Approfondimenti
Istituzioni solide e cooperazione, due pilastri su cui erigere un mondo sostenibile
Pubblica amministrazione, aiuti internazionali e dialogo interreligioso: i Goal 16 e 17 delineano una visione d’insieme per la realizzazione dell’Agenda 2030. Necessari indicatori in grado di misurare lo sviluppo sostenibile.
9 luglio 2019
Promuovere pace e giustizia attraverso istituzioni solide e creare partnership e cooperazione per il raggiungimento dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile: il Goal 16 e il Goal 17 dell’Agenda 2030 pongono all'attenzione pubblica questi temi cruciali come base di partenza per consentire a tutti i Paesi del mondo di intraprendere il cambiamento prospettato con la firma dei Sustainable development goals (SDGs). Se ne è discusso nel corso del Festival dello Sviluppo Sostenibile che con oltre mille eventi ha alimentato il dibattito sulle buone pratiche in grado di incentivare una cooperazione efficiente a livello globale. Tra gli eventi di rilevanza nazionale nel calendario di questa terza edizione del Festival, a Roma il Forum Pa e, ancora a nella Capitale, l'Exco, la prima fiera della cooperazione internazionale. Ad Assisi il dibattito sul dialogo interreligioso.
“Nei dintorni del Festival”, a pochi giorni dall'inizio ufficiale dei 17 giorni di eventi, si è svolto a Roma, al centro congressi La Nuvola, il Forum Pa, ovvero il salone italiano dell'innovazione nella Pubblica Amministrazione. La manifestazione ha ospitato, dal 14 al 16 maggio, tre giorni dedicati a workshop, convegni e momenti di formazione dedicati alle sfide dell’innovazione digitale che le pubbliche amministrazioni saranno costrette ad affrontare. Inoltre, durante il Forum sono state premiate le migliori iniziative italiane ispirate ai 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Onu. Il concorso “Premio Pa sostenibile, 100 progetti per raggiungere gli Obiettivi dell’Agenda 2030”, nato da una collaborazione tra Forum Pa e ASviS, ha dato visibilità ai progetti meritevoli di aver fornito aiuto alla pubblica amministrazione nel percorso di trasformazione verso istituzioni più efficienti ed efficaci. All’evento ha preso parte anche Enrico Giovannini che ha parlato di innovazione sostenibile e del ruolo che le amministrazioni devono svolgere per orientare gli investimenti pubblici alla sostenibilità.
Ong, istituzioni, organizzazioni internazionali, imprese e protagonisti del mondo della finanza si sono poi dati appuntamento, tra il 15 e il 17 maggio, alla Fiera di Roma in occasione di Exco 2019, l'”expo” della cooperazione, prima e unica manifestazione globale B2B dedicata alle soluzioni innovative a disposizione degli attori del mondo della cooperazione per favorire il confronto tra i soggetti che operano per la partnership globale. All’evento nazionale del Festival inserito nel programma Exco, organizzato da AOI-Iscos insieme all’ASviS, è intervenuto anche il ministro del Lavoro e dello sviluppo economico Luigi Di Maio, ricordando gli impegni portati avanti dal governo in tema di cooperazione e attuazione dell’Agenda 2030. “Il nostro Paese oggi è il quarto donatore tra quelli del G7”, ha sottolineato Di Maio, “I'obiettivo che dobbiamo fissarci è di raggiungere lo 0,35% del Pil entro il 2020”, per permettere all’Italia di raggiungere gli Obiettivi dei 17 Goal entro il 2030. Il Goal 17 stabilisce che tutti i Paesi dovrebbero dedicare entro il 2030 lo 0,7 del Reddito nazionale lordo alla cooperazione internazionale per favorire uno sviluppo più equo e sostenibile.
Ad Assisi, invece, grazie all’iniziativa “L’economia del noi per uno sviluppo sostenibile; il dialogo interreligioso per un nuovo modello economico, sociale e ambientale” del 18 maggio si è posta l’attenzione su un nuovo modello ambientale ed economico, partendo dalle esperienze di diverse confessioni religiose. Nel dibattito si è ricordata più volte l’enciclica “Laudato Sì” di Papa Francesco, un vero e proprio testo scientifico sulle conseguenze dei problemi ambientali e del cambiamento climatico e sull'importanza delle soluzioni da contrapporre al consumismo che sfrutta le risorse in modo incontrollato ed esclude chi è più svantaggiato.
