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SALUTE E BENESSERE

Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età

In Italia, gli infermieri sono 5,49 per mille abitanti, contro un valore medio del 9,42 per mille di Francia, Germania, Gran Bretagna e Spagna. Inoltre, si registra un incremento delle patologie dell’area psichiatrica e psicologica, tra le criticità accentuate dalla pandemia in Italia, che è nell’ordine del 25-30%. 

 

Approfondimenti

Dalla società civile arrivano azioni concrete per l’educazione alla sostenibilità e la salute

a cura di Flavia Belladonna, Segretariato ASviS

Laboratori, testimonianze, nuovi corsi da attivare, condivisione di buone pratiche, strumenti innovativi, progetti realizzati da studenti e giochi di ruolo per sensibilizzare i più giovani. Ecco come i cittadini italiani si sono impegnati per i Goal 3 e 4.
Maggio-Giugno 2017

Nei 17 giorni del Festival dello sviluppo sostenibile, sono stati centinaia i giovani che hanno potuto sperimentare l’Agenda 2030 sulla propria pelle. E anche in tema di salute i promotori degli eventi hanno voluto condividere buone pratiche e presentare strumenti concreti. Siamo di fronte a una società civile che ha deciso di non perdere tempo e rimboccarsi le maniche.

Le realtà italiane che si sono impegnate sul fronte dell’istruzione nel corso del Festival sono riuscite ad avvicinare i giovani all’Agenda 2030 mediante attività e laboratori. Con il “Processo allo sviluppo insostenibile”, ActionAid Italia e Cesvi Fondazione Onlus hanno sensibilizzato gli studenti di scuole di Siracusa sui temi dell’Agenda 2030 con uno degli strumenti più efficaci con i giovani: il gioco. Gli alunni hanno simulato un procedimento giudiziario in stile americano con avvocati, prove, dibattimenti e sentenza finale per confrontarsi in maniera alternativa e interattiva sui rapporti tra cibo, sostenibilità, sicurezza alimentare, economia globale e ruolo delle comunità locali. Il Pomodoro, alimento-simbolo della dieta mediterranea, è stato l’imputato accusato di essere coinvolto in quattro reati: contraffazione, concorrenza sleale, caporalato e attentato all’ambiente. Un modo alternativo ed interattivo per sensibilizzare gli studenti, che sono giunti a un chiaro verdetto finale: “I responsabili da perseguire sono tutti coloro che in nome del profitto non si preoccupano, ad esempio della genuinità dei prodotti che arrivano sulle nostre tavole o del rispetto dei diritti dei lavoratori. Il pomodoro è assolto”.

Cisv (Comunità Impegno Servizio Volontariato Onlus) e Focsiv hanno coinvolto invece insegnanti e studenti nel seminario “EaThink 2015 - Global Learning for Change in Eyd 2015 and Beyond” per condividere approcci e strumenti per educare alla cittadinanza mondiale. Tra i risultati principali del progetto EaThink 2015 si segnalano: i percorsi elaborati dai docenti dei 12 Paesi europei coinvolti nel progetto, che verranno racchiusi in un kit didattico EaThink; la realizzazione di brevi spot di sensibilizzazione sui temi del cibo e dello sviluppo sostenibile da parte delle scuole italiane, che poterà i vincitori a concorrere a una selezione europea; la creazione di due app educative dedicate al consumo consapevole e all’alimentazione sostenibile; la condivisione di buone prassi sperimentate durante il progetto nel corso di una Market Fair.

Particolarmente attiva nel campo dell’educazione allo sviluppo sostenibile è stata anche l’Università Ca’ Foscari di Venezia che, in collaborazione con Pleiadi, ha aperto le porte agli alunni della scuola primaria e secondaria di primo grado mediante la “Kids University – Venezia”: cinque giorni di laboratori sperimentali sui 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs – Sustainable Development Goals). Nell'arco della settimana sono stati organizzati 22 laboratori, ciascuno proposto in due turni, a cui hanno partecipato quasi 900 bambini. Ciascun laboratorio ha trattato una tematica direttamente collegabile a uno o più obiettivi dell'Agenda 2030. Inoltre, nei mesi precedenti all'inizio della Kids University, è stato lanciato il concorso di immagini e testi "Sostieni il tuo obiettivo" per far riflettere gli studenti più giovani, singolarmente o in gruppi, sul tema della sostenibilità e gli SDGs.

