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Evento Arca-ASviS: no a passi indietro su transizione sistemi finanziari

Cresce l’interesse degli investitori nei confronti della sostenibilità, ma servono metriche più solide. Panfili (Bankitalia): “La parola chiave è rendicontazione”.  21/11/23

martedì 21 novembre 2023
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La necessità di mantenere alta l’attenzione del mondo bancario e finanziario sulla sostenibilità, ma anche le prospettive aperte dalle novità normative e il loro funzionamento nella pratica. Su questi e altri temi è ruotato il convegno “Sostenibilità sociale e ambientale: le opportunità per le imprese e per gli investitori”, organizzato da Arca Fondi Sgr, ASviS e PlusValue, che si è tenuto lunedì 20 novembre presso la sede dell’Associazione Civita a Roma.

Ad aprire l’incontro, moderato dall’amministratore delegato di PlusValue Filippo Addarii, la segretaria generale di Civita Simonetta Giordani: “La sostenibilità è un tema che ci sta particolarmente a cuore. Come associazione abbiamo indagato nel nostro Rapporto il contributo che la cultura può dare all’Agenda 2030 e il ruolo delle istituzioni culturali per promuovere la sostenibilità. Penso a quello che possono fare i musei o i mediatori culturali da una parte, e alla progettualità culturale per le imprese in quanto leva di ingaggio degli stakeholder”.

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Enrico Giovannini, direttore scientifico dell’ASviS, ha sottolineato la necessità di intensificare gli sforzi a tutti i livelli, perché per ora “la sostenibilità non è un patrimonio comune”. La marcia indietro sul clima di grandi aziende finanziarie come BlackRock, sulla spinta di “un pezzo della politica e della cultura negli Stati Uniti”, la vittoria in Argentina di Javier Milei con le proposte di dollarizzazione dell’economia e di chiusura della Banca centrale, l’impegno di Papa Francesco sul clima davanti alle “difficoltà che si incontrano anche nella Chiesa”. Tutti segnali, ha detto Giovannini, che confermano come sostenere la transizione dei nostri sistemi socio-economici non sarà così semplice. “Cinquant’anni fa il Rapporto del Club di Roma sui limiti della crescita ci avvertiva dei rischi per le future generazioni. Ecco, questa è la generazione cruciale, non solo i nostri figli o nipoti. Abbiamo un’enorme responsabilità da assumere”.

Economia, ecologia, salute e migrazioni non possono essere trattate come discipline separate, ha affermato Suor Alessandra Smerilli, segretaria del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale: “Il messaggio che Papa Francesco ci ha dato con la esortazione apostolica Laudate deum e con la sua decisione ferma e convinta di partecipare alla Cop 28 è che non si può progredire scartando. Nel nostro dicastero incontriamo quotidianamente persone da ogni parte del mondo, riceviamo richieste di aiuto dalla regione del Pacifico, da parti dell’Asia, dell’Africa, del Sud America, dei Caraibi. Sono persone la cui esistenza è già minacciata dai tremendi impatti del cambiamento climatico”.

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La visione della Banca d’Italia è stata affidata alle parole di Franco Panfili, vice capo dipartimento Mercati e sistemi di pagamento di Palazzo Koch: “Un nostro compito è la vigilanza sugli intermediari. Ci siamo mossi da un punto di vista culturale: sensibilizzare il sistema bancario e finanziario sulle tematiche Esg, fornendo dei principi generali per individuare i rischi”. L’Europa, ha proseguito, si è dotata di un impianto regolatorio all’avanguardia come qualità di legislazione: la tassonomia, lo standard sui green bond, la direttiva sulla due diligence in fase di discussione. Ma “la parola chiave è rendicontazione, disporre di dati affidabili”. Panfili ha citato gli ultimi dati del World outlook dell’Agenzia internazionale dell’energia (Iea), che stima il fabbisogno di capitali necessari per la transizione in linea con gli accordi di Parigi: “La Iea parla di investimenti in rinnovabili a livello mondiale per 2,1 trilioni di dollari all’anno da qui al 2030. Volendo essere più ambiziosi, queste cifre dovrebbero essere ancora più elevate. Lo scorso anno gli investimenti in rinnovabili sono stati 1,6 trilioni: c’è un gap di fondi molto importante, che non è immaginabile pensare di colmare solo con capitali pubblici”.

A quando l’uso dei criteri Esg nella politica monetaria?”, ha domandato Giovannini. “È assolutamente importante”, ha risposto Panfili, spiegando che qualche passo avanti è stato fatto, e già oggi “all’interno dei programmi di acquisto messi in piedi dalla Bce la scelta si basa anche su metriche riferite alla sostenibilità”.

Le banche sono la cinghia di trasmissione tra le tematiche (e le normative) legate alla sostenibilità e il mondo delle imprese. Come ha confermato Claudia Cattani, presidente di Bnl Bnp Paribas “c'è una richiesta importante anche da parte del mondo economico di valutare questi aspetti. Poi c'è la questione della misurabilità, di come implementare i dati. Anche perché il mondo degli investitori tiene sempre più conto del posizionamento delle aziende sul fronte della sostenibilità, dall’impatto sull’ambiente alla capacità di riciclare rifiuti e allo stato di benessere interno. È impossibile tornare indietro da questo assetto”.

Lavinia Lenti, responsabile della Sostenibilità di Sace, ha spiegato che la strategia dell’azienda si traduce nel definire prodotti e servizi “per il benessere e la prosperità della comunità in cui operiamo”. Sace “ha avuto un ruolo di sostegno delle imprese italiane nel periodo della pandemia, per il caso energia o per la gestione degli attacchi della crisi russo-ucraina ed è intervenuta anche a sostegno della competitività delle imprese e del sistema Italia. Diamo supporto agli investimenti nelle infrastrutture strategiche in innovazione e nei progetti connessi al Green new Deal. L’obiettivo è diventare partner delle piccole e medie imprese nella transizione sostenibile”.

Sul tema della sostenibilità degli investimenti è intervenuto anche Alberto Oliveti, che presiede sia la Fondazione Enpam sia l’Adepp, che raggruppa la Casse previdenziali italiane. “Accanto ai consueti strumenti di analisi finanziaria ed economica, abbiamo sviluppato l’Enpam sustainable rating (Esr) che si basa su un approccio Esg. Ogni nostro investimento è sempre corredato da questa valutazione. Nel 2022 abbiamo aggiunto uno strumento di valutazione del portafoglio rispetto ai 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile adottando l’approccio One Health”.

Ugo Loeser, amministratore delegato di Arca Fondi Sgr, ha posto l’accento su tre processi dalle forti implicazioni per il sistema economico e finanziario. “La crescita infinita non è possibile senza prendere in considerazione le esternalità. Il cambiamento demografico può avere forti ripercussioni anche in futuro, creando un conflitto sociale tra anziani e giovani in tema di pensioni. L’innovazione crea obsolescenza del capitale umano, pensiamo all’intelligenza artificiale: c’è una classe media che rischia di stare tra gli sconfitti a meno che non riesca a valorizzare le proprie competenze. Questi tre elementi generano una rimodulazione dei rischi e dei rendimenti sui quali si basa il processo di costruzione del portafoglio. Il primo passo è sviluppare delle metriche che poi vengano rese fruibili ai sistemi di reportistica, proseguendo nel solco di quanto ha fatto l’industria del risparmio gestito.

 

di Andrea De Tommasi

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