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Integrata la strategia per finanziare la transizione a un’economia sostenibile
Settimana 5-11 luglio. La Commissione europea rinnova la strategia per la finanza sostenibile. Il Parlamento europeo approva l’8° piano d’azione per l’ambiente al 2030 rafforzando l’orientamento agli SDGs per un cambiamento sistemico. 12/7/21
Come tradurre gli obiettivi del Green Deal europeo nel sistema finanziario
Nella seduta del 6 luglio, la Commissione europea ha adottato come da programma la strategia per finanziare la transizione a un’economia sostenibile.
In premessa evidenzia il riconoscimento internazionale e il supporto all’accordo di Parigi e all’Agenda 2030 come risposte alle sfide globali del nostro tempo, all’urgenza del cambiamento climatico e del degrado ambientale.
Richiama il Green deal europeo quale risposta dell’Ue alle sfide globali, e la necessità di ridefinire il quadro strategico per la finanza sostenibile già adottato nel 2018, anche in risposta alle necessità della ripresa economica dalla pandemia del Covid-19.
La Strategia ha lo scopo di tradurre gli obiettivi del Green Deal europeo in tutto il sistema finanziario garantendo che gli attori di tutti i settori dell'economia siano in grado di finanziare la loro transizione indipendentemente dal loro punto di partenza.
Il quadro di sistema richiederà maggiori investimenti: l'Europa avrà bisogno di circa 350 miliardi di euro di investimenti aggiuntivi all'anno in questo decennio per raggiungere il suo obiettivo di riduzione delle emissioni per il 2030 nei soli sistemi energetici, e oltre ai 130 miliardi di euro sono necessari per gli altri obiettivi ambientali.
E nello stesso tempo i flussi finanziari esistenti dovranno essere riorientati verso un’economia sostenibile, poiché è sempre più probabile che gli investimenti in attività e beni non sostenibili divengano stranded assets (ovvero “s’incaglino” divenendo attivi non recuperabili), poiché le sfide climatiche e ambientali diventano sempre più materiali. L'insufficiente integrazione di questi rischi nei sistemi finanziari ostacola la riallocazione delle risorse e rischia di portare ad aggiustamenti dirompenti in futuro, con implicazioni per la stabilità finanziaria.
Dunque adeguate risposte alle sfide climatico/ambientali e stabilità del sistema finanziario sono strettamente legate e, di conseguenza, la regolamentazione ambientale deve essere integrata da un quadro finanziario sostenibile che convogli i finanziamenti verso investimenti che riducano l'esposizione a questi rischi climatici e ambientali.
Sulla base della ricognizione degli sviluppi del primo piano d'azione sul finanziamento della crescita sostenibile del 2018, la Commissione evidenzia i risultati raggiunti nella definizione dei seguenti elementi costitutivi tra loro correlati: 1) un sistema di classificazione, o "tassonomia", delle attività sostenibili, 2) regole di rendicontazione e informativa (disclosures) per le società non finanziarie e finanziarie, 3) strumenti di investimento, identificazione di benchmark e standard.
La strategia del 2018 non viene di fatto sostituita dalla nuova ma integrata dalla stessa in corso d’opera.
Nella medesima seduta la Commissione ha difatti anche adottato atti importanti per collegati alla strategia del 2018 quali la proposta legislativa per uno standard sui green bond europei e un atto delegato ai sensi del regolamento sulla tassonomia che specifica le informazioni che le imprese finanziarie e non finanziarie devono divulgare in merito alle proprie prestazioni ambientali.
Sottolineando che la comprensione di ciò che è necessario per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità si è evoluto e il contesto globale è cambiato, la Commissione individua quattro aree dove ulteriori azioni sono necessarie, come di seguito descritte.
I. Finanziare la transizione dell'economia reale verso la sostenibilità
La transizione verso gli obiettivi di sostenibilità dell'Ue richiede sforzi senza precedenti per mitigare e adattarsi ai cambiamenti climatici, ricostruire il capitale naturale e rafforzare la resilienza e un più ampio capitale sociale, il tutto nell'ambito di una ripresa sostenibile dalla crisi Covid-19.