Per capire se il mondo stia andando nella giusta direzione servono però degli indicatori statistici in grado di misurare e quantificare lo sviluppo sostenibile. La comunità scientifica ha bisogno di questi strumenti per costruire studi e rapporti da sottoporre all’attenzione della classe politica al fine di fornirle gli strumenti per intervenire in maniera mirata e tempestiva in quei settori che necessitano di correzioni in corso d’opera. Questi gli argomenti approfonditi durante l’evento organizzato il 27 maggio, al Palazzo della cooperazione di Roma dall’Istat, in collaborazione con l’ASviS. L’evento “Misurazione dello sviluppo sostenibile” ha analizzato vari aspetti metodologici e quantitativi della sostenibilità grazie al contributo offerto da ricercatori e professionisti nazionali e internazionali provenienti dall’Istituto per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), il Sustainable development solutions network (Sdsn) e l'Istituto di statistica dell'Unione europea (Eurostat).
“Quando l’Agenda 2030 è stata definita sono stati elaborati gli indicatori, sono emersi da subito tre livelli di indagine. Il primo è quello per cui esistono sia i dati statistici che le metodologie”, ha ricordato Giovannini nel corso della conferenza, “la Commissione statistica dell'Onu ha poi identificato un secondo livello di indicatori, per i quali esistono le metodologie ma non sono disponibili i dati per tutti i Paesi del mondo. Per il terzo livello di indicatori non esistono invece nemmeno le definizioni metodologiche”. Attualmente tra i 240 indicatori individuati dall’Onu, solo in 110 sono a disposizione per l’analisi statistica.
“La sfida per i ricercatori è posta dalla complessità dei fenomeni da analizzare”, ha sottolineato Filomena Maggino del Segretariato ASviS e presidente dell’Aiquav, riferendosi ai collegamenti presenti tra gli SDGs, “è importante la territorializzazione degli indicatori ma anche la loro internazionalizzazione per permettere un confronto tra Paesi”, in modo da capire dove intervenire e come incentivare l’attività di cooperazione.
Per conoscere i problemi degli ecosistemi e le condizioni in cui versa la biodiversità, mercoledì 22 maggio il Museo di storia naturale di Ferrara ha organizzato un convegno in collaborazione con il Liceo artistico Dosso Dossi e l’Associazione Trip to Rescue e Associazione Didò. “Conservare o estinguere? A noi la scelta”, questo il titolo dell’evento, ha messo in evidenza le minacce per la biodiversità e le possibili soluzioni per la tutela da mettere in campo sulla scena nazionale e sovranazionale.
Pace, giustizia e istituzioni solide sono finalità da raggiungere anche attraverso la buona gestione dei flussi migratori, argomento centrale di “migrazioni e sostenibilità”, iniziativa del 23 maggio dell’Università Roma Tor Vergata, organizzata dal Dipartimento di storia, patrimonio culturale, formazione e società e dal Dipartimento di studi letterari, filosofici e di storia dell’arte. Durante l’evento si è approfondito il legame presente tra sviluppo sostenibile e migrazioni, declinato sotto diversi punti di vista disciplinari, in un format molto vario fatto di laboratori, percorsi di ricerca per le scuole, incontri, dibattiti, mostre e concerti.
I “mondiali antirazzisti” di Bosco Albergati (Mo), dal 31 maggio al 2 giugno, sono stati l’occasione per ricordare il no ad ogni forma di discriminazione. Grazie alla manifestazione sportiva e culturale, infatti, l’”Unione italiana sport per tutti” ha promosso i temi di uguaglianza, di pace e di giustizia, attraverso tornei di calcio e pallavolo autoarbitrati e non competitivi. Le squadre, composte sia da maschi che femmine e senza limiti di età, provenivano da varie parti d'Europa. Inoltre, i “mondiali” avevano anche l’intento di promuove un uso consapevole delle risorse.
La mostra fotografica di sabato 1 giugno, invece, dal titolo “…a casa loro”, organizzata dall’associazione Don Bosco 2000 di Enna (Sicilia), ha raccontato il Senegal attraverso gli occhi dei senegalesi incontrati durante le missioni dell’associazione realizzate nell’ambito del progetto di cooperazione allo sviluppo, denominato “Beteya”, con lo scopo di mitigare l’immigrazione attraverso la creazione di start up destinate ai giovani africani che vogliono partire per l’Europa.
Due eventi si sono poi occupati di commercio globale e reporting aziendale. Fairtrade Italia, infatti, il 6 giugno a Milano ha alimentato la discussione sulle “filiere sempre più sostenibili” nella ricerca di un presente e un futuro dove il processo di approvvigionamento di materie prime sia affidabile in termini qualitativi che sociali e ambientali. “SDGs e reporting aziendale”, infine, è stato l’evento, sempre a Milano, di Gbs (Gruppo di studio Bilancio Sociale) rivolto a un pubblico qualificato di imprese, accademici e professionisti. Durante l’iniziativa è stato presentato il primo studio condotto sull’attività di 202 grandi imprese italiane, che intende essere un punto di partenza di un percorso di sensibilizzazione aziendale verso gli obiettivi di sviluppo sostenibile.
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Aics sostiene il Goal 4 e il Goal 17