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SCONFIGGERE LA FAME

Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile

Dal 2014 è tornato a crescere il numero di persone che nel mondo soffrono la fame, nel 2017 erano 821 milioni. In Italia dal 2010 al 2017 l’uso di pesticidi e diserbanti in agricoltura è diminuito del 20%, ma tra il 2016 e il 2017 è aumentato l’utilizzo di fertilizzanti.

Notizie

Come affrontare la povertà energetica e rafforzare la resilienza dell’Ue

Settimana 19-25/9: il Cese esprime pareri sul RePowerEu, povertà energetica e implicazioni geopolitiche della transizione. L’Ue all’assemblea generale dell’Onu, vertice sulla sicurezza alimentare, Cop 15 sulla biodiversità.

Guarda la rassegna dal 19 al 25 settembre

 

Sessione plenaria del Comitato economico e sociale europeo

Il Comitato economico e sociale europeo (Cese) si è riunito in seduta plenaria il 21 e il 22 settembre, adottando una serie di pareri di particolare interesse con riferimento all’attuale situazione di crisi energetica e geopolitica.

Nel parere sul piano RepowerEu (la cui proposta della Commissione è stata trattata nella nostra rubrica del 23.5.2022), il Cese valuta positivamente l’azione intrapresa dall’Ue, supportando i nuovi target di efficienza energetica e di sviluppo rinnovabili all’orizzonte 2030, oltre alla necessità di accelerare le procedure autorizzative.

Avverte comunque sul rischio che il piano possa portare a nuove dipendenze. Indica dunque la necessità da parte della Commissione di elaborare una strategia geopolitica per l’importazione dell’energia tenendo anche conto delle urgenze climatiche, prima di concludere partenariati con Paesi non democratici o politicamente instabili.

Richiama l’attenzione sulle criticità rappresentate dalla necessità di dispiegare investimenti massivi per la transizione, anche nella ricerca e sviluppo, invitando a sfruttare al meglio il potenziale rappresentato dall’auto-consumo, dalle comunità energetiche, dalla condivisione dell’energia.

Nel parere sull’impatto geopolitico della transizione energetica, esaminando la comunicazione Join(2022) 23 dal titolo "Strategia Ue di mobilitazione esterna per l'energia in un mondo che cambia”, il Cese evidenzia la necessità di accelerare uno stretto embargo nei confronti delle importazioni dalla Russia. Richiama inoltre l'attenzione sulla necessità di costruire relazioni speciali con i Paesi che sono i principali fornitori di metalli pesanti e materie prime necessarie per la produzione di tecnologie energetiche pulite, e che potrebbero essere minacciati. Evidenzia dunque come ciò richieda lo sviluppo di un settore completamente nuovo nelle relazioni internazionali, ovvero una diplomazia energetica europea

In particolare, il Cese esorta l'Ue a essere quanto più flessibile possibile nei suoi ambiziosi piani per la transizione energetica, prevedendo un margine di tempo sufficiente per analizzare l'impatto geopolitico di determinate decisioni e per adeguare tali decisioni qualora esse provochino tensioni indesiderate e impreviste a livello mondiale.


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Collegato ai precedenti è il parere “Affrontare la povertà energetica e la resilienza dell'Ue”.

Il Cese mette in chiara evidenza come l’argomento debba essere una priorità assoluta per l’Ue, e come di fatto l’attuale situazione stia coinvolgendo consumatori che in passato non avevano problemi a pagare le bollette energetiche, e che ora rischiano di cadere in povertà, evidenziando il dato del marzo 2022, in cui l'inflazione energetica annua nell’Ue ha raggiunto il 40,2%.

Di fronte all'attuale crisi, il Cese auspica che si formi una coalizione politica ampia e ambiziosa, che analizzi e affronti questa povertà con un approccio a tutto campo, con l'obiettivo di ridurre al minimo tale fenomeno entro il 2030 e, a lungo termine, eliminarlo del tutto.

Indica come membri della coalizione tutte le istituzioni dell’Ue e gli Stati membri, oltre le iniziative Patto dei Sindaci, e il coinvolgimento di tutte le organizzazioni della società civile organizzata.

Chiede la definizione di una strategia dell’Ue per affrontare la povertà energetica con l’adozione di un approccio comune, che consenta una comprensione concreta e condivisa del fenomeno, la raccolta di dati statistici, tenendo sempre conto delle differenze e delle specificità degli Stati membri.

Allineando il tema della povertà energetica con gli obiettivi di riduzione delle emissioni, indica necessario assicurare che i finanziamenti disponibili siano investiti nelle fonti di energia rinnovabili e nell'efficienza energetica, nonché nella ristrutturazione su vasta scala degli edifici in modo da sostenere i gruppi a più basso reddito, facendo sì che le persone vulnerabili dispongano di denaro sufficiente per investire nell'efficienza energetica e accordando la priorità agli edifici con le prestazioni energetiche peggiori.

