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Eurobarometro: per due terzi degli italiani la transizione verde va accelerata
Settimana 17-23/7. Indagine Eurobarometro sul cambiamento climatico. Consiglio Ue: accelerare gli SDGs. Revisione volontaria sugli SDGs all’Hlpf di New York. Vertice Ue-Celac. Relazione sulle missioni del Green Deal.
Eurobarometro sul cambiamento climatico
Il 96% degli italiani (il 93% nella media Ue) ritiene che i cambiamenti climatici rappresentino un grave problema su scala mondiale, tra cui per l’83% il problema è molto serio e per il 13% piuttosto serio.
Sono questi i dati che emergono da una nuova indagine Eurobarometro pubblicata il 20 luglio su rilevazioni di maggio 2023, replicando una precedente rilevazione del 2021 che viene confermata nei numeri generali.
Tra gli altri dati di particolare rilevanza, emerge che:
- due terzi degli italiani (66% contro 58% della media Ue) credono che la transizione verso un'economia verde andrebbe accelerata;
- tre quarti degli italiani (74% contro 67% media Ue) ritengono che il governo nazionale non stia facendo abbastanza per affrontare il cambiamento climatico.
Confrontando i dati degli intervistati con la media Ue si riscontra una costante maggiore attenzione degli italiani al tema dei cambiamenti climatici e alle relative scelte politiche: secondo l’89% degli italiani (media Ue 84%) affrontare il cambiamento climatico e le questioni ambientali dovrebbe essere una priorità per migliorare la salute pubblica, per l’87% (media Ue 75%) i costi dei danni provocati dal cambiamento climatico sono molto più alti dei costi degli investimenti necessari a una transizione verde, per l’86% (media Ue 78%) è necessario un maggior sostegno pubblico per le transizioni alle energie pulite, per l’82% (media Ue 73%) la riduzione delle importazioni di combustili fossili da Paesi al di fuori dell'Ue può aumentare la sicurezza energetica e offrire vantaggi economici all’Ue, per l’86% (media Ue 78%) intraprendere azioni per combattere il cambiamento climatico favorirà l'innovazione rendendo più competitive le aziende Ue.
Alla domanda su chi è responsabile della lotta al cambiamento climatico, gli italiani rispondono in ordine:
- per il 51% l’Unione europea;
- per il 46% gli Stati nazionali;
- per il 43% le imprese e l’industria;
- per il 26% le autorità regionali e locali;
- per il 20% le persone individualmente.
Conclusioni del Consiglio dell’Ue per la 78esima Assemblea generale delle Nazioni
Unite: priorità agli SDGs
Il 20 luglio il Consiglio ha adottato conclusioni per l’assemblea Generale di settembre 2023.
Il Consiglio sintetizza le sfide del nostro tempo come una proliferazione di crisi richiamando le conflittualità nel mondo a partire dall’invasione della Russia in Ucraina, la situazione nel Sahel e in altre parti dell'Africa, l'emergenza climatica, l’aumento dell'insicurezza alimentare, l'erosione della democrazia e dei diritti umani, il terrorismo e l'estremismo violento, le minacce informatiche, come pure il regresso per quanto riguarda il conseguimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile.
Il Consiglio indica che per affrontare queste sfide è necessario sostenere l'ordine internazionale basato su regole e imperniato sulla Carta delle Nazioni Unite, ed enuncia come guida le seguenti priorità:
- accelerare l'attuazione degli SDGs,
- rafforzare la governance globale in linea con le proposte di riforma e modernizzazione contenute nella "Nostra agenda comune" del Segretario generale delle Nazioni Unite,
- creare partenariati globali per contribuire al conseguimento dei nostri obiettivi comuni.
Revisione volontaria sugli SDGs all’Hlpf
In occasione dell’High level political forum di New York, la Commissione europea ha presentato il 19 luglio la prima revisione volontaria dell’Ue sugli SDGs (sugli atti della revisione volontaria si veda l’articolo in questa rubrica del 23 maggio 2023).
