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PARTNERSHIP PER GLI OBIETTIVI

Rafforzare i mezzi di attuazione e rinnovare il partenariato mondiale per lo sviluppo sostenibile

Nel 2021 l’aiuto allo sviluppo (Aps) è aumentato del 4,4% in rispetto al 2020, per via degli aiuti ai Paesi ricchi hanno fornito ai Paesi fragili per fronteggiare il Covid-19. Anche in Italia nel 2021 l’Aps è cresciuto dallo 0,22% allo 0,28%, ma si tratta in parte di “aiuto gonfiato” ovvero di risorse spese nei Paesi donatori e si è ancora molto lontani dall’obiettivo dello 0,70% del Reddito nazionale lordo (Rnl).

Notizie

Le buone pratiche degli SDGs in vista del prossimo High level political forum

La piattaforma gestita dall’Onu propone oltre 500 azioni replicabili, sviluppate dagli stakeholder in tutto il mondo, per raggiungere i goal dell’Agenda 2030. Tra queste il Festival dello sviluppo sostenibile. 13/6/2019

Il Dipartimento per gli affari economici e sociali delle Nazioni Unite, Desa, in vista dell’imminente High level political forum (Hlpf) di New York del prossimo luglio, ha raccolto on-line nella “Sustainable development goals partnerships platform”  le migliori buone pratiche con la speranza che possano ispirare le prossime azioni. Sul sito, nella colonna di sinistra, sotto la voce “Action networks & Databases” è possibile spuntare la voce “SDG good practices” che mostrerà più di 500 azioni che riguardano uno o più Obiettivi di sviluppo sostenibile. Molti di essi verranno utilizzati come input per la prossima sessione dell’Hlpf.

Anche il Festival dello Sviluppo Sostenibile organizzato dall’ASviS è menzionato tra le migliori storie di successo.
L’iniziativa di raccogliere best practices e storie di successo è partita nel luglio del 2018 quando l’Un Desa ha invitato governi, organizzazioni internazionali e qualunque soggetto interessato a candidare le proprie iniziative. Successivamente, un team multidisciplinare coordinato dal Desa ha analizzato le proposte e pubblicato quelle più meritevoli, replicabili e con i migliori risultati raggiunti.

Per ogni azione viene fornita un'introduzione, vengono stabiliti obiettivi, identificate le parti interessate e i principali partner. Inoltre, vengono condivisi risultati raggiunti, impatti, fattori che ne hanno determinato il successo e la sostenibilità nel tempo.
La città di Helsinki ad esempio ha introdotto circa due anni fa, un modello di partecipazione di cittadinanza attiva, in linea con l’Obiettivo 11 “Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, resilienti e sostenibili". 

Il modello si basa sulla conoscenza e sul know-how dei cittadini, invitati a contribuire allo sviluppo della città, dei suoi servizi e dei diversi quartieri. Con i suoi 38 mila dipendenti la sfida è stata far capire a ciascun dipendente come poter includere la partecipazione nelle proprie attività. La soluzione è stata far partecipare tutti i dipendenti della città a un gioco appositamente progettato per aiutarli a capire cosa si intende per partecipazione, come pianificare ed utilizzare metodi partecipativi ed integrarli nel loro lavoro.
Il risultato è che i residenti della città hanno percepito il modello di partecipazione come un’opportunità per la crescita della capitale finlandese. Grazie al bilancio partecipato, lo scorso anno, 4,4 milioni di euro sono stati destinati ad attività proposte dai cittadini.

Junior Safe è una rivista di informazione ambientale dedicata esclusivamente ai bambini pubblicata dal Sumitomo Mitsui Financial Group. L'ultimo numero, interamente dedicato agli SDGs, è stato prodotto per aiutare i bambini a comprendere come le proprie azioni possono contribuire al raggiungimento degli obiettivi. Lo scopo è far comprendere ai più piccoli che gli SDGs non sono eventi lontani senza alcuna connessione con il loro mondo, ma problemi che riguardano la vita quotidiana, ed è necessario che inizino a compiere piccoli passi verso questi obiettivi condivisi a livello globale.