Le tre giornate organizzate dall’Università di Siena dal titolo “Food & Youth – Millennials Lab” si sono inserite invece in un contesto internazionale, mediante il coinvolgimento di giovani provenienti da 13 Paesi diversi per un confronto su tre temi: la relazione tra cibo e territorio, una nuova visione per la Politica Agricola Comune Europea (Pac) e le opportunità della Prima Initiative (Partnership for Research and Innovation in the Mediterranean Area). Sono stati creati due gruppi di lavoro sulla Pac e la Prima Initiative: il primo gruppo si è confrontato su come i giovani possono contribuire a una visione nuova della Pac e riflettuto su come creare delle campagne rivolte ai cittadini per condividere le sfide che la nuova Politica Agricola deve affrontare; il secondo gruppo ha riflettuto su come trasformare l’iniziativa Prima in una comunità di destino che coinvolga i propri stakeholder e sensibilizzi sulle sfide che il Mediterraneo deve affrontare. I ragazzi hanno avuto modo di riflettere anche su tematiche locali: l'impatto che i sistemi di produzione del cibo locali hanno sul pianeta e su come i millennials possono agire per renderli sempre più sostenibili, hanno provato a indagare la food identity senese e redatto raccomandazioni per un futuro Food Policy Act per la città di Siena.

Altra iniziativa in cui gli studenti hanno svolto un ruolo attivo è il laboratorio “Misurare la sostenibilità” organizzato da Aiquav, dal Dipartimento di Economia e dalla sede di Genova di Istat, che si è concentrato sulla definizione dei domini del benessere sostenibile e sulle problematiche connesse alla loro misurazione. Il laboratorio ha coinvolto studenti delle scuole superiori liguri e del basso Piemonte che hanno proposto la loro visione del concetto di benessere sostenibile, individuando i domini per loro più rilevanti. Inoltre, hanno analizzato nel dettaglio un dominio (“libertà e giustizia”) proponendo come misurarlo. Il laboratorio ha registrato un’elevata partecipazione dei ragazzi, che hanno avuto modo di comprendere la difficoltà che risiede nello scomporre in domini un tema altamente complesso come la sostenibilità e la difficoltà nel fornire una misura quantitativa dei domini. 

Durante l’evento di Cipes Toscana (Confederazione Italiana per l’Educazione e la Promozione della Salute - Federazione Toscana) dal titolo “Lavorare in rete per promuovere salute, sostenibilità, solidarietà e ridurre lo spreco”, si è svolta invece la premiazione di un concorso per sensibilizzare sulla riduzione degli sprechi e, tra le numerose attività, ne citiamo una tratta dal resoconto della Cipes: “anche gli studenti universitari del 3° anno del Corso di Laurea in Dietistica di Firenze, vestiti di blu per ricordare l’obiettivo 17 del fare rete, hanno presentato un video in cui è stato simulato un telegiornale riguardante i temi della sostenibilità alimentare, come mezzo comunicativo diretto per informare la popolazione ed in cui sono state intervistate alcune persone mentre facevano la spesa in un mercato rionale e presso un supermercato della grande distribuzione per comprendere se è chiaro il ruolo della filiera corta, della stagionalità e se sono utili le indicazioni delle etichette alimentari per una spesa consapevole e per generare sostenibilità”. In definitiva, “un pomeriggio denso di contenuti e molto partecipato in cui tutti hanno avuto un ruolo attivo”.

Un’altra esperienza di sensibilizzazione è stata offerta dall’Istituto Comprensivo Statale “A. Vespucci" di Vibo Marina sul tema dell’accoglienza e integrazione con la giornata dal tema “Tutti in campo per fare goal”, che ha coinvolto circa mille persone tra bambini, ragazzi, insegnanti, famiglie, autorità locali e dirigenza del Miur. Patricia Navarra, Manager Enel e referente ASviS del gruppo di lavoro sull’educazione allo sviluppo sostenibile, ha valutato molto positivamente l’iniziativa: “I partecipanti hanno potuto riflettere sul tema delle disuguaglianze ripercorrendo il cammino iniziato lo scorso anno dall’intera comunità insieme ai bambini ‘portati dalle onde’, migranti minori senza accompagnamento. Una prova di come sia possibile avvicinarsi al raggiungimento della ‘libertà sostanziale’ citata da Fabrizio Barca, ossia la libertà di scegliere cosa fare della propria vita e di dare la stessa possibilità, non ancora alle generazioni future, ma ai coetanei migranti da terre lontane: la possibilità di godere della stessa libertà di cui godiamo noi”.

Non sono mancate poi le testimonianze dirette di esperienze, progetti e buone pratiche. Come durante l’evento “Etica, forza e valore del dono”, organizzato dall’Università Ca’ Foscari, Avis e Admo, in cui studenti donatori hanno riferito le motivazioni che li hanno spinti a diventare donatori e il ruolo che questa decisione ha avuto nella loro vita. Inoltre, una giovane ragazza ha raccontato la propria esperienza da ricevente di donazione di midollo osseo.

