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I leader aziendali credono nella sostenibilità, ma chiedono sostegno politico

Per l’82% dei 2.800 leader intervistati da Un Global Compact e Accenture, la scarsità di dati limita la capacità di misurare il proprio contributo. Nel Rapporto dieci azioni per un forte impatto aziendale sullo sviluppo sostenibile. [VIDEO] 3/11/23

venerdì 3 novembre 2023
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La sostenibilità è ormai parte integrante nel business aziendale in ogni area del mondo e i leader aziendali sanno quanto sia importante il loro ruolo. Lo dichiara il Rapporto “Global Private Sector Stocktake” pubblicato dall’Un Global Compact, la più grande iniziativa di sostenibilità d’impresa al mondo, e da Accenture. Del ruolo delle imprese e del loro contributo agli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) se ne è parlato il 17 e 18 ottobre a Palermo durante l’Italian Business & SDGs Annual Forum, l’appuntamento annuale promosso dalla rete italiana dell’UN Global Compact.

Realizzato su un campione di 2.800 leader aziendali di 137 Paesi diversi, il sondaggio rivela che il 94% dei leader crede negli Obiettivi di sviluppo sostenibile e il 96% riconosce di avere un ruolo fondamentale nel raggiungerli. Mentre la maggioranza (81%) dei leader aziendali ritiene che la propria azienda stia facendo abbastanza per contribuire agli SDGs, solo la metà (48%) afferma che il settore privato sta facendo abbastanza. Tuttavia, in tanti casi in giro per il mondo, i leader non rimangono a guardare: il 91% degli intervistati afferma che la propria azienda ha dichiarato un impegno pubblico verso almeno un SDG e il 78% ha modificato l’offerta di un prodotto o di un servizio per allinearsi a un SDG.

Cosa rallenta l’impegno del settore privato. Nonostante l’aumento delle pratiche di sostenibilità nel settore privato, i leader aziendali faticano a misurare e comprendere l’impatto delle proprie attività sugli Obiettivi di sviluppo sostenibile. Per questo sentono la necessità di strumenti concreti e formazione. Il 44% degli intervistati si aspetta dunque che il governo metta in campo incentivi politici per aiutarli a integrare gli SDGs nelle strategie di business, garantendo pari condizioni tra tutte le imprese. Vogliono anche indicazioni chiare su dove concentrare i propri sforzi, sui criteri di misurazione e i metodi di calcolo, in modo da riferire adeguatamente i progressi e poter prendere le migliori decisioni strategiche.

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Oltre all’insufficiente sostegno politico, i leader sostengono che ci sono limiti strutturali che rallentano il proprio contributo. In particolare, l’84% dei leader aziendali lamenta l’assenza di strumenti chiari per calcolare l’impatto delle proprie attività sugli SDGs, l’82% dichiara di avere un accesso limitato ai dati (e di scarsa qualità) per poter misurare il contributo e il 77% esprime preoccupazione per una carenza di competenze per individuare le migliori strategie volte a migliorare l’impatto delle attività sugli SDGs.

Cosa possono fare le aziende? Il Rapporto presenta dieci percorsi attraverso cui le imprese possono agire sui 17 SDGs e avere un forte impatto.

  1. Ripartire dalle basi. Le aziende devono abbracciare principi di integrità, trasparenza e responsabilità, partendo dai principi fondamentali, che includono il rispetto dei diritti umani, fare affari in maniera trasparente e senza corruzione.
  2. Fornire un salario dignitoso. Le imprese hanno il potere di migliorare la vita delle popolazioni economicamente più vulnerabili. Garantire che tutti i lavoratori e le lavoratrici possano soddisfare i propri bisogni primari è fondamentale per garantire un approccio alla sostenibilità incentrato sulle persone che non lasci indietro nessuno.
  3. Promuovere l'uguaglianza di genere. Il mondo è fuori strada per raggiungere l’uguaglianza di genere entro il 2030: in 86 Paesi, le donne devono affrontare qualche forma di limitazione del lavoro e 95 Paesi non garantiscono parità di retribuzione. Sebbene siano stati compiuti progressi, il divario tra i guadagni attesi nel corso della vita degli uomini e delle donne è di 172mila miliardi di dollari.
  4. Innovare responsabilmente. L’innovazione può essere una forza positiva, risolvere problemi critici, alimentare la crescita economica e rispondere alle esigenze del mercato. Tuttavia, può anche fungere da catalizzatore per creare più consumi, più sprechi e avere un impatto negativo sui progressi verso gli Obiettivi di sviluppo sostenibile, pertanto occorre ricorrere all’innovazione in maniera responsabile per cogliere i maggiori benefici possibili.
  5. Accelerare l’azione per il clima. Le emissioni globali di gas serra sono attualmente al livello più alto mai registrato nella storia umana. La temperatura media della superficie terrestre è aumentata di almeno 1,1°C dal 1880. È necessario stabilire obiettivi di riduzione delle emissioni nette su base scientifica in linea con il percorso individuato dall’Accordo di Parigi, affrontando gli impatti sociali delle misure climatiche in collaborazione con lavoratori, sindacati, comunità e fornitori.
  6. Migliorare la resilienza all'acqua. Entro il 2030, la domanda globale di acqua dolce supererà l’offerta di circa il 40%. La crescita della popolazione, il cambiamento climatico e la crescente domanda di cibo stanno costringendo l’umanità a fare i conti con una risorsa limitata e vulnerabile. Il raggiungimento degli SDGs legati all’acqua richiederà alle aziende di dare priorità al miglioramento dell’efficienza, alla riduzione degli sprechi idrici e alla collaborazione con le comunità locali per proteggere e ripristinare i bacini sottoposti a stress idrico.
  7. Proteggere e ripristinare la natura. Almeno il 40% dell’economia mondiale deriva dalle risorse biologiche. L’83% dei mammiferi selvatici e la metà di tutte le piante sono ormai estinte e i nostri ambienti marini e terrestri sono stati gravemente alterati. Spetta quindi alle imprese promuovere le pratiche che aiutano a preservare la biodiversità, dalle operazioni di approvvigionamento a quelle lungo tutta la catena di fornitura.
  8. Investire nella circolarità. Gli attuali modelli di produzione e consumo sono incompatibili con l’economia sostenibile. Le aziende devono ripensare radicalmente la progettazione dei prodotti e i nuovi modelli di business per sfruttare i vantaggi di un’economia circolare.
  9. Impegnarsi per una finanza aziendale sostenibile. Le Nazioni Unite stimano che per raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile serviranno circa 4mila miliardi di dollari all’anno fino al 2030. Il settore privato ha le risorse necessarie per coprire questo investimento, ma molte aziende non tengono conto del loro impatto sugli SDGs. Per questo Un Global Compact ha lanciato la Chief Financial Officers Coalitions, l’iniziativa che descrive in dettaglio i metodi che le aziende possono adottare nel valutare i criteri di investimento, trasformare i modelli di business e massimizzare il loro impatto sugli SDGs.
  10. Rafforzare il modello di leadership sostenibile. Il settore privato è ancora concentrato sulla redditività a breve termine, a scapito degli investimenti sostenibili nel lungo periodo. Le aziende devono stabilire una leadership etica, che garantisca una governance più efficace, responsabile e trasparente.

Scarica il sondaggio

 

di Tommaso Tautonico

Aderenti

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