In India, la prolungata siccità della regione di Marathwada ha provocato la perdita di molte colture, l'esaurimento delle falde acquifere, ha generato insicurezza alimentare e provocato la perdita della principale fonte di reddito. Grazie all’Ong Swayam Shikshan Prayog è stato sviluppato un modello di agricoltura resiliente al clima guidato dalle donne. L'obiettivo generale dell’azione è stato trasformare il ruolo della donna, conferendo alle contadine locali un ruolo da leader e imprenditori, fornendo competenze e aumentando la loro capacità di recupero economico attraverso l'agricoltura sostenibile. Dopo la crisi idrica molti uomini sono emigrati in città in cerca di opportunità di lavoro. Le donne hanno dovuto affrontare un doppio rischio: i cambiamenti climatici da un lato e la responsabilità di fornire cibo alla famiglia dall’altro. Nonostante il loro impegno attivo in agricoltura, le donne non hanno ruoli decisionali. Inoltre, in India, le donne sono considerate custodi della famiglia, con il risultato che la loro stessa salute venga spesso trascurata. Tradizionalmente donne e ragazze sono le ultime a mangiare in famiglia e di solito mangiano ciò che rimane dopo che hanno mangiato gli uomini.

Dopo una selezione dei villaggi in cui portare avanti il progetto, è stata sviluppata una serie di incontri e attività formative dedicate alla gestione dell’azienda agricola, allo sviluppo delle filiere agroalimentari, all’agricoltura biologica e sostenibile, alla gestione delle acque e all’importanza dei gruppi di agricoltori sul mercato.

Dopo quattro anni più di 41 mila donne contadine sono state formate, con risultati positivi sulla gestione della risorsa idrica, sulla resa agricola, sui terreni gestiti con metodi di agricoltura biologica e conservazione del suolo.
In Colombia, l’azione "Educazione finanziaria per la protezione della vecchiaia" promuove abitudini e comportamenti che generano atteggiamenti positivi, motiva la popolazione al risparmio e ne incoraggia la cultura.

In Europa, una best practice è rappresentata dal “Piano d’azione per l’economia circolare” della Commissione europea, nato nel 2015 per definire una strategia unica e completa in grado di stimolare l'occupazione, la crescita, gli investimenti, proteggendo ambiente e capitale naturale. Comprende 54 azioni che coprono l'intero ciclo dei materiali e dei prodotti, la gestione dei rifiuti e il mercato delle materie prime secondarie. Obiettivo della Commissione europea è accelerare la transizione dell'Europa verso un'economia circolare, rendendo l'Ue stessa capofila a livello internazionale. Tra le azioni più rilevanti introdotte: una legislazione sui rifiuti aggiornata che rafforza il ruolo del riciclo, la prima strategia per eliminare la plastica monouso, una proposta di regolamento sui fertilizzanti, un documento di orientamento sulle emissioni industriali, gestione idrica, riciclo dei rifiuti da costruzione, appalti verdi pubblici e il piano di lavoro sulla progettazione ecocompatibile.

Il quadro di monitoraggio per l'economia circolare dimostra che il Piano ha contribuito a creare nuovi posti di lavoro. Nel 2016 sono stai creati più di 4 milioni di posti di lavoro, tendenza destinata a proseguire nei prossimi anni. L’economia circolare ha anche aperto nuove opportunità di business e sviluppato nuovi mercati sia a livello nazionale che internazionale. Solo nel 2016 le attività di riutilizzo e riciclo hanno generato ricavi per 147 miliardi di euro, con investimenti pari a 17,5 miliardi di euro.
Questi sono solo alcuni esempi di buone pratiche riportate nell’inventario online; molte azioni sono ancora in fase di revisione e il sito è periodicamente aggiornato con altre storie di successo.

 

di Tommaso Tautonico

giovedì 13 giugno 2019

Aderenti

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