In questo ambito la Commissione valuterà le opzioni per un'estensione del quadro tassonomico oltre le attività sostenibili dal punto di vista ambientale per riconoscere eventualmente attività con un livello intermedio di prestazioni ambientali. Ipotizzando ancora un utilizzo del gas in fase di transizione energetica, andrà comunque valutato se l’inclusione dello stesso nella tassonomia delle attività sostenibili sia coerente con il rialzo del livello degli obiettivi di decarbonizzazione o non conduca anzi a possibili stranded assets. Poiché soluzione meno virtuosa, implicherà una differenziazione introducendo un’etichetta di transizione.
La Commissione programma, entro la fine del 2021, la pubblicazione di una relazione che descriva le disposizioni necessarie per coprire le attività economiche che non hanno un impatto significativo sulla sostenibilità ambientale e le attività economiche che danneggiano in modo significativo la sostenibilità ambientale
Apre ancora alla possibilità di valutare le attività nel campo dell'energia nucleare, specificando fatte salve e coerenti con lo specifico processo di revisione degli esperti nominati dalla Commissione. É previsto che la tassonomia dell'Ue sul clima si amplierà su nuovi settori, tra cui l’agricoltura, e sui restanti quattro obiettivi ambientali, ovvero acqua, biodiversità, prevenzione dell'inquinamento ed economia circolare, entro il secondo trimestre del 2022.
II. Un quadro finanziario sostenibile più inclusivo per consentire agli investitori al dettaglio e alle Pmi di accedere a opportunità di finanza sostenibile
Quest’area è diretta a favorire i prestiti verdi al dettaglio per aiutare individui, famiglie e Pmi a poter migliorare le prestazioni energetiche dagli edifici al passaggio a veicoli a emissioni zero. La Commissione chiederà all'Autorità bancaria europea un parere sulla definizione e sui possibili strumenti di supporto per i prestiti al dettaglio verdi e mutui verdi. La Commissione esaminerà inoltre le modalità per sostenere l'adozione di mutui efficienti dal punto di vista energetico nel quadro della revisione della direttiva sul credito ipotecario. Riferisce che insieme all’Ocse sta lavorando su strumenti per migliorare l'alfabetizzazione finanziaria dei cittadini, valutando anche le potenzialità delle tecnologie digitali, impegnandosi a valutare anche l'impatto sulla sostenibilità delle tecnologie di finanza digitale per rendere queste infrastrutture climaticamente neutre ed efficienti dal punto di vista energetico entro il 2030.
In quest’ambito rafforzerà anche le metodologie di monitoraggio della spesa per il clima e la biodiversità, sostenendo gli Stati membri che desiderano reindirizzare il proprio bilancio nazionale alle priorità verdi e organizzare un vertice annuale sugli investimenti sostenibili prima della Cop 26.
III. Migliorare la resilienza del settore finanziario e il contributo alla sostenibilità: la prospettiva della doppia materialità
Per allinearsi al Green Deal europeo, il settore finanziario stesso dovrà essere più resiliente ai rischi posti dai cambiamenti climatici e dal degrado ambientale e anche migliorare il proprio contributo alla sostenibilità. Ciò richiede un approccio globale che consiste nell'integrazione sistematica dei rischi di sostenibilità finanziariamente rilevanti (outside-in) e degli impatti di sostenibilità (inside-out) nei processi decisionali finanziari.
La Commissione riporta la valutazione che i rischi per la sostenibilità sono già significativi e avranno impatti negativi sulla stabilità finanziaria e sul finanziamento dell'economia reale, richiamando in proposito l’attività di studio del Network of central banks and supervisors for Greening the Financial System (Ngfs). Mentre citando il workshop Ipcc-Ipbes del 10 giugno 2021 evidenzia come l'impatto fisico del cambiamento climatico e la perdita di biodiversità creano rischi che possono essere sistemici e potrebbero non essere visibili a livello di singolo asset.
Una risposta a queste criticità deve integrare i compiti delle agenzie di rating del credito, considerato che la capacità delle banche e delle compagnie assicurative di identificare e gestire i rischi per la sostenibilità e assorbire le perdite finanziarie che ne derivano è fondamentale per la stabilità finanziaria e la resilienza dell'economia reale durante la transizione.
