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Ocse: il consumo mondiale delle risorse potrebbe raddoppiare entro il 2050

Sebbene i paesi sviluppati abbiano ridotto il consumo delle materie prime e migliorato la gestione dei rifiuti, occorre ancora ideare e produrre beni che utilizzino meno risorse naturali e producano meno rifiuti. I governi possono fare di più per preservare le risorse e ridurre i rifiuti, dice l’OCSE.

Il rapporto “Policy Guidance on Resource Efficiency”, elaborato dall’OCSE e presentato il 15 maggio al G7 dei ministri dell’Ambiente a Toyama (Giappone), fornisce un quadro politico a sostegno dell’efficienza delle risorse. L’implementazione di politiche basate sulla riduzione, il riuso e il riciclo (tre R) è fondamentale per migliorare l’uso e la sicurezza delle risorse e ridurre al tempo stesso l’impatto ambientale.

I paesi del G7 sono riusciti a ridurre il consumo delle materie prime dal 1980, ma il loro consumo pro capite ammonta ancora al 60% della media mondiale. Inoltre, con la domanda sempre maggiore delle risorse da parte dei paesi emergenti e di quelli in via di sviluppo, associata alla rapida crescita della popolazione, il consumo mondiale delle risorse potrebbe raddoppiare entro il 2050, con gravi ripercussioni sull’ambiente.

Il rapporto “Policy Guidance on Resource Efficiency” è stato pubblicato insieme a un altro rapporto, dal titolo “Resource Efficiency: Potential and Economic Implications”, che evidenzia come le politiche per l’efficienza delle risorse potrebbero ridurre significativamente il consumo di materie previsto entro il 2030 e stimolare la crescita economica e l’occupazione.

Occorre applicare le politiche per l’efficienza delle risorse all’intero ciclo di vita dei prodotti e armonizzare queste misure con le politiche esistenti in altri campi, come quello dell’innovazione, dell’investimento e del commercio. Anche una maggiore diffusione delle informazioni e armonia dell’etichettatura ambientale potrebbero aumentare gli standard dell’efficienza delle risorse.

Secondo il rapporto, occorre realizzare un’economia circolare in cui la qualità dei prodotti viene mantenuta il più a lungo possibile e la produzione di scarti è ridotta al minimo. L’obiettivo è quello di creare prodotti di maggiore qualità con un minore impiego di risorse naturali. 

Il rapporto fornisce alcune raccomandazioni per integrare le politiche esistenti in modo da coprire l’intero ciclo di vita del prodotto, tra cui: incoraggiare il partenariato tra le imprese, in modo tale che gli scarti di una possano diventare materiali per un’altra; migliorare la raccolta dati e l’analisi in modo tale da analizzare e migliorare le politiche; rafforzare ed espandere i regimi di responsabilità estesa del produttore, per migliorare l’assunzione di responsabilità sul trattamento dei prodotti alla fine del ciclo di vita.

Tra le iniziative sull’efficienza delle risorse definite nel rapporto, sono state incluse anche quelle dell’Italia. La strategia di sviluppo sostenibile e il piano nazionale per la produzione e il consumo sostenibile forniscono secondo il rapporto un ottimo riferimento per migliorare l’uso efficiente delle risorse. Si sta valutando la realizzazione di un “Atto verde”, che potrebbe fornire un ulteriore contributo all’efficienza delle risorse.

Il rapporto cita anche agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU, indicando quali di essi si riferiscano all’efficienza delle risorse. Molti riguardano questo argomento indirettamente, ma sono ben 9 su 17 quelli che si riferiscono direttamente, con almeno un target, all’efficienza delle risorse o all’uso sostenibile di esse, ovvero gli obiettivi 2,6,7,8,9, 11, 12, 14 e 15.

 

 

Leggi il rapporto Policy Guidance on Resource Efficiency

Leggi il rapporto Resource Efficiency: Potential and Economic Implications

 

di Flavia Belladonna
 

lunedì 16 maggio 2016

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