Durante il seminario per studenti “L’agenda italiana a sostegno dei diritti umani e beni comuni negli SDGs”, organizzato da Aoi, Gus, Marche solidali, Cicma e Unicam, si è dibattuto sul tema della cooperazione allo sviluppo e sono stati presentati progetti e buone pratiche portate avanti nelle Marche, come il progetto “Cittadinanza creA(t)tiva: diritti e doveri al servizio del bene comune” che ha portato allo sviluppo di un kit didattico sull’educazione alla cittadinanza globale, scaricabile online.

La conferenza “Le sfide dello sviluppo sostenibile”, tenuta dalla Fondazione Gruppo Credito Valtellinese, ha coinvolto un centinaio di ragazzi per invitarli a farsi promotori di buone pratiche e compiere azioni concrete per la sostenibilità perché, come ha affermato il presidente della Fondazione Miro Fiori, “il cambiamento deve partire dai comportamenti individuali”.

Nel corso del seminario “L'Agenda per lo sviluppo sostenibile e la misurazione del benessere a livello locale”, organizzato da Arco e Aiquav, in collaborazione con il Disei dell’Università degli Studi di Firenze, sono emerse criticità e potenzialità nell’attuazione dell’Agenda 2030 e la misurazione del benessere a livello locale. Tra le potenzialità è emerso che grazie all'Agenda i Paesi sono stimolati a dotarsi di sistemi statistici e indicatori più avanzati, ma occorre investire maggiormente sulla quantità di dati, sulla loro disaggregazione territoriale e sull'integrazione tra diverse fonti (indagini statistiche, dati amministrativi, big data). Tra le proposte, la volontà di effettuare una raccolta di best practice di misurazione del benessere (e degli SDGs) a livello locale.

L’incontro “Cultura e tecnologia per costruire un futuro desiderabile nella città del XXI secolo”, organizzato dall’Università di Napoli Federico II e Creative City Lab, testimonia il forte impegno da parte delle istituzioni accademiche a educare le nuove generazioni sul tema della sostenibilità. Partendo dall’idea che per rigenerare la città con l’aiuto di innovazioni tecnologiche è necessario rigenerare la "cultura civile" dei cittadini, si è deciso di declinare la “terza missione” dell’ateneo Federiciano trasformando il sapere utile (cioè scientifico, umanistico e professionale) in sapere civile, per formare cittadini attenti anche al bene comune. Si è giunti così a discutere dell’attivazione nei percorsi didattici di un ciclo di incontri mirati a formare cittadini consapevoli, coscienti, liberi e responsabili, cioè capaci di giudizio critico.

Altra importante testimonianza dell’impegno accademico è stata data dal workshop “Sostenibilità e stili di vita” dell’Università degli Studi di Milano, che ha rilanciato il Tavolo “Food and Health” del progetto “Città Studi – Campus Sostenibile”, che vede coinvolti la Statale e il Politecnico dal 2011 al fine di trasformare la zona di Città Studi in un unico grande Campus universitario sostenibile. Nel corso dell’evento sono state indicate anche alcune false credenze relative agli alimenti (come sull’olio di palma) ed è emersa l’importanza di educare tramite le università i più giovani (non solo quelli che per professione dovranno occuparsi di salute, ma anche gli altri studenti) a seguire stili di vita sostenibili perché, come affermato nella sintesi dell’evento redatta da Riccardo Guidetti, Delegato al Campus Sostenibile e Membro Rus, “uno stile di vita sostenibile significa per ogni persona preservare o migliorare la propria salute, lavorando oggi per garantirsi un futuro con alta quantità e qualità di vita”.

Segnali di crescita nel campo della salute, per rispondere alle sfide derivanti dal nuovo assetto demografico italiano caratterizzato da una maggiore longevità, sono emersi dal convegno “Lo sviluppo sostenibile per il nostro Ssn e l’investimento in Ict: l’esperienza di Senior Italia FederAnziani”. Il Presidente di Senior Italia Roberto Messina e il responsabile Ict Gennaro Di Genova hanno presentato i dati emersi dallo screening effettuato nel 2016 sulla salute degli over 65 in due centri anziani romani mediante apparecchiature elettromedicali digitali collegate a una piattaforma informatica condivisa con medici di base e con gli specialisti del Policlinico Campus Biomedico di Trigoria. Sono stati evidenziati i vantaggi economici e sanitari delle innovazioni per le cronicità in assistenza primaria ed è stato annunciato un nuovo progetto di monitoraggio che prevede l'arruolamento di circa 15mila soggetti anziani a partire da ottobre 2017.

L’impegno della società civile per migliorare la qualità della vita dei cittadini è dimostrato anche dall’evento organizzato dall’Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” di Bari, in collaborazione con l’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (Irccs). Infatti, il convegno “L’insostenibilità degli sprechi in sanità” ha trattato il tema della sostenibilità in termini di misurazione dei risultati delle cure ospedaliere e territoriali, in particolare in ambito oncologico, per promuovere un livello sempre più avanzato e positivo di rapporto tra risorse impiegate e benefici in termini di guarigione e di qualità della vita dei malati oncologici.

