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In Italia, gli infermieri sono 5,49 per mille abitanti, contro un valore medio del 9,42 per mille di Francia, Germania, Gran Bretagna e Spagna. Inoltre, si registra un incremento delle patologie dell’area psichiatrica e psicologica, tra le criticità accentuate dalla pandemia in Italia, che è nell’ordine del 25-30%. 

 

Sigarette elettroniche: in Italia uno studente su tre fra i 14-17enni svapa regolarmente

Oms: oltre 100 milioni di persone utilizzano sigarette elettroniche. La ricerca scientifica mette in guardia dagli effetti transgenerazionali della nicotina. Adolescenti nove volte più propensi degli adulti a usare e-cigarette. 21/10/25

martedì 21 ottobre 2025
Tempo di lettura: min

L’1,9% della popolazione adulta mondiale svapa, ovvero utilizza una sigaretta elettronica. Lo dichiara l’Organizzazione mondiale della sanità nel suo Report “Who global report on trends in prevalence of tobacco use 2000–2024 and projections 2025–2030. Secondo il Rapporto il numero di persone che fanno uso di sigarette elettroniche ha superato quota 100 milioni nel mondo (il numero potrebbe essere ancora più alto visto che 109 Paesi non raccolgono dati ufficiali, soprattutto in Africa e Sud-est asiatico). Di questi 100 milioni, circa 86 sono adulti (con età superiore a 15 anni) e almeno 15 milioni sono adolescenti di età compresa tra 13 e 15 anni. L’uso è particolarmente diffuso nei Paesi ad alto reddito, dove la prevalenza media è del 6% tra gli adulti e le adulte, rispetto a valori inferiori allo 0,5% nei Paesi a basso reddito.

Un fenomeno in crescita

Nelle regioni europee e americane, più del 4,5% degli adulti svapa regolarmente. “Le sigarette elettroniche stanno alimentando una nuova ondata di dipendenza da nicotina, specialmente tra i più giovani”, ha commentato Etienne Krug, direttore del Dipartimento per la salute pubblica e l’ambiente dell’Oms in un articolo della Bbc. “Sono spesso presentate come un’alternativa meno dannosa, ma in realtà stanno creando nuove generazioni di consumatori”.

Giovani più propensi

Il Rapporto sottolinea che gli adolescenti e le adolescenti sono nove volte più propensi degli adulti a usare e-cigarette. I dati provenienti da 123 Paesi indicano che la prevalenza media di utilizzo nella fascia di età compresa tra 13 e 15 anni è del 7,2%, con punte superiori al 14% in Europa. “Le aziende stanno chiaramente prendendo di mira i giovani con prodotti aromatizzati e campagne accattivanti”, ha dichiarato il direttore Generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, che ha invitato i governi ad accelerare l’introduzione di leggi più restrittive. A fine 2024, 62 Paesi non disponevano di nessuna regolamentazione specifica sulle sigarette elettroniche, e in 74 Paesi non era fissata un’età minima per l’acquisto.

Si fuma meno

Parallelamente, continua il Report, il numero delle fumatrici e dei fumatori tradizionali continua a diminuire, passando da 1,38 miliardi nel 2000 a 1,2 miliardi nel 2024, con la prevalenza tra le donne scesa dall’11% al 6,6%, mentre tra gli uomini è passata dal 41,4% al 32,5%. Ma il calo nell’uso del tabacco non si traduce automaticamente in un miglioramento della salute pubblica, avverte l’Oms, perché una parte dei fumatori e delle fumatrici si sposta verso i nuovi dispositivi elettronici, privi di una valutazione sanitaria completa.

La situazione in Italia

In Italia, così come riportato in un articolo de La Repubblica, l’Istituto superiore di sanità rileva che una studentesse o uno studente su tre di età compresa tra 14 e i 17 anni usa sigarette elettroniche, e che l’87% di essi consuma liquidi contenenti nicotina. Più di un terzo è svapatore abituale e uno su cinque supera i 200 tiri al giorno. Inoltre, oltre il 60% alterna sigarette elettroniche e tabacco riscaldato con il tabacco tradizionale, con un’esposizione cumulativa che aumenta il rischio di disturbi respiratori.

La ricerca scientifica

Le conseguenze sulla salute derivanti dall’uso delle sigarette elettroniche sono rimarcate anche dalla ricerca scientifica. La professoressa Erika von Mutius, direttrice del Dipartimento di Salute ambientale dell’Helmholtz Munich, ha presentato uno studio che collega l’esposizione al vapore di nicotina non solo a infiammazione e alterazioni polmonari, ma anche a effetti trasmissibili alle generazioni future. “Abbiamo osservato che l’uso di sigarette elettroniche prima del concepimento, da parte sia materna che paterna, può compromettere lo sviluppo delle vie respiratorie dei figli”, ha spiegato von Mutius. “Si tratta di un rischio sottovalutato, con potenziali impatti socio-economici a lungo termine”. Secondo l’Oms, le prove disponibili indicano che, pur non producendo catrame o monossido di carbonio, le sigarette elettroniche non sono innocue. Contengono nicotina, sostanza altamente additiva, e altre componenti chimiche che possono causare irritazioni, alterazioni dell’apparato respiratorio e, nel lungo periodo, aumentare la vulnerabilità a patologie cardiovascolari.

Le raccomandazioni

Il Rapporto invita i governi a intensificare gli sforzi per regolare la vendita, la pubblicità e la composizione dei liquidi da svapo, estendendo le politiche antitabacco anche ai nuovi prodotti. L’obiettivo, conclude il Rapporto, è impedire che il progresso ottenuto nella lotta al fumo venga vanificato da una nuova generazione di dipendenti dalla nicotina.

Scarica il Report

 

Copertina: Unsplash

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