Citando in nota lo studio BlackRock and Financial Markets Advisory (Fma) del dicembre 2020 preparato per la Commissione europea e riportando come dato di sintesi che il 90% delle pratiche segnalate è ritenuto dalle banche stesse solo parzialmente o per niente allineato alle aspettative di vigilanza della Bce sul rischio climatico e ambientale, deduce che allo stato attuale i progressi rimangono insufficienti.
Azioni e misure previste in quest’ambito sono diverse ed articolate.
- La Commissione adotterà misure per migliorare la trasparenza e garantire l'inclusione di fattori Esg (acronimo di Environmental, Social and Governance) rilevanti nei rating e nelle prospettive di credito, garantendo nel contempo la trasparenza metodologica, e proporrà modifiche al quadro prudenziale per le banche per garantire che gli stessi fattori Esg siano costantemente inclusi nei sistemi di gestione del rischio e della supervisione. A complemento di ciò e nell'ambito della valutazione annuale delle autorità di vigilanza, sarà chiarito e rafforzato il ruolo delle autorità di vigilanza nella valutazione di tali rischi.
- Sarà effettuato uno stress test mirato del sistema finanziario sul pacchetto obiettivi mitigazione ai cambiamenti climatici al 2030 Fit-for-55 d’imminente adozione.
- Per far progredire gli sforzi nella misurazione dei rischi finanziari derivanti da una significativa perdita di biodiversità e dal degrado degli ecosistemi, la Commissione preparerà una relazione sulla misurazione e la presenza di tali rischi nell’Ue.
- Con il sostegno delle autorità di vigilanza europee, del Comitato europeo per il rischio sistemico (Esrb) e della Bce, la Commissione valuterà se gli strumenti macroprudenziali siano in grado di affrontare i rischi per la stabilità finanziaria legati ai cambiamenti climatici nell'ambito di un prossimo riesame del quadro macroprudenziale bancario.
- É necessario che le istituzioni finanziarie rendano pubblici i propri piani di transizione per decarbonizzazione e sostenibilità, compresi gli obiettivi a medio e lungo termine e il modo in cui intendono ridurre la propria impronta ambientale, utilizzando anche la tassonomia dell'Ue e altri strumenti di finanza sostenibile per progredire verso la realizzazione dei loro piani a livello di entità e di portafoglio.
- É necessario che i rating Esg siano affidabili, comparabili, trasparenti, che non sussistano conflitti d’interesse, che sia prevenuto il Greenwashing. La Commissione adotterà dunque misure a tale scopo basandosi sullo stesso studio della Commissione pubblicato nel gennaio 2021 e, con il sostegno delle autorità di vigilanza europee, valuterà se i poteri, le capacità e gli obblighi di vigilanza sono adeguati allo scopo.
- É necessaria più ricerca. La Commissione istituirà un forum di ricerca sulla finanza sostenibile per rafforzare il ruolo della scienza e incoraggiare la condivisione delle conoscenze sulla finanza sostenibile tra il mondo accademico e l’industria.
IV. Promuovere l'ambizione globale
Le sfide globali richiedono un'azione globale. A tal fine la Commissione sostiene la necessità di un'architettura finanziaria sostenibile internazionale ambiziosa e solida che abbracci il concetto di doppia materialità e sostenga i Paesi partner dell’Ue nell’allineamento dei flussi finanziari con gli obiettivi di sostenibilità.
Vanno dunque valorizzate al meglio le attività del gruppo di lavoro sulla finanza sostenibile (Sfwg) del G20, e i forum e gli organismi di normazione internazionali nell’elaborazione di norme e principi ambiziosi in materia di informativa, concordati obiettivi e principi comuni per le tassonomie, aumentando in prospettiva la comparabilità e la coerenza delle metriche e delle soglie delle stesse tassonomie.
Messo in evidenza come fondamentale è anche il lavoro della task force sui rischi finanziari legati al clima in seno al Comitato di Basilea sulla vigilanza bancaria, al fine d’identificare e affrontare potenziali lacune nel quadro di Basilea, e il lavoro dell'Associazione internazionale delle autorità di vigilanza assicurativa per integrare i rischi legati al clima nella vigilanza assicurativa.