Il seminario dell’Università della Montagna di Edolo (Bs) “Percorsi officinali: dalla pianta al fitoderivato” ha ampliato il sapere dei partecipanti sulle piante medicinali e officinali, illustrando le peculiarità di queste piante, i loro principi attivi, gli usi tradizionali, le principali attività biologiche, le indicazioni d’uso e le controindicazioni, prendendo a titolo di esempio alcune piante ampiamente usate come rimedi erboristici, come l’arnica. L’interesse riscontrato da parte di studenti e professionisti ha dato il corretto impulso all’istituzione di un corso di perfezionamento sul tema.

Il convegno “Vivere (bene) nel 2030”, organizzato dall’Aiquav e dall’Italian Institute for the Future in collaborazione con la manifestazione “Futuro Remoto” della Fondazione Idis-Città della Scienza, ha illustrato vincoli e opportunità del prossimo futuro per la qualità della vita in Italia, affrontando temi come le trasformazioni ambientali, il cambiamento demografico, il lavoro, le questioni economiche e i cambiamenti nei modelli di welfare state. Sono state proposte possibili strategie da adottare per il futuro, tra cui: prestare maggiore attenzione alle trasformazioni del tessuto sociale italiano, come l’ambito della cura parentale in un contesto di emancipazione di genere e disoccupazione giovanile; elaborare politiche anticipanti in grado di consentire l’adozione rapida di iniziative legislative che siano al passo con il ritmo del cambiamento; influenzare l’agenda-setting per attribuire maggiore importanza a queste tematiche.

L’evento “Sviluppo sostenibile e benessere soggettivo”, organizzato dalla Società italiana di Promozione di Salute (Sips) e Asl di Frosinone, ha affrontato gli SDGs in un'ottica di promozione di salute per riflettere sulle metodologie, le azioni di policy e quelle di bottom-up e sviluppare proposte concrete per attuare misure più incisive di riduzione dei comportamenti e consumi nocivi, che persistono nonostante la maggiore consapevolezza dei cittadini su ciò che promuove salute. Nel corso dell’evento si è discusso di prevenzione, educazione sanitaria, diritto alla salute delle fasce deboli, immigrazione, promozione del benessere tra i docenti e creazione di partenariati pubblico-privati per garantire il benessere soggettivo.

Il “Festival della sostenibilità: l’azienda nella prospettiva personalista. Rispetto, solidarietà e diritti umani per una responsabilità aziendale”, promosso dall’Istituto Internazionale Jacques Maritain, ha analizzato la tematica dello sviluppo sostenibile da più punti di vista, convergendo sulla centralità della persona nello sviluppo. Sono stati condivisi diversi esempi concreti di sostenibilità, come il caso delle università che hanno firmato la Talloires Declaration per impegnarsi in una gestione sostenibile dell’Alta Formazione.

Infine, il progetto “Identità multiple nel villaggio globale”, promosso dai volontari di Intercultura Onlus, ha coinvolto gli studenti dell’Isis De Sarlo a Lagonegro (PZ), le loro famiglie e studenti stranieri in attività di tipo esperienziale sul tema della cittadinanza globale. L’iniziativa è stata introdotta da analisi del contesto internazionale allo scopo di promuovere la conoscenza e la comprensione critica, con particolare spazio riservato al confronto e alle interazioni comunicative tra pari. La voce dei giovani protagonisti dell’iniziativa ci ricorda l’importanza di proseguire nell’educazione allo sviluppo sostenibile: “Il laboratorio sullo sviluppo sostenibile, da noi svolto a proposito della realizzazione degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu, è stato molto interessante perché ha ampliato le nostre conoscenze a proposito di un tema mai affrontato prima. Ci ha fatto capire le nostre responsabilità nei confronti del mondo in cui viviamo e che per realizzarle c’è bisogno che le diverse nazioni comunichino tra di loro e si confrontino sulle emergenze del pianeta. Secondo noi un punto fondamentale in quest’Agenda è che tutti i Paesi devono contribuire egualmente, affinché si possa creare un mondo più sostenibile, non solo da un punto di vista ambientale, ma in termini di giustizia sociale planetaria, senza distinzioni tra Paesi sviluppati e Paesi emergenti. Tornando a casa abbiamo pensato di confrontarci con le nostre famiglie e ci siamo resi conto che non tutti sono a conoscenza degli obiettivi dell’Agenda; attività come quelle proposte da Intercultura dovrebbero essere più diffuse, soprattutto all’interno delle scuole dove l’attualità è poco trattata. Noi siamo il presente. Vogliamo cambiare il mondo con le forze sane del Paese perché siamo tutti sotto lo stesso cielo”. 

 

Ultimo aggiornamento: 5 luglio 2017

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