Definendo i principi su cui dovrebbe essere sviluppata la strategia e le misure di risposta anche emergenziali, il Cese indica che l'assistenza diretta alle persone che ne hanno bisogno deve essere "mirata" e non "generalizzata". Deve riflettere la dimensione sociale e non ostacolare la transizione verde. Si potrebbe pensare a una sovvenzione di durata limitata (per esempio per i primi 300 kWh di energia elettrica per ogni componente di un'utenza domestica) per le persone o famiglie con redditi inferiori a una determinata soglia. Invita inoltre ad aumentare gli incentivi affinché i consumatori riducano il loro consumo energetico e procedano a ristrutturazioni intelligenti e sostenibili.

Evidenzia anche, nel contesto, l’importanza fondamentale delle competenze per la transizione verde, indicando tra le altre misure utili l'educazione, la consulenza e la consultazione in materia di energia, le quali dovranno essere ampiamente disponibili ed economicamente accessibili a livello locale (ad esempio attraverso sportelli unici).


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Integrando il tema nell’argomento della povertà in generale, il Cese indica essenziale che la Commissione e gli Stati membri continuino a concentrarsi sulla riduzione della povertà in ogni campo. Inoltre, mette in evidenza che la crisi attuale è un richiamo alla costante necessità di migliorare l'accesso all'occupazione e l'inclusione sociale, di garantire condizioni di vita dignitose, dedicando una particolare attenzione a quanti vivono in zone rurali e remote.

Tra gli altri atti adottati nella stessa sessione, si segnala anche il parere sulle linee guida della politiche occupazionali degli Stati membri (trattate all’ultimo punto nella nostra rubrica del 31.5.2022), in cui il Cese mette in particolare evidenza che poiché la carenza di manodopera è di nuovo in aumento, è necessario attuare misure efficaci per incoraggiare le parti sociali a lavorare sul fabbisogno di competenze a livello nazionale, con azioni adattate ai singoli settori e alle situazioni locali.

Di particolare interesse sono ancora i pareri sulle cripto-attività: sfide e opportunità, sulla tassonomia sociale: sfide e opportunità, sulla forza-lavoro nelle attività sanitarie e strategie di cura del futuro dell’Europa, sul lavoro dignitoso nel mondo.


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L’Ue all’assemblea generale dell’Onu ed eventi collaterali

La scorsa settimana, alla 77esima sessione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite che si è tenuta a New York, l’Unione europea è stata rappresentata dal Presidente del Consiglio europeo Charles Michel che ha pronunciato un discorso, in cui ha rimarcato la condanna dell’invasione Russa in Ucraina e ha denunciato le menzogne diffuse dal Cremlino.

Ha indicato i dati positivi dei rapporti di dialogo e cooperazione dell’Ue con diversi partner mondiali tra cui il Giappone, la Corea del Sud, l’India, il raggruppamento dell’Asean, i Paesi dell’Africa e dell’America latina. Sulla Cina ha specificato: aderiamo alla politica di "un'unica Cina”, ma non chiuderemo mai gli occhi dinanzi alle violazioni dei diritti umani, soprattutto nello Xinjiang e a Hong Kong.

Il Presidente Michel ha confermato l'appoggio alle proposte del Segretario generale Guterres su l'agenda comune, e sull’organizzazione di un vertice del futuro nel 2024.

In parallelo all’Assemblea generale, Il 21 settembre si è tenuto anche il vertice sulla sicurezza alimentare, in cui l’Unione europea con gli Stati Uniti, l’Unione africana e altri Stati, hanno sottoscritto una Dichiarazione con cui s’impegnano a rafforzare la cooperazione internazionale e le iniziative di partenariato tra le Nazioni unite e le organizzazioni regionali e subregionali, nonché le organizzazioni della società civile, per la sicurezza alimentare.

Sempre in parallelo all’Assemblea Generale, la presidente von der Leyen ha pronunciato in un breve discorso relativo alla prossima Cop15 sulla biodiversità che si terrà a dicembre a Montreal, l’impegno dell’Ue a sostenere la protezione del 30% degli ecosistemi terresti e marini globalmente, a fissare dei target misurabili e ad adottare adeguati sistemi di monitoraggio. Nel discorso ha evidenziato il dato economico già riportato nella proposta di legge europea per la natura che un euro investito nel ripristino degli ecosistemi degradati ne restituisce almeno otto.

di Luigi Di Marco

 

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Fonte immagine di copertina: 123/rf di ponsulak.

martedì 27 settembre 2022

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