Per promuovere la cooperazione internazionale, la Commissione europea richiama l’iniziativa Piattaforma internazionale sulla finanza sostenibile (Ipfs) lanciata nell'ottobre 2019.
Vanno infine sostenuti i Paesi a basso e medio reddito nell'ampliare il loro accesso alla finanza sostenibile sviluppando una strategia globale.
Il Parlamento europeo approva l’8° Programma generale di azione dell'Unione per l'ambiente fino al 2030 come strumento per il conseguimento degli SDGs
Il Parlamento europeo, nella sessione plenaria dell’8 luglio, ha approvato con numerosi emendamenti la proposta di 8° Programma generale di azione dell'Unione per l'ambiente fino al 2030 (8°Paa) già adottata dalla Commissione europea il 14.10.2020.
Gli emendamenti approvati dal Parlamento arricchiscono il programma con numerosi riferimenti all’Agenda 2030 e specifiche che rafforzano la capacità di visione sistemica per permettere un cambiamento sistemico verso un'economia dell’Unione che garantisca il benessere entro i limiti del pianeta, con una crescita rigenerativa, assicurando che la transizione ambientale e climatica sia realizzata in maniera giusta e inclusiva, contribuendo nel contempo a ridurre le disuguaglianze.
Si rafforza il richiamo alle basi conoscitive scientifiche alla centralità delle politiche ambientali per il conseguimento degli Obiettivi dell’Agenda 2030. In proposito il Parlamento richiama il modello sviluppato dal Centro per la resilienza di Stoccolma, che evidenzia come il conseguimento degli SDGs ambientali e climatici è alla base degli SDGs sociali ed economici, in quanto le nostre società ed economie dipendono da una biosfera sana e lo sviluppo sostenibile può avvenire solo all'interno dello spazio operativo sicuro di un pianeta stabile e resiliente.
Viene messa in evidenza come condizione necessaria per l’attuazione del programma, l’adozione di un approccio che ponga la sostenibilità in priorità negli orientamenti e negli strumenti per legiferare meglio (in proposito cfr. ultimo paragrafo nostra rubrica del 3.5.2021), anche integrando e rendendo operativo il principio non arrecare un danno significativo, di cui all'articolo 17 del regolamento sulla tassonomia.
Tra gli altri punti del programma introdotti con gli emendamenti, troviamo l’istituzione di un quadro generale dell'Unione per misurare e stabilire i progressi verso un'economia del benessere sostenibile che sia in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile, l'accordo di Parigi e la convenzione delle Nazioni Unite sulla diversità biologica, fatto salvo quanto già previsto nel semestre europeo. Indica l’obiettivo entro il giugno 2023 di mettere a punto un insieme completo di indicatori che vanno oltre il Pil, per guidare e orientare l'elaborazione delle politiche future.
Nell’articolazione complessa delle altre novità introdotte dal Parlamento troviamo la promozione dell’approccio one-health, l’introduzione di un’efficace fiscalità ecologica, l’eliminazione dei sussidi ambientalmente dannosi al 2025, l’inclusione della parità di genere e coerenza con il Pilastro europeo dei diritti sociali nelle valutazioni d’impatto delle scelte, la garanzia della piena partecipazione degli enti regionali e locali e la cooperazione con essi nell'elaborazione delle politiche ambientali, impegni per il conseguimento dei risultati nel quadro internazionale.
Particolare attenzione viene data a più riprese nel testo all’approccio sistemico e alla ricerca come chiave per il conseguimento efficace degli obiettivi del programma: sviluppare la base di conoscenze sulla base dei requisiti per un cambiamento sistemico, comprese le modalità per individuare, misurare e valutare gli effetti, tra l'altro, delle soglie critiche, dei circuiti di feedback, degli effetti di dipendenza, delle interdipendenze e degli ostacoli ai cambiamenti fondamentali nei sistemi ambientali e socioeconomici e su come passare da un approccio strategico compartimentato e settoriale a un approccio sistemico alla coerenza delle politiche.
di Luigi Di Marco