai finanziamenti previsti nel Pnrr. Gli istituti secondari di secondo grado mostrano infatti più degli altri le crepe dovute all’età, ai ritardi e a una lunga interruzione nell’assegnazione dei fondi alle Province - enti depauperati di risorse anche tecniche e professionali -, e all’irrisolto problema delle classi sovraffollate (circa l’8% del totale, ossia 9.974 classi delle superiori nel 2020-21 con più di 26 studenti).
  • la seconda legata al controverso tema dell’alternanza scuola – lavoro. Tra marzo e giugno 2022, Cittadinanzattiva ha coinvolto circa 849 studenti e studentesse della scuola secondaria di II grado per conoscere il loro punto di vista sui Pcto (Percorsi competenze trasversali e orientamento). Oltre la metà afferma di non scegliere autonomamente il percorso del Pcto (59%), il 28% può sceglierlo tra una serie di opzioni presentate dall’istituto e l’11,5% dichiara di poterlo proporre.

Poco più della metà degli studenti (51%) ritiene adeguata la quantità di ore dedicata ai Pcto e al percorso formativo, mentre il 18% afferma che siano poche e il 15% ritiene che siano eccessive. Circa il 40% ha sentito parlare della Carta dei diritti e dei doveri delle studentesse e degli studenti in alternanza scuola-lavoro, ma dichiara di non averla mai letta (40,7%), altri indicano di conoscerla (18,6%), un ulteriore 40% non la conosce affatto. Così pure oltre il 70% non conosce la piattaforma del ministero dell’Istruzione dedicata ai Pcto per far incontrare domanda/offerta, raccogliere feedback e criticità sui percorsi. Quanto al gradimento dei percorsi svolti, solo il 16% dice di “non essere soddisfatto del Pcto proposto”.

 

10 priorità per la scuola. Il Rapporto propone alcuni cambiamenti e interventi prioritari per permettere al settore scolastico di evolvere nella giusta direzione:

  • seggi elettorali fuori dalle scuole;
  • innovare gli ambienti di apprendimento;
  • migliorare la qualità dell’aria nelle scuole;
  • mense scolastiche come servizio universale;
  • completare e aggiornare l’Anagrafe dell’edilizia;
  • puntare su interventi e programmi di sostegno alle genitorialità;
  • coinvolgere le comunità locali nei progetti del Pnrr;
  • ripensare ai percorsi del Pcto;
  • dare spazio e potere agli studenti;
  • attuare procedure e comportamenti per prevenire i rischi.

Scarica il Rapporto

 

 di Monica Sozzi

 

 

Fonte immagine di copertina: screenpunk da flickr.com

mercoledì 5 ottobre 2022

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