Confermando l’indiscusso impegno dell’Ue nel conseguimento degli SDGs all’interno e all’esterno dell’Ue, e riflettendo sugli insegnamenti tratti dall’esperienza, con la presentazione della revisione volontaria vengono rilanciati i seguenti impegni:
- garantire, in linea con il quadro "legiferare meglio" rivisto, che le proposte legislative dell’Ue continuino a contribuire al conseguimento degli SDGs;
- intensificare gli sforzi per migliorare la comunicazione sull'attuazione degli SDGs in tutti i programmi pertinenti dell’Unione;
- migliorare ulteriormente il monitoraggio concreto degli SDGs, in particolare affrontando le ricadute esterne e integrando meglio gli SDGs nelle relazioni principali;
- integrare attivamente gli SDGs nell'attuazione delle iniziative faro della strategia Global gateway e negli investimenti in infrastrutture sostenibili, intensificando nel contempo gli sforzi per mobilitare il settore privato a sostegno degli SDGs;
- contribuire maggiormente, nell'ambito dell'azione esterna, nella lotta contro le disuguaglianze;
- continuare a valorizzare il Comitato economico e sociale europeo e il Comitato delle regioni nel proprio ruolo chiave di piattaforme di scambio regolare di informazioni con i portatori di interessi sull'attuazione degli SDGs.
Vertice Ue-Celac
Tra il 17 e 18 luglio si è tenuto a Bruxelles il vertice dell’Unione europea con la Comunità degli Stati dell’America Latina e dei Caraibi (Celac). La presidente von der Leyen ha presentato l'Agenda per gli investimenti nel quadro della strategia di cooperazione dell’Ue Global gateway. L’agenda comprende più di 135 progetti per rendere la transizione verde e digitale equa una realtà su entrambe le sponde dell'Atlantico e attraverso quattro pilastri: una transizione verde equa, una trasformazione digitale inclusiva, sviluppo umano, resilienza sanitaria e vaccini.
Durante il summit sono stati sottoscritti accordi dalla Banca europea degli investimenti con il Brasile per realizzare impianti per l’autoconsumo energetico da fotovoltaico a piccola scala, e con il Cile per edifici ad alta efficienza energetica e per la produzione di rinnovabili. Con il Cile è stato sottoscritto anche un accordo per l’approvvigionamento di materie prime critiche.
Al margine del vertice, l’alto rappresentante per gli affari esteri dell’Ue Josep Borrel ha sottoscritto accordi di collaborazione con l’Honduras, El Salvador e l'Ecuador.
Missioni dell’Ue: a che punto siamo
Il 19 luglio la Commissione europea ha adottato la relazione missioni dell'Ue a due anni di distanza: valutazione dei progressi e prospettive per il futuro.
La relazione rendiconta gli sviluppi, nei primi due anni dalla loro creazione, delle cinque missioni dell'Ue nel programma di ricerca "Orizzonte Europa", di cui quattro incluse nel quadro del Green deal europeo (adattamento ai cambiamenti climatici, ripristino degli ecosistemi marini e di acqua dolce, città climaticamente neutre al 2030, suoli in buona salute) e la quinta di supporto all’attuazione del piano europeo di lotta contro il cancro.
La Commissione valuta che le missioni sono sulla buona strada per conseguire i loro ambiziosi obiettivi entro il 2030.
Nell’atto adottato è inclusa anche la proposta di spendere l'11% del bilancio del pilastro 2 di Orizzonte Europa per ulteriori 3 miliardi di euro nel periodo 2024-2027, e di avviare una nuova missione dell'Ue sul nuovo Bauhaus europeo.
In questo quadro, la Commissione si impegna a rendere ancora più efficaci le missioni dell'Ue, attraverso alcune misure quali:
- intensificare le discussioni con gli attori politici, in particolare con gli Stati membri, su come razionalizzare la governance delle missioni dell'Ue per renderla più efficiente, inclusiva ed efficace;
- mobilitare un più ampio portafoglio di strumenti per garantire una maggiore partecipazione del settore privato, compresi i partenariati pubblico-privato e gli appalti pubblici per l'innovazione;
- intraprendere azioni mirate a sostegno degli sforzi di comunicazione a livello locale e nazionale per rafforzare il coinvolgimento dei cittadini e sensibilizzare l'opinione pubblica in merito alle missioni dell'Ue.